La Commissione Ambiente ha inviato una lettera ai Comuni che ancora non lo abbiano fatto per invitarli a censire gli alberi del loro territorio allo scopo di creare un elenco completo degli alberi monumentali della Toscana.
Ad affermarlo è Stefano Baccelli, presidente della Commissione Ambiente, che spiega: «l'obiettivo è di tutelare e valorizzare queste piante, anche in funzione turistica. Ogni albero deve rispettare dei parametri per essere inserito nell’elenco, in base al valore ambientale, storico, culturale, paesaggistico, botanico».
Il documento, il cui aggiornamento è stato appena approvato nella commissione Ambiente del Consiglio regionale, mappa le piante di particolare pregio storico e botanico, ma anche protagoniste di leggende e tradizioni al fine di evitare tagli e potature improprie, ma anche interventi invasivi nei dintorni. Ogni segnalazione viene valutata da una specifica commissione, grazie anche a una convenzione con la Forestale.
Proprio in questi giorni ci sono stati 23 nuovi ingressi che si aggiungono ai 55 già inseriti in passato: il «pinone» al Colle di Crespina Lorenzana (Pi) e una sughera di 15 metri a Valliferone, nello stesso Comune, l’abete bianco dell’Abetone (Pt), il faggio secolare a Capanne di Caprignana a San Romano Garfagnana (Lu), il platano del parco della Petraia a Follonica (Gr) e la quercia delle Checche di Pienza (Si). Proprio quest’ultima pianta è stata dichiarata dal Ministero «Monumento verde naturale»: ha una pagina Facebook dedicata ed è stata oggetto, negli anni, di particolare attenzione, con ordini del giorno ad hoc in Consiglio regionale, mobilitazioni di cittadini e nascita di Comitati.
Fra gli altri Comuni che hanno visto inserire i propri alberi nell’elenco vediamo infine Bucine (Ar), Vecchiano (Pi) e Sambuca Pistoiese (Pt).
Tra gli alberi che erano già presenti nell'elenco ricordiamo la Quercia delle Streghe di Capannori (Lu), che si stima abbia almeno 600 anni e che pare abbia ispirato il capitolo sull’impiccagione di Pinocchio di Collodi o i cipressi di San Quirico d’Orcia (Si) posti in località «I Triboli» e considerati uno dei simboli della Toscana. Ed ancora a Vinci in provincia di Firenze il «Leccio di Faltognano», che pare abbia almeno 300 anni; il Faggio Santo di Vallombrosa, legato al culto di San Giovanni Gualberto, o le sequoie giganti del magico Castello di Sammezzano, a Reggello. Ma l’elenco è in continuo aggiornamento ed è destinato a salire: secondo gli esperti gli alberi «degni» di entrare nella lista, in Toscana, potrebbero arrivare a 500.
Redazione