PESCIA -Quando invece di fare informazione, anche critica, si preferisce fare un po' di populismo a buon mercato: ecco il Pd pesciatino sulla questione delle antenne.
La popolazione su questa questione e' giustamente molto sensibile e chiede risposte precise e soprattutto veritiere.
Come hanno ampiamente spiegato il sindaco e gli assessori nell'assemblea di giovedi scorso a Veneri, l'installazione delle antenne per la telefonia mobile e' regolata da legge nazionale, il famoso decreto Gasparri, che ha classificato di interesse nazionale questi impianti, ora ulteriormente rafforzato dal decreto semplificazione del governo Conte.
Questi impianti sono vincolati quindi dal parere Arpat, sempre, e da quello della Sovrintendenza, nei siti sottoposti a vincolo, come nel caso di Pontito nel nostro comune. La possibilita' dei comuni di dotarsi di un piano della telefonia, a cui fa rifermento in modo strumentale il Pd pesciatino, serve nella sostanza ad individuare e a circoscrivere i siti protetti che sono esclusivamente le scuole, gli ospedali e le RSA che diventano automaticamente zone di divieto, cosa che le aziende sanno già benissimo.
Per il resto del territorio i comuni possono indicare siti preferenziali per l'installazione di questi impianti, di solito aree di proprieta' pubblica, ma che non hanno nessun valore obbligatorio per gli operatori telefonici, men che meno l'obbligo di concentrare in un sito piu' impianti di diverse aziende.
Quindi l'unica vera opportunita' che ha ogni comune , e' quella di aprire un confronto con la singola azienda per proporre propri siti, chiedendo azioni di ristoro e compensazioni sui singoli interventi basandosi sulla competenza residua dei permessi urbanistici ed edilizi, situazione che, ad esempio, ha permesso di bloccare i lavori ad Aramo.
Del resto, questo confronto si e' svolto con esito positivo anche per l'impianto di Veneri, gia' collocato da Wind il localita' Colle del lupo con tutte le relative autorizzazioni.
Rivolgiamo quindi una preghiera al Pd pesciatino : invece di lanciarsi in inutili e fuorvianti crociate contro Giurlani, si relazioni con i propri rappresentanti romani e visto che e' parte del governo, spinga perché venga dato di nuovo un ruolo pregnante ai comuni su questa materia. Di questo si deve assumere le proprie responsabilità, invece di attribuirla, strumentalmente, a Giurlani.