Firenze: “Orti botanici e collezionisti nell’introduzione delle specie esotiche”
È la Fabbrica dell'Ossi, il circolo Arci gestito dall'associazione Lucignolo in via Fiorentina 50/9, ad ospitare Storia di un burattino, uno splendido lavoro in cui il messinese Lelio Bonaccorso affrontava, nel 2007, quel dramma dei migranti che è letteralmente esploso negli ultimi giorni, in origine pubblicato dalla webzine Verticalismi.
Un tema difficile e sofferto, rappresentato con sensibilità, partecipazione, attenzione dall'autore; la mostra sarà visitabile fino a sabato 9 maggio, giorno in cui piazza del Grano, via S.Maria e via dell'Acqua ospiteranno la convention, di giovedì, venerdì e sabato in orario serale, e domenica 3 maggio dalle 9 al tramonto.
Lelio Bonaccorso nasce a Messina il 02 agosto 1982, ed è fumettista, illustratore e insegnante della Scuola del Fumetto di Palermo e di Messina. Nel 2009, su testi di Marco Rizzo, pubblica "Peppino Impastato un giullare contro la mafia" (BeccoGiallo, Ankama, Sylvester), con cui vince il Premio Satira Forte dei Marmi, il Premio Giancarlo Siani a Napoli e il Premio Boscarato come miglior sceneggiatura. Nel 2011 pubblica “Gli ultimi giorni di Marco Pantani” (Rizzoli-Lizard, Sylvester), “Primo” (Edizioni BD), “Que Viva el Che Guevara” (Becco Giallo, Panini-Spagna), “Gli Arancini di Montalbano” di Camilleri (Gazzetta dello Sport), sceneggiati da Marco Rizzo; nel 2012 disegna nella serie “Fear itself the homefront” (Marvel) e “The Unxeptable” (DC-Vertigo). Nel 2012 pubblica “L'invasione degli scarafaggi, la mafia spiegata ai bambini” sceneggiato da Marco Rizzo, (Beccogiallo), e al Festival Internazionale del fumetto di Lione rappresenta l'Italia in “Webtrip”, fumetto europeo, ambientando una storia tra Messina e Palermo. Tra il 2013 e il 2014 disegna tre storie brevi edite sulla “Lettura” del Corriere della Sera. Nel 2014 escono “Jan Karski-l'uomo che scoprì l'Olocausto” (Rizzoli-Lizard, Steinkis, Alteir) sceneggiato da Marco Rizzo, e “419 African Mafia” (Ankama Editions). Ha pubblicato anche in Spagna, Francia, Olanda, Belgio, Usa, Canada, America Latina, Polonia. Con la “Triskelion Film Company” di cui è fra i fondatori, collabora su prodotti cinematografici come “Giostra serie web” e il videoclip “U Piscispada”. Il suo sito web è http://bonaccorsolelio.blogspot.it.
L'ingresso è gratuito dietro presentazione di tessera Arci.
Giovedì 23, alle 17, la Libreria del Fumetto L'Elefante, in viale Europa a Pescia, ospiterà la conferenza stampa di presentazione di Pescia, Fumetto e Dintorni, cui parteciperanno Emanuele Cutsodontis, presidente di Avis Pescia; Aya Karakri, dell'associazione Tsubaki No Temple; Andrea Martini, titolare de L'Elefante; Maurizio Giuntini, presidente dell'associazione Lucignolo; gli assessori alla cultura e al sociale del Comune di Pescia, Barbara Vittiman ed Elisa Romoli.
Redazione Floraviva
Non sempre capita di conoscere l'intimità di un artista, quella vera, non quella ricostruita in una strampalata biografia fatta di eccessi e strane abitudini. Jannina ci permette invece di conoscere una parte davvero intima di sé: la sua casa in via dei Colletti a Pescia, che per il 2 e il 9 maggio sarà aperta a tutti gli interessati che intendono conoscere la “strana” signora che gira per la città con un cappello in testa. La mostra inizia con un appuntamento-aperitivo presso "Franco" in Piazza Mazzini, 26, a Pescia: dalle 17.00 alle 19.00 partiranno da qui piccoli gruppi di persone, che dopo aver fatto aperitivo e ammirato otto opere di Jannina esposte all'interno del bistrot, potranno recarsi nella casa dell'artista, aperta per l'occasione. Si dice che si può giudicare un'artista soltanto quando si sono viste almeno sette delle sue opere, ma le otto che Jannina esporrà da "Franco" vi condurranno dritti alla sua casa per soddisfare il desiderio di conoscere davvero i ritratti, i panorami di Pescia e gli interni dipinti dalla sua abile mano. Jannina Veit Teuten è conosciuta soprattutto per i suoi 140 acquarelli realizzati nell'incredibile progetto "Via Francigena", partito da Canterbury e conclusosi a Roma. Con questa insolita mostra l’artista vuole invece far conoscere il suo lato di pittrice di oli su tela per mostrare uno scorcio diverso sulla sua opera. Trasferitasi a Pescia nel 2002, Jannina ha trascorso una vita davvero colorata, come a lei piace definirla. La sua straordinaria capacità viene scoperta dal direttore della sua scuola, quando lei ha soltanto otto anni, ma si era già dimostrata capace di produrre un acquarello che aveva catturato l’attenzione di tutti. A quattordici anni inizia a frequentare l’Istituto d’Arte e qui si diploma, successivamente, all’età di vent’anni, si trasferisce a Londra dove lavora come grafica per grandi agenzie di pubblicità e comunicazione. Arrivata a trent’anni, nel 1970, decide di voler imparare la lingua del nonno italiano e giunge a Firenze in Piazza dei Ciompi, nell’antica dimora di Lorenzo Ghiberti. Qui passa numerosi weekend a Settignano dove ha modo di dipingere dei magnifici scorci sulla campagna toscana. Arrivano poi i sette e difficili anni trascorsi in macchina lungo la Via Francigena, vivendo per strada e dipingendo i veri luoghi di questo cammino per cui sarà definita dal critico d’arte, Marzio Dall’Acqua, “pellegrina della luce”. Passano poi 23 mostre in 18 mesi in cui Jannina porta in giro personalmente i piccoli capolavori realizzati in questo progetto. Oggi, i quadri che arredano la sua casa Pescia sono frutto di tutta questa sua vita: da un paesaggio naturalistico realizzato all’età di sedici anni in Inghilterra, sino ai più recenti lavori che ritraggono l’intimità dei gesti quotidiani o piccoli bouquet di fiori.
Anna Lazzerini
«Il paesaggio è stato un tema che ha attraversato la mia vita, anche se fino a 15 anni fa era più legato alle foto di reportage, in cui raccontavo dei luoghi».
Così inizia la risposta a Floraviva, attirata dai suoi notevoli scatti paesaggistici e non solo, di Claudio Minghi, fotografo classe 1954 con alle spalle una laurea in architettura. Un pesciatino doc che ha iniziato a fotografare ormai cinquant’anni orsono, all’età di 10 anni, sotto la guida del padre, «con la sua Kodak Retinette, una macchina con obiettivo estraibile a soffietto, completamente manuale», come ricorda lui stesso. La prima reflex, una Canon ftb, se la comprò a 19 anni e da quel momento la sua passione per la fotografia decollò. Per diversi anni si è dedicato alle stampe in bianco e nero, fino al passaggio alle diapositive nel 1979 in occasione di un viaggio a Capo Nord. Nel 1981 ha fondato un circolo fotografico a Pescia e per qualche hanno ha partecipato a concorsi patrocinati FIAF. Poi dal 1986 al 1996 si è specializzato nella fotografia di reportage e subacquea, realizzando tra l’altro diverse proiezioni sonorizzate in dissolvenza incrociata. Nel 2004 è iniziata la svolta digitale e la partecipazione a gruppi fotografici su Internet, e adesso fa parte dello staff di Artfreelife.com, un sito che seleziona fotografie di buon livello di fotografi di tutto il mondo.
Al momento Claudio Minghi si dedica prevalentemente alla foto di paesaggio, con incursioni saltuarie nella macro. Ed è proprio su questi filoni del suo lavoro che Floraviva lo ha voluto sentire. «Da quando c’è stato il passaggio al digitale – prosegue la risposta di Minghi - i reportage fotografici hanno meno spazio, e vengono più spesso presentate foto singole. E dunque il paesaggio viene pensato nell’ottica del singolo scatto: c’è più la ricerca di un’immagine artistica che deve dare un’emozione, con maggiore attenzione alla composizione, alla resa dei colori, ecc. La tecnologia digitale ci offre molti strumenti sia in ripresa che in post produzione e le immagini non sono mai semplici fotocopie della realtà. Anche se io rimango della vecchia scuola e le mie sono sempre fotografie del reale, che viene interpretato, ma non tradito o stravolto».
E quali sono i soggetti privilegiati da Claudio Minghi in questa nuova fase? «Sono scatti legati al territorio in cui vivo, la Toscana quindi e in particolare tutta l’area del Padule di Fucecchio, che ha bisogno di essere valorizzata meglio». Perché? Non è stata ben fotografata? «No, girano anche foto bellissime del padule fra gli addetti ai lavori. Ma da un punto di vista turistico e del grande pubblico non è così, e questo territorio è poco conosciuto. C’è molto lavoro da fare in questa direzione. Ma non c’è bisogno dei soliti depliant carini, bisogna saperlo riprodurre in modo artistico il paesaggio».
Proprio in questa pubblicazione cartacea di Floraviva, per accompagnare la presente intervista a Minghi, è stata scelta una sua suggestiva foto in macro di un’ape che sembra atterrare su un rosmarino in fiore. Gli chiediamo cosa rappresentino per lui le fotografie macro: un capitolo del lavoro che sta portando avanti sul paesaggio? «No, io vivo le foto in macro e close-up come un’esperienza a sé stante. Le scatto nei momenti di relax, senza una progettazione dietro. Non le faccio in maniera tradizionale e approccio più scientifico, con il cavalletto ecc. Per me si tratta di un’esperienza più ludica». Eppure i risultati sono ottimi, a giudicare dall’esempio dell’ape sul rosmarino, e viene spontanea la domanda: non pensa che questa tipologia di scatti potrebbe essere utile anche alla causa della promozione del florovivaismo del distretto e di prodotti quali le piante e i fiori? «Penso di sì, che potrebbe esserlo – risponde -. Anzi credo che potrebbe rivelarsi decisiva, una bella immagine regala sempre emozioni».
Altre foto di Claudio Minghi si possono trovare qui: www.500px.com/ClaudioMinghi.
Lorenzo Sandiford
Carmen Consoli torna dal vivo con ‘L'abitudine di tornare Tour’, la nuova tournée tratta dal suo ultimo omonimo album. E dopo le affollate date di Roma e Milano, sabato 18 aprile, alle ore 21, sarà il Mandela Forum di Firenze (viale Paoli) ad aprire le porte alla cantantessa (ingresso dalle ore 19 - biglietti da 27 a 40 euro).
L'artista dà una nuova veste al live con la grinta e l'energia di due donne a dettare la base ritmica che vede al basso Luciana Luccini e alla batteria Fiamma Cardani. E mentre la nuova formazione musicale si completa con Roberto Procaccini alle tastiere e Massimo Roccaforte alla chitarra, quote rosa si vedono anche nel reparto tecnico, con Camilla Ferrari al disegno luci.
Un live 'al femminile' quindi per Carmen che, abbandonata l'atmosfera più intima dei teatri, ritorna nei grandi spazi dei palasport di tutta Italia
Primo settore 40 euro; secondo settore 35 euro; terzo settore 30 euro; parterre in piedi 27 euro.
Prevendite Box Office tel 055 210804; Ticket One tel. 892 101
Info tel. 055.667566 - www.bitconcerti.it - www.otrlive.it
Redazione Floraviva
Alla conferenza “Considerazioni sul tema del giardino nella dimensione della cultura e dell’arte” interverranno Padre Alfredo Centra, Direttore del Collegio San Giuseppe di Torino: "Il giardino nella letteratura: considerazioni". Seguirà la Dott.ssa Donatella Taverna, curatrice delle stagioni culturali del Collegio, con l'intervento del titolo: "Il giardino come luogo dell'epifania del Dio nella cultura iranica". Il Dott.Francesco De Caria, curatore delle stagioni culturali del Collegio, parlerà de "Il giardino nell'arte figurativa: alcune linee di evoluzione". Il Dott.Xavier De Maistre, maestro incisore di fama internazionale, parlerà di "Giardini e parchi nell'opera incisoria contemporanea: riflessioni sulla genesi delle proprie stampe incise". Modererà la conferenza la Dott.ssa Carla Lomi. Saranno così approfondite molte tematiche del giardino nel suo stretto rapporto con la cultura e la letteratura occidentale e orientale in un viaggio affascinante tra immagini evocative, che dalle arti antiche si ricollegano al presente, grazie alle incisioni di parchi e giardini di Xavier de Maistre.
Redazione Floraviva
Al Gucci Museo di piazza della Signoria, dal 13 marzo fino al 20 settembre, è allestita la mostra The Language of Flowers, a cura del direttore di Palazzo Grassi-Punta della Dogana, Martin Bethenod. Riunisce le opere di quattro artisti diversissimi per background e scelte espressive, ma accomunati, nel caso specifico, dall’attenzione all’iconografia dei fiori, un tema piuttosto caro alla maison fiorentina. C’è la fotografa francese Valérie Belin, presente con due opere in cui mescola motivi floreali a volti femminili, enfatizzando la natura incerta e a tratti ambigua della relazione tra natura e artificio, reale e virtuale. C’è l’olandese Marlene Dumas, che, attraverso la raffigurazione pittorica di un bouquet floreale che fluttua sul mare blu, rievoca il ricordo doloroso di un lutto. C’è l’artista plastica marocchina Latifa Echakhch, che partecipa con l’installazione realizzata con gelsomini freschi e, dunque, comunicante anche sul piano olfattivo, ispirata dalla fragilità e dallo slancio delle cosiddette rivoluzioni arabe. C’è, infine, il grande fotografo statunitese Irving Penn, scomparso nel 2009, con due dittici deggli anni ’60, realizzati volgendo la stessa immagine dal colore al bianco e nero. Si visita in pochi minuti, The Language of Flowers, ma si fatica a lasciarla. Sarà per l’odore dei gelsomini, sarà per il richiamo bisbigliato dai fiori e per la loro capacità di amplificare la forza espressiva dell’arte. O viceversa.
Redazione Floraviva
Ricco il programma dell’evento che quest’anno, oltre agli appuntamenti consueti, che condurranno i visitatori alla scoperta delle ville e dei giardini del Borgo delle Camelie, della mostra del fiore reciso e del Camelieto, vede rinnovarsi la collaborazione con il Giappone con cerimonie del tè e iniziative dedicate all’Ikebana. In programma inoltre convegni e conferenze organizzati dalla Società Italiana della Camelia, che quest’anno festeggia i 50 anni di attività. Anche per l’edizione 2015 la Mostra rinnova la collaborazione con la città di Lucca dove si svolgono alcuni eventi ad essa collegati.
Il programma del primo fine settimana: Borgo delle Camelie (S. Andrea e Pieve di Compito): Centro Culturale Compitese: Mostra scientifica del fiore reciso; Società Italiana della Camelia: postazione per informazioni e consigli, esposizione dei fiori recisi delle delegazioni di Liguria, Lombardia ed Emilia. Sabato 15 marzo alle 16 convegno in onore dei 50 anni di vita della società. Sabato 14 e domenica 15 marzo Scuola diIkebana: dimostrazioni e laboratori su prenotazione con l’Antica scuola Adaki, Mostra di Ikebana ‘L’energia nascosta’; La Fabbrica delle Camelie: visita alla serra dove si riproducono le varietà presenti nel Camelieto; Mercato di camelie, libri, tè di tutto il mondo e oggettistica da tè; Partecipazione straordinaria di Erbolario che presenta la nuova linea dedicata alla camelia. Camelieto: domenica 15 marzo 10.30 visita guidata con esperti della Società delle Camelie, ore 12 intitolazione di una camelia alla memoria di Alessandra Biagi e di tutte le donne vittime di violenza. Sabato 14 e domenica 15 marzo Villa Orsi:Cerimonia del tè a cura della delegazione giapponese di Shizouoka. I visitatori potranno visitare l’Antica Chiusa Borrini (piantagione del tè e vendita del primo e unico tè italiano) e i giardini delle ville del borgo dove si svolgono anche eventi culturali: Villa Borrini, villa Giovannetti, villa Orsi, Villa Torregrossa. Altri luoghi simbolo del borgo delle camelie sono l’Antica torre di segnalazione, la Chiesa di S. Andrea di Compito, che ospita concerti e mostre, il Frantoio La Visona (vendita e degustazione di prodotti tipici locali e dell’olio del frantoio, vendita di birra artigianale locale Birroir).
Tra le iniziative collaterali, postazioni per la degustazione delle acque delle sorgenti; escursioni, interventi musicali di allievi e maestri del laboratorio Musicale La Rondine, della Civica Scuola di Musica, della Filarmonica G. Puccini, de La Dama e l’Unicorno; Camelie a tavola: particolari menù e convenzioni con i punti ristoro del Borgo delle Camelie e del Compitese; laboratorio della seta da baco alla lavorazione del filo, a cura di Stefania Maffei dell’azienda agricola Corte Gloria. In occasione della Mostra, Villa Mansi a Segromigno in Monte, Villa Reale a Marlia e Villa Torrigiani a Camigliano praticheranno sconti e promozioni sul biglietto d’ingresso. Iniziative a Lucca: a Villa Bottini sarà possibile visitare, ad ingresso libero, la IX Mostra nazionale di pittura e disegno botanico e la I Mostra di arte moderna sulla camelia. Dal parco di villa Bottini partiranno percorsi alla scoperta di piante secolari di camelia che interesseranno il complesso di San Micheletto e l’Orto Botanico. Le visite, gratuite, saranno guidate dagli studenti dell’Istituto Tecnico Agrario Busdraghi di Mutigliano e si svolgeranno il sabato e la domenica alle ore 11 e alle ore 15.
Il costo del biglietto - che comprende parcheggio auto, servizio navetta, accesso e visita al Borgo e alla mostra - è 6 euro, gratuito per ragazzi sotto i 12 anni e disabili con accompagnatore. Servizio navette: l’area della manifestazione è chiusa al traffico. E’ predisposto un apposito servizio navetta che parte dalle stazioni di via Tazio Nuvolari, Area industriale del Pip di Carraia e via di Tiglio-Frantoio Sociale del Compitese, a Pieve di Compito.
Per informazioni e prenotazioni: Centro Culturale Compitese - Segreteria Mostra Antiche Camelie della Lucchesia 0583/977188 - 366/2796749 - www.camelielucchesia.it -
Redazione Floraviva