La Regione Toscana approva la legge sul fine vita: tempi, modalità e dibattito
La Regione Toscana ha approvato la prima legge in Italia che regolamenta il fine vita, stabilendo tempi e modalità di attuazione in conformità con le indicazioni della Corte Costituzionale. La normativa prevede che la verifica dei requisiti per accedere al suicidio assistito si concluda entro 20 giorni dalla richiesta. Se l'esito è positivo, la commissione permanente ha 10 giorni per definirne le modalità di attuazione, mentre entro 7 giorni successivi l'azienda sanitaria locale deve garantire il supporto tecnico, farmacologico e l'assistenza sanitaria per l'autosomministrazione del farmaco.
Approvazione della legge e iter procedurale
L'11 febbraio 2025, il Consiglio regionale della Toscana ha dato il via libera alla legge con 27 voti favorevoli provenienti da Partito Democratico, Italia Viva, Movimento 5 Stelle e Gruppo Misto, mentre i 13 voti contrari sono stati espressi dal centrodestra (Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia). La proposta di legge nasce da un'iniziativa popolare promossa dall'Associazione Luca Coscioni, che ha raccolto oltre 10.000 firme.
La legge prevede un iter ben definito:
-
Entro 15 giorni dall'entrata in vigore, le Aziende USL dovranno istituire una commissione multidisciplinare permanente per verificare i requisiti richiesti.
-
La procedura di verifica si conclude entro 20 giorni dalla ricezione della richiesta.
-
In caso di esito positivo, la commissione permanente ha 10 giorni per definire le modalità di attuazione del suicidio assistito.
-
Entro 7 giorni, l'azienda sanitaria locale fornisce supporto tecnico, farmacologico e assistenza sanitaria per l'autosomministrazione del farmaco.
-
Le prestazioni sono gratuite, con un budget previsto di 10.000 euro all'anno per tre anni.
La legge stabilisce criteri precisi per l’accesso al suicidio assistito:
-
L’irreversibilità della patologia.
-
La dipendenza da macchinari per vivere.
-
La piena coscienza della scelta da parte del paziente.
Un segnale di civiltà o un passo controverso?
Il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha sottolineato l'importanza della legge: "Oggi dalla Toscana arriva un forte messaggio di civiltà. Colmiamo una lacuna e facciamo un passo avanti rispetto ad altre Regioni e al Parlamento, chiamato dalla Corte Costituzionale a legiferare."
Anche la Dottoressa Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana, ha espresso parere positivo: "Un approccio dignitoso e rispettoso per il fine vita." Un aspetto chiave della legge è l’inclusione della figura dello psicologo nella Commissione multidisciplinare, con un ruolo fondamentale nell’accompagnamento emotivo e psicologico dei pazienti.
Il Movimento Indipendenza - Pistoia ha definito la normativa un atto che promuove “la cultura della morte”, sostenendo che la vita umana è un valore inalienabile tutelato dalla Costituzione, che non contempla un “diritto di morire”, ma solo il diritto alle cure. Anche la Lista Civica Serravalle - Indipendenza ha criticato la legge, evidenziando la carenza di cure palliative, che risultano assenti per il 70% dei pazienti toscani.
Mentre il dibattito prosegue, la Regione Toscana diventa la prima in Italia a regolamentare il fine vita, affrontando un tema delicato che solleva interrogativi etici, medici e giuridici. Sarà una svolta epocale o un provvedimento destinato a dividere ulteriormente l’opinione pubblica?
Redazione