Un nuovo sforamento della centralina capannorese che rileva la presenza di inquinamento da polveri sottili ha indotto la regione Toscana a ritenere necessaria l’adozione di provvedimenti per cercare di contenere il fenomeno.
In particolare l’organo regionale incaricato di verificare la qualità dell’aria (CRTQA) ha deciso di chiedere lo stop per quattro giorni, dal 18 al 22 dicembre, degli impianti di riscaldamento a biomasse delle abitazioni, tranne il caso in cui rappresentino l’unica possibilità di riscaldamento dell’abitazione.
In altre parole è vietato accendere caminetti e stufe di vecchia generazione, tranne quelle a pellet, che sono consentite, perché producono una quota di monossido di carbonio elevata. Questa misura, come tutte le altre di questo tipo, non vale per le abitazioni poste a una quota superiore ai 200 metri sul livello del mare.
“Siamo alle solite. Essere inseriti in questo ambito di rilevamento comporta questi stop e queste ordinanze che si fanno sentire, in pieno inverno -dice Oreste Giurlani, sindaco di Pescia e firmatario dell’ordinanza-. Abbiamo già detto che sarebbe opportuna una revisione di questa classificazione, ma fino a che non verrà fatta siamo costretti a procedere in questo modo anche perché si tratta della salute pubblica, che non è negoziabile”.
Insieme a questo divieto, l’ordinanza di Giurlani invita ancora una volta i cittadini ad adottare comportamenti virtuosi per contribuire al miglioramento della qualità dell’aria, come limitare in generale la combustione delle biomasse, il contenimento a nove ore del riscaldamento domestico e senza superare i 18°, utilizzare il meno possibile le auto per spostarsi e tanti altri accorgimenti per evitare l’inquinamento dell’aria, ricordando che fino al 31 marzo 2021 resta in vigore l’ordinanza generale di divieto di accensione di fuochi all’aperto e l’abbruciamento di sfalci, potature e residui vegetali sotto i 200 metri sul livello del mare.
Redazione