La presentazione è stata fatta nell’ambito di una conferenza stampa nel Palazzo comunale di Pistoia dall’assessore regionale all'ambiente Federica Fratoni, il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, l’assessore comunale Alessio Bartolomei, il segretario dell’Autorità di bacino dell’Appennino Massimo Lucchesi e il responsabile del Genio civile Valdarno Centrale Marco Masi.
Tramontata l’ipotesi di far sorgere l’opera ai Laghi Primavera, arriva concreta quella di realizzare la cassa nell’area dell’ex Campo di volo, ovvero l’area compresa tra la tangenziale cittadina e le strisce quasi parallele e adiacenti della ferrovia per Montecatini /Lucca e l’autostrada A11. Lo scopo: laminare le piene per l’abitato di Pistoia.
Sarà il Genio Civile Valdarno Centrale a curare la valutazione di fattibilità attraverso una serie di approfondimenti a cominciare da quelli sul comportamento idraulico dell’opera, in particolare in termini di efficacia sull’abbassamento del picco di piena in transito lungo l’asta del torrente Ombrone, che porti benefici anche sulla sicurezza dei territori a valle di Pistoia, particolarmente soggetti a frequenti allagamenti.
Potrà essere inoltre un’occasione straordinaria per consegnare un’area strategica dal punto di vista della fruizione ambientale per la città di Pistoia, capace di mettere insieme soluzioni innovative, spazi verdi per la collettività e l’eliminazione di situazioni di degrado ambientale.
“E’ un accordo che ribadisce una priorità – ha detto l’assessore Fratoni - , ovvero quella di realizzare una grande cassa di espansione nel comune di Pistoia come contributo per la laminazione delle acque in tutta la piana pistoiese. Molte opere sono state fatte nei comuni a valle, con questa opera intendiamo porre un rimedio definitivo e di sistema alle piene dell’Ombrone. Questo è un progetto che affonda le proprie origini nel tempo con i cosiddetti laghi Primavera. Abbiamo immaginato di sostituire quella progettazione che è improcedibile per più motivi con una nuova progettazione attorno all’ospedale creando una cassa di espansione che ha caratteristiche idrauliche analoghe invasando la stessa quantità di acqua ma che al tempo stesso consente di riqualificare a parco un importante zona della nostra città, coniugando in modo efficace due obiettivi, quello della sicurezza idraulica e della riqualificazione ambientale. Tra l’altro abbiamo avuto un sostanziale vai libera da parte del Ministero dell’ambiente il quale ha confermato le risorse già erogate. Andiamo avanti dunque con la progettazione, che non è più del Comune di Pistoia ma a carico del Genio civile e con il contributo del Comune rispetto a tutte le opere relative alla realizzazione del parco e la resa della disponibilità dell’area sulla quale l’opera sarà realizzata”.
«Questo – dice il sindaco di Pistoia Tomasi - è un importante tassello nella lunghissima vicenda dei laghi Primavera, un progetto che abbiamo sempre sostenuto - e poi lo ha stabilito il Ministero - non si potesse realizzare. Spostiamo l’opera al Campo di volo ma, lo voglio dire con chiarezza, questa non sarà una semplice cassa di espansione. Su quell’area, infatti, abbiamo già dato un segnale importante con la realizzazione del frutteto e la ripulitura della zona. L’Amministrazione ha lavorato a testa bassa per arrivare a questo risultato. L’altro tema fondamentale, e l’altro risultato raggiunto, è la divisione del finanziamento: una parte delle risorse resta infatti destinata al Bacino di Gello, la cui progettazione, in capo a Publiacqua, è in fase avanzata».
"Vogliamo realizzare – dichiara l’assessore ai lavori pubblici Bartolomei - un’opera che abbia non solo un valore idraulico ma che sia una riqualificazione ambientale e che abbia un valore per la nostra città. L’intento è quello di restituire un’area pubblica ai cittadini, di farla tornare a vivere. L’occasione di realizzare lì la cassa, non andava dunque persa. Oggi siamo qui a formalizzare questo primo passo".
L’opera
La cassa, con un volume di invaso intorno a 650.000 metri cubi, oltre a raccogliere le piene dell’Ombrone pistoiese, dovrà essere in grado di assorbire anche le eventuali esondazioni del vicino fosso del Brusigliano.
Sorgerà al centro di un parco, un’area verde di notevole pregio naturalistico e di fascia di rispetto tra la città e l'antistante paesaggio pedecollinare e collinare.
Chi fa cosa
L’accordo firmato oggi ripartisce con chiarezza i compiti: la Regione si occuperà di progettare la nuova cassa, attraverso una valutazione di possibili scenari tecnici-economici che coinvolgerà molte istituzioni, chiamate a collaborare in questa delicata fase. L’opera sarà finanziata con le risorse gia’ rese disponibili per la cassa dei laghi primavera che saranno inserite nell’ambito del Documento operativo per la difesa del suolo 2020.2021 (il documento di programmazione annuale). La Regione si impegna anche a convocare mensilmente un tavolo che monitorerà l’andamento dell’accordo.
Il Comune, da parte sua, si impegna a progettare il parco circostante la cassa e a lavorare per rendere realizzabile l’intervento della cassa stessa (ovvero con l’ottenimento della conformità urbanistica e l’autorizzazione paesaggistica) oltre a liberare tutti i terreni dai vincoli.
L’Autorità di bacino dell’Appennino settentrionale si impegna infine a verificare la rispondenza del progetto proposto con gli obiettivi e le finalità del Piano di gestione del rischio alluvioni.