Dopo anni di criticità, la parrocchia di Vicofaro viene svuotata. Il sindaco: “Era una questione di sicurezza, legalità e dignità”
Pistoia – “A Vicofaro oltre 150 persone vivevano in condizioni inaccettabili”. Con queste parole il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi commenta l’intervento che ha portato allo sgombero della parrocchia guidata da don Massimo Biancalani, divenuta negli anni simbolo, ma anche epicentro, di accoglienza informale e forti polemiche.
Il primo cittadino sottolinea come a testimoniarlo non siano opinioni, ma i report ufficiali di Vigili del Fuoco, Asl e autorità competenti: “Una situazione di pericolo, senza dignità, che non si poteva chiamare accoglienza”. Nessuna strumentalizzazione politica, precisa Tomasi, né oggi né nel passato quando Vicofaro finì sotto i riflettori nazionali: “Il problema andava affrontato per quello che era: una questione di sicurezza, legalità e rispetto per chi viveva lì e per il quartiere intero”.
Nel comunicato diffuso dall’ufficio stampa, il sindaco ringrazia cittadini, forze dell’ordine, Caritas, Diocesi, Questura e rappresentanti del Ministero dell’Interno per il percorso, definito lungo e non privo di tentativi falliti, che ha portato a quella che definisce “una svolta”.
Vicofaro, sostiene Tomasi, “sfuggiva ad ogni gestione e regola di civile convivenza. I cittadini non hanno avuto paura di denunciare e per questo li ringrazio”. Ora i ragazzi sono stati trasferiti. “Quando mancano condizioni igienico-sanitarie, regole, percorsi di integrazione, quando si rischia l’irreparabile – conclude – c’è solo una cosa da fare. Oggi, finalmente, è stata fatta”.
Redazione