La via della carta in Toscana: a Pescia il primo cantiere
La via della carta in Toscana, progetto di itinerario-turistico culturale che coinvolge le antiche cartiere della Svizzera Pesciatina e di Villa Basilica e che ha ottenuto 3 milioni di euro di finanziamento, è stato presentato oggi a Lucca. Il primo cantiere è stato aperto al Museo della Carta di Pietrabuona (Pescia). Per il direttore di Lucense, società di ricerca lucchese che ha curato il progetto, questo nuovo itinerario «dovrà essere collegato agli altri sistemi turistici già esistenti: dal Parco di Pinocchio a Collodi alle Terme di Montecatini…»
Un percorso turistico-culturale incentrato sul tema della carta che coinvolgerà le provincie di Lucca e Pistoia. E in particolare l’articolata rete di itinerari storici e magnifici esempi di archeologia industriale - in un paesaggio che è una sorta di scenografico museo all’aperto - che affonda le proprie radici nella carta pregiata di Pescia, usata per la carta intestata dei papi e per le monete, e nella carta paglia di Villa Basilica, inventata dal farmacista Stefano Franchi, senza dimenticare il design in carta e cartone e la cartapesta di Viareggio.
E’ il progetto “La via della carta in Toscana” che è stato presentato oggi a Lucca nella sede di Lucense, la società pubblico privata attiva nella ricerca e nel trasferimento tecnologico che lo ha ideato circa 10 anni fa e portato avanti fino ad oggi, quando finalmente sono arrivati tutti i finanziamenti necessari per partire con le prime opere (vedi nostro articolo: "Svizzera Pesciatina e Patrimonio Unesco"). Tre milioni di euro, di cui 2 milioni e 500 mila provenienti da Arcus spa (società che sostiene progetti riguardanti i beni e le attività culturali, anche nella loro connessione con le infrastrutture, ed è proprietà del Ministero dell'Economia) e 500 mila dalla Regione Toscana. Somma che servirà per avviare i primi due interventi del progetto.
Si tratta, in primis, del cantiere aperto al Museo della Carta di Pietrabuona (Pescia), l’opificio “Le Carte”, per il restauro del fabbricato. Il secondo riguarda la progettazione e il recupero di una porzione delle antiche vie di collegamento tra le contigue valli di Pescia e Villa Basilica, utilizzate fino a metà del Novecento dalle lavoratrici e dai lavoratori delle cartiere. Verranno battuti i sentieri, segnalati gli itinerari, posizionati cartelli che ripercorrono la storia dei mastri cartai, così da calare l'escursionista in un'atmosfera a metà tra montagna e tradizione.
«La consapevolezza di un numero così significativo di testimonianze culturali, naturalistiche e architettoniche incentrate sul tema della carta – spiega Enrico Fontana, direttore di Lucense – ci ha spinto alla creazione di questo progetto di sistema interprovinciale di offerta culturale, incentrato sul tema della tradizione industriale cartaria, promosso e sostenuto proprio dal Distretto Cartario di Capannori. Una volta accertato l'interesse e il sostegno locale verso l'idea progettuale si è proceduto all'attivazione di un piano di prefattibilità giungendo poi alla sottoscrizione di un protocollo di intesa con numerosi soggetti istituzionali, finalizzato al sostegno e all’avvio del progetto».
«Si tratta – continua Enrico Fontana - di un'offerta turistica e culturale che dovrà essere collegata agli altri sistemi turistici già esistenti: dal Parco di Pinocchio a Collodi alle Terme di Montecatini, dal turismo culturale di Lucca e Pistoia al turismo balneare della Versilia, dalle strade dell'olio e del vino alla ciclopedalata Giacomo Puccini, passando per il Carnevale e per le escursioni in montagna. Siamo partiti da 75mila euro (di cui 50mila euro stanziati appunto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca) necessari per effettuare la verifica di prefattibilità e siamo arrivati a 3 milioni di euro di progetto finanziato, a testimonianza della validità dell'idea».
Carolina Botti, direttore centrale di Arcus, ha sottolineato come il progetto abbia trovato «pieno apprezzamento da parte di Arcus fin dal primo momento. Di progetti ne vediamo tanti, ma sono pochi quelli così importanti: ecco perché è giusto parlare di un progetto unico, che ha tutte le caratteristiche per crescere e per creare intorno a sé una grande attrazione». «Al momento siamo alla prima fase – aggiunge Carolina Botti – le tappe successive riguardano la parte infrastrutturale e di servizi, la parte relativa alle strutture ricettive e, infine, quella che riguarda il sistema di governance che assicuri una programmazione continua di tutta l'offerta e una sostenibilità economica».
«La prossima fase – precisa Fontana – prevede, tra l’altro, anche il recupero della Cartiera Nardi, una delle più significative testimonianze di archeologia industriale presente nel comune di Villa Basilica. Qui i “mulini da carta” sono famosi per la produzione della carta paglia. Ciò che rende questo progetto, “La via della carta della Toscana”, unico nel suo genere è la capacità di calarsi perfettamente nel contesto in cui è stato creato. In Italia non esiste un altro percorso sulla carta realizzato in un luogo dove la produzione di carta è ancora così centrale, diffusa e attuale».
Quella della carta nell'area lucchese e pesciatina è in effetti una storia che viene da lontano e non è un caso che il progetto coinvolga entrambe le province. Lucca e Pistoia, infatti, vantano una tradizione secolare nella lavorazione della carta che si perpetua dal '400 e che oggi è confermata da un'industria solida e riconosciuta a livello internazionale, come conferma la creazione del più importante Distretto Cartario in Europa. Di questa industria a parlare sono i numeri: ben 130 imprese di produzione e trasformazione della carta tissue e cartone ondulato, che nello sviluppo sostenibile e nella ricerca hanno trovato prima la crescita e poi un riparo dalla recessione; realizzazione di produzioni pari al 70 per cento della produzione nazionale per il tissue e al 40 per cento per il cartone ondulato.
L.S.