Ospedale di Pescia: chiude il setting Covid
Un bilancio positivo nel trattamento della malattia L’area medica torna alla normalità.
Aperto a inizi gennaio con 14 posti letto ricavati attraverso interventi di isolamento prontamente eseguiti nel settinb B della Medicina Interna, il Setting Covid del presidio ospedaliero di Pescia, ha gestito 121 pazienti positivi al SARS COV 19 non solo della Valdinievole ma anche di altre zone.
Il reparto era già stato attivato nella seconda e nella terza ondata.
Spiega la dottoressa Grazia Panigada, direttore della Medicina Interna di Pescia e direttore dell'area aziendale medica: “la tipologia di questi pazienti è stata sicuramente molto diversa da quella delle precedenti ondate, molti di loro sono stati ricoverati per altre patologie e la positività al Covid 19 è risultata un reperto occasionale. In questi casi tutti gli esami e le terapie indicate dalla patologia di base sono state eseguite in modo appropriato nonostante il Covid. Un esempio: i pazienti con ictus cerebrale hanno ricevuto terapia trombolitica ed anche trattamenti endovascolari quando necessari, successivamente la monitorizzazione clinica è stata appropriata, la diagnostica completa e l’intervento del fisiatra e del fisioterapista tempestivo.
Per il trattamento della malattia da Sars Cov sono stati utilizzati, laddove indicato, i farmaci antivirali e le diverse molecole autorizzate di cui attualmente disponiamo”.
I pazienti deceduti, erano in gran parte anziani, alcuni anche molto anziani, non vaccinati o col ciclo non completato e affetti da numerose comorbilità.
Circa la metà dei pazienti è stato dimesso a domicilio, dimostrando l’efficacia dei trattamenti; 33 hanno invece potuto proseguire le loro cure in strutture intermedie in tutta l’azienda Toscana Centro, secondo un sistema a rete ben organizzato.
Il team Medico costituito da internisti ha preso in carico i pazienti per tutta la degenza con competenza e disponibilità. Il personale infermieristico e OSS coordinato dalla Sig.ra Stefania Ercolini ha svolto un lavoro davvero efficiente sia nella preparazione che nell’assistenza.
A differenza delle altre ondate oltre alla comunicazione attraverso videochiamate, in casi specifici è stato concesso l’accesso del familiare più prossimo per fornire un adeguato supporto ai pazienti più bisognosi e fragili non solo nel fine vita.
“Grazie all’attivazione dei posti letto Covid anche nel S.S. Cosma e Damiano – ha sottolineato la dottoressa Lucilla Di Renzo, direttore dell’ospedale- la nostra rete ospedaliera aziendale è stata potenziata per accogliere i pazienti con patologia da coronavirus e i trasferimenti fuori provincia non sono stati necessari. Il presidio, attraverso i suoi professionisti, ha quindi fornito un contributo notevole. Il calo dei ricoveri a cui si assiste in questi giorni ci ha permesso di di far tornare l’area medica alla normalità con l’obiettivo, anche per il presidio di Pescia, della progressiva e completa ripresa di tutte le attività. Durante il periodo di emergenza pandemica – ha precisato la dottoressa- gli ambulatori afferenti al dipartimento delle specialistiche mediche, il day service e la degenza medica hanno comunque mantenuto un alto livello di prestazioni continuando a garantire ai pazienti le cure necessarie”.
Redazione