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Domani un viaggio dalle colline lucchesi alle vigne del mondo e ritorno: Fabio Pracchia presenta il suo libro "I sapori del vino" (Slow Food Editore) alle ore 18.00 al ristorante Antica e Premiata Tintoria Verciani, il Mecenate a Lucca. Il libro racconta una nuova idea di degustazione del vino: non solo cervello, ma anche cuore e stomaco per apprezzare non un vino buono, ma la bontà del vino.

saporivinoFabio Pracchia presenta così il libro, che ha già avuto un grande successo a Vinitaly e per cui è prevista una seconda edizione, nella sua città natale. Fabio è infatti lucchese di nascita e residente sulle colline lucchesi. Gornalista, esperto del settore e vicecuratore della guida e del sito SlowWine, Fabio Pracchia ricorda, in una breve autobiografia in rete: «Ho passato dieci vendemmie e altrettante estati alla Tenuta di Valgiano sulle colline lucchesi, poi due anni in enoteca. Prima ancora mi sono laureato in Lettere ma mi sono scordato tutto. A un certo punto ho anche insegnato ad assaggiare vino. Ora ho smesso di degustare per passare a bere. Mi piace la geografia applicata all’enologia. Mi appassiona il vino come narrazione di luoghi e persone. Il palato è tra cuore e cervello, ci sarà un motivo no?.»
Nel libro racconta così il suo percorso professionale di degustatore e personale di bevitore, che lo hanno porrtato da una degustazione "analitica" a una più “complessa”, ricca, cui partecipano non solo il cervello e gli stimoli derivanti dalla vista, all'olfatto, al palato, ma anche il cuore e lo stomaco.
Un approccio al vino che è il racconto entusiasta e appassionato della diversità espressa dal vino stesso come alimento antico e dalle infinite sfumature, ma anche del territorio, del paesaggio, delle persone, del clima dei saperi che collaborano a questa narrazione. Non è un caso che, per questa serata, lo affianchi nella presentazione Saverio Petrilli, amico di vecchia data, compagno e maestro della vigna e della cantina e autore dell'introduzione al libro. Saverio, enologo alla Tenuta di Valgiano, da tempo pratica nelle sue vigne gli insegnamenti dell'agricoltura biodinamica, che per sua natura valorizza la diversità come un valore importante, il territorio come una componente imprescindibile dei cibi.
A seguire una cena a base di pesce preparata da Sole Cardenas, cuoca del ristorante Mecenate, introdotta da un aperitivo “omaggio” a Petrilli, con bianco dei Palistorti, e accompagnata dai vini “incontrati” da Fabio e presentati per l'occasione dagli stessi Fabio Pracchia e Saverio Petrilli. Un'occasione per mettere in pratica e passare subito dalla teoria alla pratica.
 
Redazione

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