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Pistoia, 11 dicembre 2025 – Il deputato Marco Furfaro (Pd) ha depositato un’interrogazione al ministro della Giustizia sul suicidio avvenuto il 6 dicembre nel carcere di Pistoia e sul fatto che, nello stesso giorno, non sia stato consentito al Garante comunale di accedere all’istituto. “Un episodio gravissimo e contrario alle linee guida nazionali, che riconoscono ai Garanti il diritto di entrare in qualsiasi momento”, afferma l’esponente dem.
“Il problema è vastissimo”, prosegue Furfaro, ricordando che le carceri italiane registrano 73 suicidi dall’inizio dell’anno e ospitano oltre 63.000 detenuti a fronte di meno di 47.000 posti disponibili. A Pistoia, aggiunge, si sommano sovraffollamento, carenze di personale e fragilità non trattate: “Un sistema così non regge e sfocia nel disumano”.
Nell’interrogazione, il parlamentare chiede al ministro di chiarire cosa sia accaduto e quali misure intenda adottare per garantire trasparenza, sicurezza e servizi adeguati. “Non è una questione politica – conclude – ma riguarda la tutela della vita delle persone e la sicurezza degli agenti”.
Redazione – © Pistoia.Valdinievole.News, riproduzione riservata – 11 dicembre 2025
Lanciato da ALI Toscana, il grido d’allarme coinvolge centinaia di piccoli Comuni in tutta Italia. A essere contestati sono i criteri attuativi della Legge 12 settembre 2025, n. 131, che definisce i parametri per l’accesso al nuovo Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane. A giudizio dei sindaci, l’impostazione attuale rischia di tagliare fuori le aree più vulnerabili.
“Non possiamo accettare una classificazione che esclude chi ha più bisogno – afferma Andrea Marrucci, presidente di ALI Toscana e sindaco di San Gimignano –. Se l’impianto non viene corretto, metà dei Comuni oggi ammessi ai fondi potrebbero restare fuori”.
Legge 12 settembre 2025, n. 131
«Disposizioni per il riconoscimento e la promozione delle zone montane»
Pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 219 del 19 settembre 2025
👉 Leggi il testo ufficiale
La legge introduce una nuova classificazione dei Comuni montani, legata a criteri altimetrici e morfologici, e condiziona l’accesso ai finanziamenti statali. ALI chiede una revisione urgente che tenga conto anche della distanza dai servizi, del rischio idrogeologico e della fragilità economica e sociale.
Marrucci denuncia un approccio “geometrico” che ignora la realtà delle comunità montane: isolamento, carenza di servizi, vulnerabilità ambientale. Le aree interne, in particolare dell’Appennino, vivrebbero una grave disparità di trattamento rispetto ad altre zone già più strutturate o sostenute da misure speciali.
“Serve un modello più equo. Non possiamo continuare con politiche a macchia di leopardo”, ha detto Marrucci.
Il 19 dicembre è la data decisiva: in quella giornata è previsto il passaggio in Conferenza Unificata, che potrebbe portare all’approvazione definitiva del sistema di classificazione. ALI invita il Governo a riaprire il confronto, coinvolgendo Regioni e Comuni.
“Non è solo una questione toscana – conclude Marrucci –. È una sfida nazionale che riguarda il futuro della montagna italiana.”
Redazione – © Pistoia.Valdinievole.News, riproduzione riservata – 10 dicembre 2025