Il 3 aprile al Lyceum Club Internazionale di Firenze conversazione-concerto di Luca Scarlini ed Emanuele Torquati sulle musiche per pianoforte dell’importante esponente americano dell’impressionismo musicale, in occasione dell'uscita per Brilliant Classics dell'integrale pianistica incisa da Torquati. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
La narrazione in musica e parole del percorso creativo, originale e intenso, benché durato solo una decina di anni a causa della morte precoce, del compositore Charles Tomlinson Griffes, nato nel 1884 a Elmira, non lontano da New York, dove è deceduto nel 1920: un musicista che si è molto ispirato alla poesia e la cui opera pianistica, assai articolata, è divenuta punto di riferimento per la generazione successiva di compositori americani, primi fra tutti Charles Ives e Aaron Copland.
E’ la conversazione-concerto che terranno lunedì 3 aprile alle 19 al Lyceum Club Internazionale di Firenze il pianista Emanuele Torquati, raffinato interprete di inconsueti itinerari per il pianoforte, e Luca Scarlini, qui in veste di storyteller in scena e musicologo. Un appuntamento, organizzato dalla sezione Musica del Lyceum presieduta da Eleonora Negri, che coincide con l'uscita presso Brilliant Classics del cd con l'integrale pianistica di Charles Griffes incisa da Torquati. Nell’occasione saranno eseguite del sorprendente compositore statunitense, pressoché ignoto in Italia, le seguenti opere: “The Vale of Dreams”, che dà il titolo all’incisione di Torquati e alla conversazione-concerto, da Three Tone-Pictures op. 5 (1910-1912); De Profundis (1915); “The White Peacock”, da Roman Sketches op. 7 (1915-1916), forse il suo brano più celebre e suonato, composto in seguito alla visione di uno straordinario esemplare di pavone bianco durante una visita al giardino zoologico di Berlino; e Piano Sonata (1917-1919), nei tempi feroce-allegretto con moto, molto tranquillo e allegro vivace.
«Charles Griffes – spiega Eleonora Negri - aprì la musica americana, a cavallo della Prima Guerra Mondiale, a una nuova, straordinaria stagione creativa: oltre ad essere tra i primi a studiare le linee di Debussy e Skrjabin, fu un pioniere nell’attenzione alla cultura sonora giapponese, che è stata tanto rilevante per le vicende statunitensi, fino alle rarefatte sperimentazioni di matrice "zen" di John Cage. Fonti di ispirazione principali furono per Griffes la letteratura e il tema del viaggio, alimentandosi ai paesaggi d’Italia e ai sogni d’Oriente».
La conversazione-concerto, a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili, è realizzata in collaborazione con Dischi Fenice e fa parte della rassegna “Il sogno. Cultura europea e storia fiorentina”, sostenuta da Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.
Redazione