Riparte il mercato sabato 18 in via Turati. Contrario il Partito Democratico: «Stupiti dall’atteggiamento dell’amministrazione». Favorevole Italia Viva e Lega.
Torna il mercato ortofrutticolo non in piazza Mazzini, ma in via Turati. Una decisione quella dell’amministrazione comunale che ha fatto discutere. «Rimaniamo ancora una volta basiti dall’atteggiamento contraddittorio del sindaco e dell’amministrazione – afferma il Pd – dove da una parte con telefonate mirate invita giustamente la popolazione a rimanere a casa e dall’altra dispone il mercato settimanale, anche se non vietato dai vari Dpcm, invitando le persone a parteciparvi creando così occasioni di assembramenti. Riteniamo che questa scelta debba essere rivista dall’amministrazione perché Pescia sta pagando già un conto troppo alto nella battaglia contro il coronavirus, basti pensare ai 43 casi positivi e alle 8 persone che purtroppo hanno perso questa battaglia e bisogna continuare a mantenere un comportamento drastico, esattamente come annunciato dal sindaco con un comunicato stampa il 20 marzo scorso. Nell’attesa che l’amministrazione comunale si chiarisca con se stessa, può fare una cosa utile per la collettività ritirando l’ordinanza 43, annullando il mercato alimentare perché facciamo notare che nulla è cambiato a Pescia rispetto al 20 marzo scorso se non la crescita del numero dei contagiati e delle vittime».
Al contrario il comitato di Italia Viva «accoglie con favore e con gioia il segnale di ripartenza che il sindaco Giurlani, permettendo che il 18 aprile si svolga il mercato settimanale, ha voluto dare alla cittadinanza. Com’è ovvio, oltreché obbligatorio, l’attenzione dovrà essere posta sulle modalità, affinché queste siano le più adeguate alla situazione. Ma il significato politico – in un momento in cui c’è estremo bisogno di buona politica, a ogni livello istituzionale! – è chiaro: se si può far ripartire un’attività, se si può far ricominciare a girare l’economia, se si può far lavorare un settore, bene, con tutte le precauzioni, ma lo si faccia! Oreste Giurlani ha mostrato in queste settimane una capacità di risposta – sua personale e delle organizzazioni da lui coordinate – oggettivamente molto buona, garantendo alla città di Pescia una gestione dell’emergenza efficiente, oltre a una presenza costante. Al Sindaco chiediamo – conclude Nicola Romagnani, coordinatore del comitato Pescia Viva – di farsi ulteriore promotore di iniziative in grado di comunicare che Pescia può e deve ripartire. Il tessuto produttivo e commerciale pesciatino ha bisogno di fiducia e di stimoli: in tutta sicurezza, auspichiamo che gliene vengano dati. E gli suggeriamo anche un’idea: nomini un assessore alla ripartenza: sarà utile avere un coordinatore unico, quando Pescia ripartirà, in modo da permettere al Sindaco di tornare a occuparsi a tempo pieno di tutte le altre questioni riguardanti la città».
«Se i negozi di alimentari sono regolarmente aperti - afferma Luciana Bartolini, Consigliere regionale della Lega - non vediamo perchè se, seguendo alla lettera tutte le attuali disposizioni vigenti in materia di sicurezza, non si debba autorizzare l’effettuazione del mercato a Pescia, con la presenza, ovviamente, solo di chi vende generi di prima necessità; io stessa, mi sto muovendo, affinchè sia dato il via libera anche in altre località della provincia pistoiese. I banchi - prosegue il consigliere - devono essere distanziati fra di loro, così come i clienti che devono essere serviti rigorosamente a turno e rispettare, nel contempo, le distanze interpersonali. Non pensiamo-precisa l’esponente leghista - che tale appuntamento settimanale possa avere, dunque, ripercussioni dal punto di vista sanitario; è, invece, un modo di offrire alle persone un’opportunità alternativa di approvigionarsi e consente agli ambulanti di poter svolgere, anche se in un periodo particolare e complesso, la propria attività. Se, come in tutte le cose, prevale il buonsenso ed ognuno ha un pò di coscienza - conclude la rappresentante del Carroccio - riteniamo che un mercato a ranghi ridotti non sia così dannoso per la collettività. La cosa ci lascia alquanto stupiti perché già una volta, questa amministrazione è stata costretta a fare dietrofront perché, a detta del sindaco, troppa gente a giro, dobbiamo essere drastici».
Al contrario il comitato di Italia Viva «accoglie con favore e con gioia il segnale di ripartenza che il sindaco Giurlani, permettendo che il 18 aprile si svolga il mercato settimanale, ha voluto dare alla cittadinanza. Com’è ovvio, oltreché obbligatorio, l’attenzione dovrà essere posta sulle modalità, affinché queste siano le più adeguate alla situazione. Ma il significato politico – in un momento in cui c’è estremo bisogno di buona politica, a ogni livello istituzionale! – è chiaro: se si può far ripartire un’attività, se si può far ricominciare a girare l’economia, se si può far lavorare un settore, bene, con tutte le precauzioni, ma lo si faccia! Oreste Giurlani ha mostrato in queste settimane una capacità di risposta – sua personale e delle organizzazioni da lui coordinate – oggettivamente molto buona, garantendo alla città di Pescia una gestione dell’emergenza efficiente, oltre a una presenza costante. Al Sindaco chiediamo – conclude Nicola Romagnani, coordinatore del comitato Pescia Viva – di farsi ulteriore promotore di iniziative in grado di comunicare che Pescia può e deve ripartire. Il tessuto produttivo e commerciale pesciatino ha bisogno di fiducia e di stimoli: in tutta sicurezza, auspichiamo che gliene vengano dati. E gli suggeriamo anche un’idea: nomini un assessore alla ripartenza: sarà utile avere un coordinatore unico, quando Pescia ripartirà, in modo da permettere al Sindaco di tornare a occuparsi a tempo pieno di tutte le altre questioni riguardanti la città».
«Se i negozi di alimentari sono regolarmente aperti - afferma Luciana Bartolini, Consigliere regionale della Lega - non vediamo perchè se, seguendo alla lettera tutte le attuali disposizioni vigenti in materia di sicurezza, non si debba autorizzare l’effettuazione del mercato a Pescia, con la presenza, ovviamente, solo di chi vende generi di prima necessità; io stessa, mi sto muovendo, affinchè sia dato il via libera anche in altre località della provincia pistoiese. I banchi - prosegue il consigliere - devono essere distanziati fra di loro, così come i clienti che devono essere serviti rigorosamente a turno e rispettare, nel contempo, le distanze interpersonali. Non pensiamo-precisa l’esponente leghista - che tale appuntamento settimanale possa avere, dunque, ripercussioni dal punto di vista sanitario; è, invece, un modo di offrire alle persone un’opportunità alternativa di approvigionarsi e consente agli ambulanti di poter svolgere, anche se in un periodo particolare e complesso, la propria attività. Se, come in tutte le cose, prevale il buonsenso ed ognuno ha un pò di coscienza - conclude la rappresentante del Carroccio - riteniamo che un mercato a ranghi ridotti non sia così dannoso per la collettività. La cosa ci lascia alquanto stupiti perché già una volta, questa amministrazione è stata costretta a fare dietrofront perché, a detta del sindaco, troppa gente a giro, dobbiamo essere drastici».
Redazione