Confcommercio su pubblicità e insegne Pescia: «Troppa burocrazia»
Confcommercio, allo scopo è quello di sollevare le attività dai ripetuti costi di rinnovo e autorizzazione, invita il Comune di Pescia a modificare la normativa sugli impianti pubblicitari e insegne di esercizio perché c'è «troppa burocrazia per le imprese».
Come spiega l’associazione di categoria «le imprese si trovano ogni tre anni a dover versare una quota per richiedere il ripristino dell’autorizzazione all’insegna d’esercizio, anche nel caso in cui questa non abbia subito alcuna modifica. Il ripetuto aggravio di costi e procedure penalizza le attività costrette a pagare l’ennesima imposta, a differenza di realtà vicine come Prato e Firenze».
La proposta di Confcommercio è quella di abolire la richiesta di una nuova autorizzazione per le insegne che non presentano variazioni in modo da evitare alle aziende inutili e periodici costi. In contemporanea l'associazione chiede di tutelare le attività storiche che hanno insegne dal settembre 1967, realizzando una mini sanatoria per chi non è in possesso del titolo autorizzativo dell’epoca o non lo ritrova. Il regolamento comunale aveva infatti fissato al 2018 la data di scadenza per tali autorizzazioni, mettendo in difficoltà tutte quelle aziende con più di 50, 60 e 70 anni che nel tempo hanno anche cambiato gestione mantenendo però sempre lo stesso nome e la stessa insegna. Proprio per queste particolari situazioni Confcommercio è disponibile a trovare un accordo con il Comune per confermare le vecchie autorizzazione fino al momento in cui le stesse insegne non presentino modifiche tali da richiederne il rinnovo.
Redazione