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Dopo la presentazione del 16 maggio all’Istituto Francese di Firenze, a cui è intervenuto Eugenio Giani, la prossima tappa è il Forum annuale degli itinerari culturali del Consiglio d’Europa a Lucca (27-29 settembre). Il coordinatore del comitato scientifico Vezzosi: la Valdinievole è stata un luogo fondamentale per Leonardo e avrà spazio nel progetto.

«Abbiamo un invito da parte dell’Istituto europeo degli itinerari culturali del Lussemburgo al prossimo Forum annuale che si svolgerà a Lucca dal 27 al 29 di settembre. Faremo parte degli itinerari in candidatura, al cospetto degli altri 32 in essere e delle delegazioni di 48 Paesi del Consiglio d’Europa. Ci saranno circa 300 persone, è un evento di portata continentale. E siamo in contatto con la Fondazione Collodi, che detiene la segreteria dell’organizzazione del Forum, e quindi stiamo pensando di fare anche qualche evento collaterale in Valdinievole. Credo che le delegazioni saranno ospitate in parte a Montecatini e che ci saranno degli eventi collegati al Forum».
E’ quanto ci ha comunicato Leonardo Paglianti, presidente del Comitato promotore del progetto di itinerario culturale europeo “Le vie di Leonardo da Vinci”, il 16 maggio a Firenze, subito dopo l’incontro di presentazione del progetto all’Istituto Francese, la cui direttrice, Isabelle Mallez, console onorario di Francia, ha manifestato la sua volontà di contribuire alla definizione del necessario partenariato fra soggetti di tre stati membri, che dovrebbe coinvolgere quanto meno, oltre al Comune natale di Vinci, la città francese di Amboise, dove Leonardo ha vissuto gli ultimi tre anni di vita (1516-1519), e Vipacco in Slovenia, dove fece degli studi per un ponte.
Una volontà espressa anche dalla Regione Toscana, a quanto riferito da Isabelle Mallez, che ha portato il messaggio dell’assessore regionale alla cultura Monica Barni, e con l’intervento del presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, che ha fatto cenno ad alcuni aspetti della vita e opera di Leonardo ancora in corso di riconsiderazione storica (fra cui il volo del suo assistente da Monte Ceceri a Fiesole) e ha ringraziato la Francia per averlo accolto negli ultimi anni di vita, dal momento che anche Leonardo, come altri geni fiorentini, a cominciare da Dante, non è stato ben trattato in patria.
Come spiegato dalla responsabile della redazione del progetto Patrizia Vezzosi durante l’incontro, a cui sono intervenuti anche il sindaco di Vinci Giuseppe Torchia e il presidente del “Castello di Clos Lucé-Parco Leonardo da Vinci” di Amboise François Saint Bris, l’itinerario culturale europeo “Le vie di Leonardo da Vinci” vuole essere un percorso in parte lineare e in parte reticolare sui luoghi della vita e delle opere di Leonardo: un progetto creativo e innovativo che dovrà coinvolgere anche artisti e giovani studenti. Ciò nello spirito del Programma degli Itinerari culturali del Consiglio d’Europa, basato su una visione complessa dei beni culturali come beni sia materiali che immateriali, sia maggiori che minori, e comprensivi dei paesaggi attraversati, ma anche come strumenti di dialogo interculturale capaci di dare concretezza ai valori di cooperazione culturale, partecipazione e corresponsabilità della tutela del patrimonio promossi dal Consiglio d’Europa. Al momento il progetto si trova nella terza fase, quella della costruzione di una rete europea con personalità giuridica composta da soggetti di almeno tre stati membri differenti. A quanto rivelato da Paglianti, Vipacco ha dato un primo via libera informale e si sta ragionando con il Comune di Amboise, gemellato da circa 40 anni con quello di Vinci. Inoltre si sta avviando, con l’aiuto di Isabelle Mallez, un contatto fra la Regione Toscana e la Regione della Valle della Loira. A settembre al Forum di Lucca ci saranno ulteriori sviluppi e l’obiettivo è presentare la candidatura nel settembre del 2018 per ottenere la certificazione del Consiglio d’Europa nel 2019, quando si celebrerà il 500 anniversario della morte di Leonardo, avvenuta nella sua residenza del castello di Clos Lucé.
Sul piano dei contenuti culturali del progetto, ha spiegato Alessandro Vezzosi, coordinatore del Comitato scientifico dell’itinerario - che ha come presidente onorario il famoso leonardista Carlo Pedretti e fra i membri l’ex ministro per i beni culturali Antonio Paolucci -, «l’intento è creare un fenomeno nuovo di aggregazione estremamente costruttivo per l’attualità di Leonardo, che non sia quello degli scoop mediatici, delle falsificazioni, della retorica e delle banalità. Per questo la riscoperta di studi seri scientifici e il dialogo con l’arte contemporanea sono fondamentali». Durante il suo intervento all’Istituto Francese, in cui ha fatto cenno anche al catalogo della mostra “Du Clos Lucé au Louvre. Les trois chefs d’oeuvre de Léonard de Vinci” da lui curata l’anno scorso al Castello di Clos Lucé e incentrata sul mito di opere quali la Gioconda, Sant’Anna e San Giovanni, Vezzosi aveva tra l’altro ricordato che esistono 500 “luoghi di Leonardo” in Toscana e 45 a Firenze, fra cui anche piazza Ognissanti e la pescaia di Santa Rosa lì davanti nell’Arno. Quell’Arno di cui Leonardo aveva progettato «la deviazione per un canale navigabile da Firenze sino alla Valdinievole». Prendendo spunto da questo riferimento, abbiamo chiesto a Vezzosi al termine dell’incontro se sarà coinvolta anche la Valdinievole nell’itinerario culturale che stanno progettando e in che modo. «Sì – ha risposto - in tantissimi dei luoghi dove Leonardo è stato e che Leonardo menziona nei suoi documenti ci saranno ovviamente degli eventi. E quindi per esempio nella Valdinievole, che è un luogo fondamentale. Prima di tutto c’è quel famoso disegno di paesaggio del 1473 che vogliono dire che è umbro, e che invece è assolutamente la Valdinievole con il Padule di Fucecchio, visto dai dintorni di Vinci...». Quindi ci sarà un evento ad esso dedicato? «Ci sarà qualcosa anche su quello, ma poi soprattutto la sottolineatura del fatto che la Valdinievole rappresenta uno dei luoghi che Leonardo vedeva costantemente dai suoi territori e dall’alto del Montalbano immaginava questa deviazione dell’Arno con il canale di Prato – Pistoia – Serravalle ecc. Poi c’è il suo rapporto con le acque della Valdinievole e tanti altri aspetti storici. Ecco, più in generale, il progetto “le vie di Leonardo” deve aggregare su molti piani diversi e a me fa piacere riscoprire degli aspetti che si sono dimenticati, però evitando tutto ciò che è leggenda, bensì cercando di raggiungere ragionevoli certezze documentate». Sarà un itinerario che si muoverà su più livelli, abbracciando le componenti artistica e scientifica dell’attività di Leonardo, le sue opere e i luoghi vissuti, in una operazione di valorizzazione a tutto tondo del genio di Leonardo come genio universale.

L.S.

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