Questo scampolo d’estate, ancora fitto di eventi, ci regala un colpo di scena degno di un teatrino di provincia: prima l’annuncio, poi la cancellazione della conferenza stampa della Fondazione Collodi, dichiarazioni rassicuranti, endorsement politici e un “parco policentrico” ancora tutto da chiarire. Intanto, il pubblico locale resta fuori. In silenzio.
Il pignoramento dei conti della Fondazione Nazionale Carlo Collodi, deciso dal Comune di Pescia, non è più notizia fresca. Ma continua a pesare. Resta lì, in bilico tra diritto e opportunità, tra esigenze amministrative e responsabilità culturali, tra danni d’immagine e futuro incerto.
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Ieri, come ogni anno, la Piazza del Duomo di Pistoia ha ospitato le celebrazioni per la Festa della Repubblica. Cerimonia solenne e composta, picchetto d’onore, gonfaloni, tricolore sul campanile.
“Illuminiamo Pescia.” Non è uno slogan. È l’appello – chiaro – della Compagnia del Crocifisso, in vista della processione del 2 maggio. Ed è anche il mio.
Floricoltura: dietro il fiore più venduto al mondo si cela una filiera di sfruttamento. Nei Paesi produttori come il Kenya, chi lavora nelle serre guadagna appena 47 euro al mese. Un’inchiesta internazionale ne svela le dinamiche e l’impatto sul settore europeo.
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Floral designer e autrice, Amy Merrick racconta i fiori come linguaggio visivo. Dall’artigianato al museo, il suo lavoro unisce natura e narrazione.
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