Grotta Giusti: ottimo il 2021 e rilancio per il 2022
Marcello Cicalò, manager di Italian Hospitality Collection, traccia il quadro del turismo. Il gruppo Italian Hospitality Collection ha patito un anno e mezzo difficilissimo con -90% delle presenze. Malgrado ciò, spiega Cifalò, il gruppo ha continuato ad investire mettendosi importanti obbiettivi nel 2022 malgrado le criticità maggiori che riguardano la ricerca del personale specializzato e la chiusura del mercato Russo. Ottimo invece l’afflusso dei clienti statunitensi a Grotta Giusti. Si è allungata la permanenza media degli ospiti e la spesa media. Cicalò auspica il prolungamento del bonus terme che è stato molto sfruttato con 32.000 accessi per tutto il gruppo incluso Grotta Giusti. In generale rimarca Cifalò un ottimo andamento per tutto il 2021.
Il gruppo Italian Hospitality Collection, con alberghi e spa a 5 stelle in Toscana, Sardegna e Val d’Aosta, dopo aver attraversato «un anno mezzo difficilissimo a causa del Covid ha portato avanti importanti investimenti nel 2021, lavori di restyling negli hotel e rebranding internazionali con Hilton, Marriott e The Leading Hotels of the World. E ora è pronto ad affrontare nuovi traguardi nel 2022».
A illustrare la linea del gruppo è Marcello Cicalò, group director of operations. «Da quando è esplosa la pandemia – spiega – abbiamo avuto il 90% delle vendite in meno e messo in cassaintegrazione il 90% delle persone, oltre 250, e abbiamo dovuto chiudere gradualmente gli alberghi. Siamo crollati come il resto delle strutture turistiche in Italia. Poi c’è stato un periodo di adattamento con attività messe in campo e decine di milioni di euro impiegate in ristrutturazioni che iniziano ad avere un minimo di risultato. Ma abbiamo obiettivi molto ambiziosi e possiamo affrontare la ripresa con nuovi prodotti e importanti progetti di rebranding con Conrad Hotels e Curio (Hilton) e con Autograph Collection by Marriott». «La ricerca del personale – aggiunge – è uno degli aspetti più critici che affronteremo nel 2022. E’ sempre più difficile reperire personale di livello ed è una delle conseguenze del Covid. Molte persone magari si licenziano per trascorrere più tempo in famiglia. Il mercato russo è fortemente penalizzato dal green pass e tanto più dal super green pass, perché lo Sputnik non è riconosciuto. E’ un mercato strategico che abbiamo perso, solo in parte recuperato da quello italiano».
«I clienti stranieri è vero che non hanno il super green pass – spiega Cicalò – ma basta che abbiano fatto il vaccino entro i sei mesi con un vaccino riconosciuto anche in Italia e possono accedere agli alberghi. Anche se non hanno tecnicamente il green pass la documentazione equipara il vaccino fatto all’estero. Comunque i clienti che viaggiano sono quasi tutti vaccinati e non abbiamo riscontrato particolari criticità. Quanto al mercato statunitense è presente soprattutto al resort termale Grotta Giusti in quanto è entrato a far parte di Autograph Collection by Marriott International e l’auspicio è che arrivi anche in Sardegna, quando riaprirà il prossimo 13 aprile il Chia Laguna. Dal mercato internazionale comunque si vedono segnali importanti e nell’arco di qualche mese la distribuzione internazionale che avremo con i brand potrà dare un valore aggiunto».
«Con la pandemia il soggiorno si è allungato in media del 10% e quindi la tendenza degli ospiti è di rimanere qualche giorno in più, anche il potere di spesa è un po’ salito, soprattutto nelle nostre strutture in Sardegna e anche in Toscana dove il gruppo ha tre spa e resort termali. E’ ancora presto per dire come andrà la stagione estiva, perché il tempo di prenotazione si è molto ridotto. Mentre nel 2018 e nel 2019 gennaio e febbraio erano mesi cruciali, ora è diverso, ma vediamo prenotazioni incoraggianti. Abbiamo delle aspettative molto importanti». Italian Hospitality Collection ha beneficiato del bonus terme e ne auspica un prolungamento.
«La grossa leva del bonus terme ha fatto sì che le nostre strutture non chiudessero, in particolare quelle in Toscana dove il 2021 è andato molto bene».
Redazione