Il 18 e 25 luglio 2024 visite alla Biblioteca Capitolare guidate dal Prof. Paolo Vitali

La Biblioteca Capitolare di Pescia aprirà le sue porte in due serate speciali, guidate dal Prof. Paolo Vitali, il 18 e il 25 luglio 2024, dalle ore 21 alle 24, per offrire ai visitatori un'esperienza unica tra gli antichi volumi e manoscritti recentemente restaurati. L'evento, denominato "2 Notti in Biblioteca Capitolare", permetterà di ammirare alcuni dei più preziosi tesori librari custoditi in questa storica istituzione. Durante le serate del 18 e 25 luglio, saranno esposti al pubblico gli incunaboli, le cinquecentine e i manoscritti recentemente restaurati grazie al contributo dell'8x1000 della Conferenza Episcopale Italiana. Sarà un'occasione imperdibile per immergersi nella storia e nella cultura della città di Pescia, esplorando i tesori di una delle biblioteche più antiche e prestigiose della Toscana. La Biblioteca Capitolare di Pescia si trova in via della Cattedrale, 1, e aspetta tutti gli appassionati di storia, cultura e letteratura per due serate indimenticabili. La Biblioteca Capitolare trae le sue origini dal testamento del canonico tesoriere Romualdo Cecchi, che nel 1648 lasciò tutti i suoi libri al capitolo della prepositura di Pescia con l'intento di fondare una biblioteca di pubblica consultazione. Oltre ai volumi, il canonico Cecchi destinò una somma per l'acquisto di nuovi libri e per la rendita del canonico Bibliotecario. Riconosciuta ufficialmente nel luglio del 1666 con una bolla di Papa Alessandro VII, la biblioteca ha nel tempo accumulato una collezione di 11.000 volumi, tra cui 42 incunaboli, 580 cinquecentine e 150 manoscritti. Tra i documenti più antichi spiccano un frammento di laudario del XII secolo e le lettere di monsignor Angelo Simonetti, vescovo di Pescia dal 1908 al 1950. La sala monumentale della biblioteca è un gioiello architettonico del XVII secolo, adornata con affreschi del pittore lucchese Pietro Paolo Scorzini e arricchita da antichi banchi seicenteschi. Tra i suoi tesori si trovano due mappamondi del XVII secolo e una vasta collezione di stampe cinquecentesche e seicentesche del canonico Andrea Buonvicini, oltre al fondo del senatore avv. Leopoldo Galeotti.

Redazione

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