Un centro di cultura per custodire e valorizzare l’eredità di un grande artista dello spettacolo fiorentino, il nostro regista più conosciuto all’estero, e per dare giusto peso e proiezione internazionale a due aspetti di Firenze meno noti: le sue tracce architettoniche barocche e soprattutto il suo ruolo di primaria importanza nella storia dello spettacolo musicale, a cominciare dalla nascita del “recitar cantando” e del melodramma.
Questo, in sintesi, il messaggio d'interesse non locale lanciato ieri dal sindaco di Firenze Dario Nardella durante l’anteprima del “Centro Internazionale per le Arti dello Spettacolo Franco Zeffirelli” (Centro Zeffirelli) della Fondazione Franco Zeffirelli Onlus, nel complesso monumentale fiorentino di piazza San Firenze, a due passi dal Bargello su un lato e quattro passi da Palazzo Vecchio sull’altro. Una preview grazie alla quale si è potuto visitare l’intero palazzo dove aveva sede il Tribunale, adesso restituito a nuova vita: il piano terreno, in cui spicca l’oratorio barocco di San Filippo Neri, che tornando alla sua originaria funzione di spazio per le esecuzioni musicali sarà l’auditorium del Centro Zeffirelli (e non solo, in quanto per una parte dell’anno sarà gestito dal Comune di Firenze), e in cui si trovano le sale didattiche, la biblioteca (oltre 7 mila volumi), l’archivio e la “Tea room – Bar & Restaurant”; il primo piano, dove si sviluppa il percorso museale vero e proprio, che dopo le sale iniziali in cui brillano fra tanti bozzetti, costumi e fotografie alcune immagini di Maria Callas, culmina nella sala dell’Inferno, con la proiezione di un cortometraggio realizzato di recente in computer graphics, a partire da 38 tavole disegnate da Zeffirelli negli anni ‘70 per un progetto di film sulla prima cantica di Dante mai andato in porto.
«Siamo felici – ha detto Pippo Zeffirelli, vicepresidente esecutivo della Fondazione anche a nome del padre adottivo – che il grande gesto di amore e devozione che Franco Zeffirelli ha compiuto, destinando il proprio patrimonio di cimeli e parte di quello in risorse economiche alla Fondazione e alle sue attività formative, archivistiche, librarie, museali ed espositive trovi oggi e qui la sua consacrazione». Sfatando così il mito, come ha osservato a un certo punto il sindaco Nardella, della Firenze ingrata verso i suoi geni e dell’Italia che si lascia scappare le menti migliori, rischio corso anche in questa vicenda dato che, è stato riferito, Londra e New York si erano fatte avanti. Il Centro Zeffirelli, ha detto Nardella, sarà «dedicato all’immane mole di materiale raccolto nei decenni di successi nel cinema, scenografia, teatro, lirica e accoglierà un museo, una biblioteca, corsi di regia, sceneggiatura, scenografia, fotografia, costume, recitazione».
All’anteprima era presente il celebre attore Franco Nero, che ha ricordato l’occasione in cui incontrò Franco Zeffirelli per la prima volta: «abbiamo fatto uno spettacolo nel 1967 alla Ucla di Los Angeles, diretto da George Cukor, per Firenze (in seguito all’alluvione, ndr) e Zeffirelli fece un bellissimo documentario “Days of destruction” con la voce di Richard Burton. Quello è stato il primo contatto non diretto. Poi ci siamo visti a Roma con mia moglie Vanessa Redgrave, siamo stati a casa sua, poi ho lavorato con lui. Insomma abbiamo un bellissimo rapporto di amicizia». Seduto accanto a Franco Nero, Silvano Campeggi, famoso autore di manifesti per il cinema hollywoodiano, anche lui amico di lunga data di Zeffirelli.
Nel corso dell’evento Francesco Ermini Polacci, condirettore del Centro Zeffirelli e responsabile artistico delle attività concertistiche della Fondazione, ha presentato il programma musicale “I concerti di San Firenze” che si terrà nell’Oratorio di San Filippo Neri da dicembre 2017 a maggio 2018, con l’inaugurazione affidata ai Giovani Artisti dell’Accademia del Maggio Musicale Fiorentino il 6 dicembre alle 21 su arie dalla Traviata, La Bohème, Pagliacci, Don Carlo, Il Trovatore. Francesco Ermini Polacci ha annunciato anche un ciclo di incontri e conferenze, intitolato “Corrispondenze”, che si svolgerà sempre nell’auditorium del Cias Zeffirelli dal 14 novembre 2017 al 20 marzo 2018: dopo il primo appuntamento con il prof. Francesco Gurrieri, che parlerà del “Complesso monumentale di San Firenze ieri e oggi”, ci saranno due serie di incontri con Luciano Alberti (su Zeffirelli e l’opera in musica) e con Masolino d’Amico (su Zeffirelli e Shakespeare).
L.S.
In un breve dialogo a tu per tu con Paolo Dal Bon, l’attore e comico ligure intratterrà il pubblico raccontando la sua carriera con la nota comicità sarcastica e irriverente. La presentazione della sua ultima fatica letteraria, “La ballata delle acciughe”, sarà l’occasione per ulteriori momenti di divertente ironia e fornirà diversi spunti di riflessione sull’importanza della figura di Gaber nel suo percorso artistico.
Appuntamento alle 21,15 alle Terme Tamerici: l’ingresso è libero fino a esaurimento dei posti disponibili. Le informazioni sullo svolgimento del Festival Gaber e i relativi aggiornamenti saranno disponibili sul sito internet della Fondazione Giorgio Gaber www.giorgiogaber.it
Redazione
Il Serravalle Jazz 2017 avrà come motto “Arrangiatevi!” e, così come avviene dall’edizione del 2015, vedrà assegnato il Premio Renato Sellani in ricordo della figura carismatica del pianista marchigiano, scomparso nel 2014. La giuria – composta da Nico Gori, Alessandro Lanzoni, Massimo Morriconi, Stefania Scarinzi, Maurizio Tuci – ha assegnato il Premio per il 2017 “a Luigi Tronci, erede di una grande famiglia di costruttori di organi, per essere oggi, con la sua UFIP, produttrice di splendidi bronzi sonanti, punto di riferimento mondiale per batteristi e percussionisti, attivi in ogni genere musicale. E per onorare così il ricordo dello straordinario, leggero pianismo di Renato Sellani cui il premio è dedicato”.
IL PROGRAMMA
Nella serata di apertura del Festival (27 agosto), alla Rocca di Castruccio si esibiranno Mauro Grossi (pianoforte) e Matteo Scarpettini (percussioni) che con il loro Twoness daranno il via ufficiale ai concerti serali. Il primo intermezzo di questa edizione sarà a cura di Matteo Cammisa (percussioni) , già allievo di Fausto Bombardieri (timpanista del Maggio Fiorentino), e che ha studiato con Vittorio Ferrari, David Mazzei, Michael Bump e Tullio De Piscopo. La seconda parte della serata vedrà invece il BargaJazz Ensemble, formazione variabile che attinge di volta in volta dalle fila della Big Band di Barga ‘prelevando’ i musicisti più adatti ai nuovi progetti.
Lunedì 28 agosto sarà lo Jacopo Fagioli Jazz 5tet ad aprire con una formazione che si è già presentata a Pistoia in occasione dei Giovedì Jazz tenuti presso la Fondazione Luigi Tronci, e che è un insieme di giovani musicisti tutti provenienti dalle classi della Fondazione Siena Jazz. Intermezzo a cura di Gennaro Scarpato, percussionista e docente di batteria e percussioni.
Concluderà la serata una formazione nata proprio per il Serravalle Jazz 2017: il nuovissimo Dust Trio con tre big del jazz internazionale: Michele Rabbia alle percussioni, Andy Sheppard ai sassofoni e Gianluca Petrella al trombone. Il Francesco Zampini Trio – composto dallo stesso Zampini (chitarra) assieme a Lello Pareti (contrabbasso) e Walter Paoli (batteria) – aprirà invece la sera di mercoledì 29 agosto. La solida intesa tra Pareti e Paoli, arricchisce e completa gli arrangiamenti e le composizioni del leader Francesco Zampini. Intermezzo serale affidato alle percussioni di Gigi Biolcati.
L’ultima serata (30 agosto) sarà inaugurata dal Simone Graziano Frontal, che oltre al piano di Simone Graziano vedrà un affiatatissimo gruppo completato da Gabriele Evangelista, Stefano Tamborrino e Dan Kinzelman, che con l’aggiunta di Chris Speed e Dave Binney. La lunga esperienza internazionale di Dado Sezzi nell’intermezzo che porterà prima alla consegna del Premio Renato Sellani a Luigi Tronci e poi alla conclusione di questa edizione con Tullio De Piscopo Quintet, che vedrà il celeberrimo percussionista campano salire sul palco assieme a Gianluca Silvestri (chitarra), Cesare Pizzetti (basso elettrico e contrabbasso), Fabio Visocchi (tastiere) e Matteo Mammoliti (percussioni e batteria).
I concerti, con inizio alle ore 21, si terranno alla Rocca di Castruccio. Come tutti gli anni, il Festival è preceduto dalla rassegna cinematografica Aspettando Serravalle Jazz / Quattro incontri tra “musical” e jazz, organizzata in collaborazione con la Biblioteca San Giorgio di Pistoia. Gli appuntamenti vedranno la proiezione di musical celeberrimi come West Side Story (31 luglio), Bulli e Pupe (7 agosto), Pal Joey (21 agosto) e Sette spose per sette fratelli (28 agosto) e si svolgeranno nella Saletta Multimediale della Biblioteca San Giorgio di Pistoia, alle ore 16, con ingresso libero. Ingresso libero a tutti gli eventi. I concerti sono garantiti anche in caso di pioggia, ma si svolgeranno in sedi diverse, sempre comunque nel centro di Serravalle Pistoiese. È previsto un servizio gratuito di bus navetta (parcheggio Masotti/Serravalle Paese) per tutte le serate dalle ore 20.30 alle ore 00.30.
Redazione
Domenica 23 luglio la chiusura della ventesima edizione di Jazz & Wine in Montalcino, il festival che unisce la grande musica jazz e il vino di qualità e che nasce dalla collaborazione tra l’azienda vinicola Banfi, la famiglia Rubei dell’Alexanderplatz di Roma ed il Comune di Montalcino, è affidata a uno dei più straordinari musicisti italiani: Danilo Rea.
L’ultimo concerto di questa straordinaria edizione di Jazz & Wine, la fortunata rassegna che ha portato nelle terre di Siena il gotha della musica jazz internazionale, prenderà il via alle ore 21.45, all’interno della Fortezza medioevale di Montalcino. Il palco sarà tutto di Danilo Rea e del suo “Something in our way”, un viaggio trascinante di note ed emozioni nei grandi successi dei Beatles e dei Rolling Stones.
Brani di Lennon, McCartney e Harrison, s’intrecciano con i pezzi di Jagger e Richards: dalla melodia di Let it be, all’appassionata Angie, il pianoforte di Danilo Rea offre allo spettatore un viaggio senza tempo. Rea scompone, riarrangia e ricostruisce, fino a restituire una musica che si colora di nuove sfumature. Talento, sensibilità e forza creativa gli permettono di plasmare la melodia schiudendo le porte a infinite.
“E’ stata una grossa sfida per me” – racconta Rea - Non è la prima volta che affronto il repertorio dei Beatles perché con le loro canzoni sono cresciuto e dal vivo li suono spesso. La cosa sorprendente è che lavorando a questo progetto mi sono avvicinato tantissimo ai Rolling Stones, e suonando i loro brani che a pelle sento più vicini, mi sono reso conto di quanto siano potenti: una bella lotta ma alla fine credo di aver trovato una chiave di lettura che possa rendere onore a entrambi questi grandi gruppi”.
Uno spettacolo tutto da vivere e da scoprire: “Improvviso sempre durante i concerti - afferma Danilo Rea - è come un salto in un mondo che ti si apre strada facendo. È un po’ come raccontare una storia, cercando di costruirla parola dopo parola, e trovando spunti per reinventarla ancora, sempre viaggiando melodicamente sul filo dei ricordi comuni”.
La Direzione Artistica del Festival è affidata a Paolo Rubei di Jazzin’Around by Alexanderplatz.
Informazioni, prenotazioni e biglietti Proloco Montalcino, 0577 849331 / 348 8855416 -
Informazioni Banfi 0577 840111 -
Informazioni e prenotazioni Eventbrite
Redazione