Questo scampolo d’estate, ancora fitto di eventi, ci regala un colpo di scena degno di un teatrino di provincia: prima l’annuncio, poi la cancellazione della conferenza stampa della Fondazione Collodi, dichiarazioni rassicuranti, endorsement politici e un “parco policentrico” ancora tutto da chiarire. Intanto, il pubblico locale resta fuori. In silenzio.
Il pignoramento dei conti della Fondazione Nazionale Carlo Collodi, deciso dal Comune di Pescia, non è più notizia fresca. Ma continua a pesare. Resta lì, in bilico tra diritto e opportunità, tra esigenze amministrative e responsabilità culturali, tra danni d’immagine e futuro incerto.
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Ieri, come ogni anno, la Piazza del Duomo di Pistoia ha ospitato le celebrazioni per la Festa della Repubblica. Cerimonia solenne e composta, picchetto d’onore, gonfaloni, tricolore sul campanile.
“Illuminiamo Pescia.” Non è uno slogan. È l’appello – chiaro – della Compagnia del Crocifisso, in vista della processione del 2 maggio. Ed è anche il mio.
Mussolini la voleva fuori dall’architettura. Maria Teresa Parpagliolo trovò nei giardini il suo spazio, lasciando un’eredità dimenticata dall’Italia.
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Sotto l’egida di Copa-Cogeca, organizzazioni agricole e ambientaliste europee denunciano a Bruxelles i pericoli dell’accordo con il Mercosur: concorrenza sleale, minacce ambientali e dumping sociale.
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Contributi 2025-2026 fino al 65% per tecnologie sicure, sostenibili e digitali: focus su macchine agricole, DPI intelligenti e gestione del rischio climatico.
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