Protesta Terme: si delinea uno sciopero
Aumentano le proteste dei dipendenti delle Terme a seguito del taglio dell’integrativo del contratto di lavoro. Una delegazione di lavoratori ha incontrato gli amministratori, ma si delinea una strada che va verso lo sciopero.
A seguito del taglio degli integrativi sullo stipendio, che sarà effettivo dal 31 gennaio, i lavoratori delle Terme sono pronti scioperare. Tutto verrà deciso durante l’assemblea del personale in programma lunedì 2 dicembre, dalle 9 alle 11, alle Terme Excelsior.
Ieri mattina, intanto, si è tenuto un incontro tra i dirigenti sindacali ed il sindaco di Montecatini Luca Baroncini. «Come ho ricordato ai rappresentanti dei lavoratori – spiega il responsabile dell’amministrazione –nessuno ci aveva informato che l’amministratore unico Alessandro Michelotti avrebbe agito in modo così rapido. Certo, eravamo a conoscenza del fatto che sarebbe potuta avvenire una revisione dell’integrativo, ma nell’ottica di un piano industriale concreto, dove ognuno avrebbe fatto la sua parte. Tra l’altro, il Comune ha elaborato alcuni aspetti da integrare al alla bozza realizzata finora dall’advisor Kon». Il piano, che verrà presentato domani in municipio, prevede una serie di vendite di immobili, alcuni di cui non si era mai parlato finora, ed il probabile inserimento di strategie di sviluppo.
Intanto i rappresentanti dei lavoratori chiedono un incontro urgente con Regione, Comune e amministratore unico. «Il Comune – afferma Luisella Brotini, responsabile provinciale di Filcams-Cgil - ci ha spiegato di non essere stato informato in modo proprio preciso su come avrebbe agito l’amministratore unico Michelotti, ma, sinceramente, questa diatriba interessa poco al personale. Presenteremo una formale richiesta di incontro alla proprietà dell’azienda, Comune e Regione, e al responsabile della società. In questo momento è fondamentale capire dove vogliamo andare e quali sono, in concreto, le scelte in programma per l’azienda. Iniziare con il taglio dell’integrativo dei contratti di lavoro è stata senza dubbio la maniera più sbagliata di far partire il confronto. Tra l’altro, abbiamo capito che, per ora, un piano industriale così definito non c’è».
«Il sindaco Baroncini – sottolinea Giovanni Bernicchi, responsabile provinciale di Fisascat-Cisl – è stato senza dubbio disponibile e, per quanto ci riguarda, gli abbiamo ricordato che, da tempo, avevamo chiesto un incontro alla proprietà dell’azienda. Lui ci ha risposto che, prima di fissare una riunione, stava aspettando di ricevere documentazione integrativa da parte della Regione, socio di maggioranza. Il sindaco ci ha garantito che non aveva dato alcun mandato all’amministratore unico per disdire in modo così rapido l’integrativo. Il tema, secondo lui, sarebbe dovuto essere affrontato dopo la presentazione del piano industriale. Chiederemo alla Regione di fare marcia indietro: questa situazione non fa bene a nessuno».
«Ci stiamo avvicinando alle festività natalizie – ricorda Angela Bigheretti, responsabile provinciale di Uil-Tucs – e in questo periodo dell’anno la città potrebbe lavorare senza dubbio meglio. Invece, grazie alla decisione presa dall’azienda, i lavoratori potrebbero programmare una serie di scioperi, durante l’assemblea in programma lunedì prossimo. Non dimentichiamoci dei lavoratori stagionali che, purtroppo, stanno lavorando sempre meno e hanno delle famiglie da mantenere».
Redazione