Il futuro del turismo toscano e italiano si gioca sul web: nella due giorni della borsa del turismo on line, tenutasi a Firenze, alla Fortezza da Basso, che ha visto ben ottomila persone, la Toscana fa sentire la sua importante presenza sul campo in vista di una conciliazione fra centro e periferia che possa valorizzare il piccolo, ma ottenendo numeri da grande. Come fare? La proposta di Nocentini si fonda sulla promozione di un'associazione temporanea di impresa di incoming, un'Ati (Sharing Tuscany, con capofila il Convention Bureau di Firenze), che riunisce strutture ricettive, anche piccole, e agenzie di viaggio.
Per l'assessore al turismo e alla cultura della Toscana, Sara Nocentini, la Borsa del turismo on line si conferma un laboratorio e un luogo di confronto interessante grazie all'importante presenza di istituzioni, ma sopratutto di tante start up. Sono stati 8.000 i partecipanti, mille in più dell'anno scorso, e sono cresciuti gli stand, passati da 43 a 53. Sette le regioni italiane, oltre alla Toscana, presenti; duecentotrenta relatori da tutto il mondo hanno animato i 124 incontri e dibattiti; 350 giornalisti e blogger accreditati. Oltre 6.000 sono stati gli utenti unici che hanno seguito in diretta lo streaming dei principali eventi in programma. Interessanti anche le ricerche e le conferme: chi viene in Italia cerca cultura, bellezza e gastronomia. Ma l'attuale sfida per il turismo si gioca anche su un ossimoro, che è poi una ricchezza: saper conciliare centro e periferia, hotel e musei diffusi con una comunicazione che sappia valorizzare i piccoli, facendo squadra per avere numeri da grandi. Come fare? "Promuovendo ad esempio un'associazione temporanea di impresa di incoming - spiega l'assessore Sara Nocentini –: un'Ati (Sharing Tuscany, con capofila il Convention Bureau di Firenze) che ha riunito strutture ricettive, anche piccole, e agenzie di viaggio, 50 mila posti letti in tutto. Lo abbiamo fatto in vista dell'Expo2015 che ci sarà a Milano e questo banco di prova, con un orizzonte di tre anni, potrebbe diventare un modello per il futuro". Se ne è parlato nell'intervista aperta del direttore di Bto, Giancarlo Camiani, e del fondatore di PhoCUSWright, Philip Wolf, al ministro della cultura, Dario Franceschini, e all'assessore alla cultura e al turismo della Toscana, Sara Nocentini. Dal confronto è venuto fuori che anche il pubblico dovrà ripensare la propria funzione e il suo modo di agire: "Il pubblico ci deve essere. Ma il suo intervento deve essere agile e non pesante, parte di un dialogo dinamico con il privato e i territori. E sopratutto – prosegue l'assessore – competitività e sostenibilità devono stare sempre insieme. L'attrattività della Toscana si fonda infatti anche sulla qualità della vita e non possiamo permettere che un turismo di massa peggiori la vita degli altri cittadini, erodendo peraltro questo appeal". Franceschini ribadisce infine: "Il turismo online e' in crescita nel mondo. La Toscana è in ritardo e deve investire. L'abbiamo fatto dal primo giorno: abbiamo creato un laboratorio digitale al ministero, c'è un piano per la digitalizzazione del sistema turistico e adesso lavoreremo per attuarlo".