Mozione di sfiducia con appello nominale al sindaco di Pescia
In pratica, per andare al sodo, perchè i consiglieri di minoranza vogliono che Giurlani si dimetta? Nella sostanza dicono e sostengono le stesse motivazioni, ovvero: la condanna a titolo doloso di Oreste Giurlani a pagare in favore dell’UNCEM Toscana 881.795,96 €; il congiunto procedimento penale di cui la stessa sentenza fa menzione; gli ulteriori 578.103,32 € su cui verrà ulteriormente indagato per capire dove sono finiti questi soldi e di cui si fa sempre espressa menzione nella sentenza 142 della Corte dei Conti pubblicata il 5 aprile 2019; la mancata trasparenza che Giurlani avrebbe adottato in Consiglio Comunale tacendo sul fatto di essere sotto processo per danno erariale; aver sempre negato di essere indagato per vicende legate all’omesso versamento dei contributi; di aver mentito sulla collaborazione con i suoi legali che oggi hanno incarichi anche per il comune di Pescia ed infine che la Corte dei Conti certifica che Giurlani è incapace di gestire l’amministrazione comunale. Queste le motivazioni e quanto sostenuto unitariamente da Mandara, Conforti, Lanza, Franceschi, Melosi e Romoli i quali ritengono che siano cambiate completamente le condizioni dal momento della sua rielezione, quando era solo indagato, a oggi che è stato condannato dalla Corte dei Conti ed è tuttora sia imputato che indagato in due procedimenti penali. Ne consegue quindi che il Consiglio comunale non può ulteriormente assistere passivamente a tutte le ricadute negative per l’immagine della città e alla totale perdita di credibilità delle istituzioni. Quindi il gruppo di minoranza, unitariamente, ha presentato la mozione di sfiducia nei confronti di Giurlani, chiedendone la votazione -per appello nominale- che ha un significato forte, di responsabilità personale del singolo consigliere difronte alla città. ”La sentenza certifica l’incapacità palese del sindaco di gestire denaro pubblico- commenta Mandara –questo è un fatto nuovo, di cui bisogna prendere atto. Al di là del giudizio sul procedimento penale, sul quale vale la presunzione d‘innocenza, qui emerge un fatto nuovo, grave. Bisogna che il sindaco decida di fare un passo indietro”.
La risposta di Giurlani: ”Il Comune non ha mai aderito all’Uncem”
”Come ampiamente dimostrato anche in consiglio comunale con l’esibizione di documenti inconfutabili, il Comune di Pescia non ha mai aderito all’Uncem”, lo dice l’amministrazione in una nota, dove spiega che il comune non ha aderito al piano di rientro dell’Uncem.
Redazione