Spettabili candidati sindaci comune di Pescia,
Salve, ci permettiamo di intervenire con una proposta concreta e costruttiva nella campagna elettorale per il comune di Pescia.
Cinque anni fa Legambiente Valdinievole avanzò la proposta di istituzione di una Riserva Naturale nell’Alta Valle del Pescia, con l’obiettivo di proteggere e promuovere uno degli angoli più suggestivi del territorio montano pistoiese. Purtroppo la proposta, inviata i e divulgata attraverso la stampa e alcuni incontri pubblici (Pietrabuona e Montecatini), non ha avuto fino a questo momento alcun seguito. Non ci risulta peraltro che siano state intraprese iniziative diverse per tutelare la natura e le attività umane tradizionali di quei luoghi, che al contrario soffrono sempre più di abbandono e incuria.
Il nostro circolo tuttavia non ha affatto abbandonato l’idea di istituire l’area protetta, rispetto alla quale era già stata fornita una indicazione di perimetrazione e una prima ipotesi di Piano di gestione.
Ad accrescere la rilevanza naturalistica dell’area in oggetto (già Sito di Importanza Comunitaria) è stata la recente conferma della presenza di una rara specie di rospo, l’Ululone appenninico (Bombina pachypus), inserito nell’allegato II della Direttiva Europea 92/43 (Direttiva Habitat),presenza che sta destando molto interesse nel mondo scientifico.
Questa specie, endemica dell’Appennino, era stata osservata per la prima volta nel 2004 e non più rinvenuta successivamente. Nella primavera scorsa Legambiente ha promosso una specifica ricerca, che ha consentito di ritrovare un piccolo nucleo di Ululone.
L’ululone è una perla che va ad aggiungersi ad una collana già molto ricca di elementi di pregio, ma tenuta nascosta, dimenticata e minacciata da vari fattori.
Si è fino a questo momento rinunciato a realizzare e promuovere un sistema di aree protette capace di restituire linfa vitale ad attività legate ad una corretta valorizzazione turistica di aree ricche di attrattive naturalistiche storiche e paesaggistiche. Limitandoci alla sola Valdinievole è davvero notevole il patrimonio di natura e storia che abbiamo ereditato: dal Padule di Fucecchio ai colli di Monsummano, Poggio alla Guardia e Veneri; dalle cartiere e mulini antichi dei vari rami del Pescia e del torrente Nievole, ai pascoli alberati all’ombra dalla Penna di Lucchio delle Pracchie. Per non parlare della costellazione di borghi medievali che caratterizza i sistemi collinari della Svizzera Pesciatina e del Montalbano.
Noi crediamo che la realizzazione di aree protette, che in altri contesti si è anche tradotta in una crescita economica con caratteristiche di qualità e sostenibilità, rappresenti una opportunità da cogliere, e potrebbe davvero essere una importante risposta alla mancanza di lavoro dovuta alla crisi di vari settori storici dell'economia della Valdinievole . La tutela e valorizzazione del nostro territorio,del suo patrimonio artistico,architettonico,storico e naturalistico è,sicuramente,una delle poche opportunità che vi sono per farla finita di "piangersi addosso"e dare uno sviluppo forte ma sostenibile all'economia della Valdinievole
Saluti
Maurizio Del Ministro
Press Legambiente circolo Valdinievole
Da alcune settimane assistiamo alla diffusione di bozze dei programmi elettorali proposti dalle forze politiche pesciatine gia’ in “campo”, che presentano in modo chiaro la volonta’ di tornare ad una nuova riedizione della tanto contestata zona industriale nel Sud di Pescia.
Siamo profondamente preoccupati di questo ritorno al passato, su una questione che sembra nuovamente essere condotta con metodi spicci e che gia’ tanti problemi e tanto degrado ha portato nel nostro territorio: é sufficiente fare un giro nella zona Industriale di Macchie di San Piero per poter osservare le condizioni esistenti e cio’ nonostante le grandi promesse fatte dalle amministrazioni del passato per uno sviluppo economico idilliaco con massimo rispetto per l’ambientale.
Si tratta della traslazione a livello locale di cio’ che molto deludentemente avviene anche in campo nazionale, dove nessuno parla o propone misure che attendono al rispetto ed alla tutele dei piu’ grandi beni che sono stati regalati integri all’umanita’: acqua, aria, suolo.
Negli ultimi 50 anni il territorio nazionale, cosi come quello comunale, e’ stato aggredito dalla cementificazione selvaggia sia per fini civili che industriali, tanto che oggi vi sono migliaia di abitazioni e di capannoni industriali abbandonati dovunque, con grave danno all’ambiente e sempre piu’ ricorrenti danni idrogeologici, oramai non piu’ gestibili dall’uomo: il disastro e’ sempre dietro l’angolo e chi ci rimette e’ quasi sempre il cittadino indifeso.
La strada maestra, oramai richiamata da tutti, e’ lo sviluppo economico sostenibile, fatto di recupero del patrimonio immobiliare esistente e di valorizzazione e salvaguardia del territorio che per l’Italia in generale, e la Toscana in particolare, rappresenta la vera ricchezza economica. Il Nord Europa e’ piu’ avanti rispetto a noi su questi concetti: il vero “affare” economico del domani e’ l’industria ecologica e quella legata alle fonti rinnovabili di energia, unite alla salvaguardi della storia, della cultura e del paesaggio esistente.
Per troppo tempo l’area Sud di Pescia e’ stata considerata la pattumiera del comune nonche’ zona di conquista, con profitto di pochi a discapito dei molti cittadini che vi abitano.
In questi anni, assieme a tutti gli abitanti della zona, abbiamo condotto una lotta per scongiurare l’aggravamento delle condizioni a cui le gestioni politiche degli ultimi venti anni ci avevano destinati. E’ stata una lotta difficile e molto costosa.
Ricordiamo la nostra disponibilita’ al confronto con Tutti, partendo pero’ da un punto fermo: la variante al piano strutturale sul “Business Park” e’ un tema archiviato e non piu’ discutibile, perche’ rappresenta un approdo di buon senso ed uno stop ad un ulteriore degrado delle condizioni di vita e dei rischi connessi.
La nostra popolazione si augura che vi sia sufficiente senso di responsabilita’ da parte di coloro che saranno chiamati alla futura guida dell’amministrazione cittadina, ricordando che non e’ piu’ disposta a tollerare eventuali scelte fatte al di fuori ed al di sopra delle sensibilita’ e degli interessi legittimi di chi vi abita.
Dal Comitato per i Cittadini della Valle del Pescia
«Sta balenandomi, sempre di più, l'idea di chieder al futuro sindaco di nominarmi presidente del Mefit. Stando a quanto vedo e a quanto mi dicono, e visto il modo di usare i danari degli operatori, vi sono margini operativi abbastanza consistenti che vengono spesi per manifestazioni o propaganda che poco porterà al mercato e alla sua economia.
Un vero e proprio cambio di passo si impone. Attirare i commercianti e i tanti piccoli operatori acquirenti di reciso e di piante da convogliare sul nostro mercato e l'unica ricetta possibile per rivitalizzare quella mastodontica struttura. A questo servono i danari chiesti agli operatori. 25.000 euro per Euroflora, cosi mi dicono? Mah, e gli obiettivi quali sarebbero? 6000 euro per il sito internet che già esisteva? Bene! 4000 euro per l'ufficio stampa? Meglio c'è un piano di ritorno economico o e solo ricerca di immagine?
Ma il commissario a Pescia non durerà in eterno e questo modo di condurre la struttura terminerà con esso. Poi una profonda revisione dello statuto sarà fondamentale per ulteriori risparmi e per una vera e propria gestione democratica della struttura e del mercato dei fiori e piante della nostra città.»
Oliviero Franceschi
«Oh, finalmente il PD di Pescia ha battuto un colpo! Leggo sulla stampa che si è scelta la via della sconfitta onorevole e che Marco Della Felice sarà il candidato a Sindaco.
Ma chi l’ha deciso? A me non pare che ci sia tutto questo entusiasmo per Della Felice, cui dico: Caro Marco, facciamo le primarie! Misuriamoci di fronte agli elettori: siano loro a decidere e legittimare la candidatura, mia, tua o di chi voglia provarci. È così che si fa nel PD!
Da quando Marco Niccolai ha fatto la sua scelta – mostrando alla città le sue vere priorità –, non rimangono che le primarie, unico strumento che lo statuto ci indica per scegliere chi corre.
PD non vuole dire Partito Democratico? E facciamo che democratico lo sia! Ci deve essere spazio per chi vuole bene alla città – e non solo agli equilibri di corrente –, non siano solo 40 persone chiuse in una stanza a decidere: il partito è di tutti.»
Nicola Romagnani