Ort Orchestra della Toscana

L'appuntamento è sabato 18 marzo ore 21 al Teatro Manzoni di Pistoia. Prezzi biglietti da 8 a 25 euro.

Arrivano entrambi dagli Stati Uniti, pur non avendo nessuno dei due origini americane, i protagonisti del quinto concerto della 18^ Stagione Sinfonica - curata dal M° Daniele Giorgi e promossa da ATP Teatri di Pistoia col sostegno di Fondazione Caript – che vede il gradito ritorno al Teatro Manzoni di Pistoia, sabato 18 marzo (ore 21), dell’ORT-ORCHESTRA DELLA TOSCANA, considerata una tra le migliori orchestre in Italia.
È di Bari infatti il pianista Alessio Bax, primo italiano nella storia a vincere il Concorso Internazionale di Leeds: classe 1977, nel Conservatorio della sua città si è diplomato a 14 anni, ma si è poi perfezionato a Dallas con Joaquín Achúcarro e attualmente è docente al Conservatorio del New England. A lui è affidato il monumentale Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 di Johannes Brahms: un Concerto così straripante di idee musicali da richiedere quattro movimenti invece dei canonici tre; una vera e propria maratona sia per il pianista che per l’orchestra, ma non certo per l’ascoltatore, il quale deve solo lasciarsi rapire e trasportare da questa esplosione di sentimenti che grazie alla sua assoluta padronanza della forma Brahms ha trasformato in grandissima musica. Sul podio dell’Orchestra della Toscana troviamo un’altra statunitense d’adozione, la neozelandese Gemma New, Direttrice Principale della Hamilton Philharmonic, in Canada, della New Zealand Philharmonic e Direttrice Ospite della Dallas Symphony. Con l’ORT dirige due brani celeberrimi: l’ouverture dalla musica di scena per il dramma Egmont di Goethe, che Beethoven compose spinto sia dalla profonda e sconfinata ammirazione per il grande drammaturgo tedesco, sia dalla particolare consonanza del soggetto della tragedia con i suoi ideali di libertà e giustizia, incarnati nella vita e nelle gesta dal conte di Egmont; e la Sinfonia n. 4 di Mendelssohn, in cui la definizione di “romanticismo felice”, come fu definito quello del compositore tedesco, trova una delle sue più perfette espressioni, e che è chiamata “Italiana” poiché Mendelssohn vi tradusse in note le impressioni che riportò durante il suo Grand Tour nel Belpaese, realizzando un omaggio musicale all’Italia che ancora oggi regge il confronto con le più famose opere letterarie e pittoriche che il nostro Paese ha ricevuto in dedica nel corso dei secoli.

ORT-ORCHESTRA DELLA TOSCANA
Fondata a Firenze nel 1980, per iniziativa della Regione Toscana, della Provincia e del Comune di Firenze, è considerata una tra le migliori orchestre in Italia. Nel 1983, durante la direzione artistica di Luciano Berio, è diventata Istituzione Concertistica Orchestrale per riconoscimento del Ministero del Turismo e dello Spettacolo. L’organico medio è di 44 musicisti che si suddividono anche in agili formazioni cameristiche. L’Orchestra ha sede a Firenze nello storico Teatro Verdi, dove presenta la propria stagione di concerti ed è stata ospite delle più importanti Società di concerti italiane, tra cui il Teatro alla Scala, l’Auditorium del Lingotto di Torino, l’Accademia di Santa Cecilia di Roma e nelle più importanti sale europee e d’oltreoceano, dalla Carnegie Hall di New York al Teatro Coliseo di Buenos Aires, a Hong Kong e in Giappone. La sua storia artistica è segnata dalla presenza e dalla collaborazione con musicisti illustri come Salvatore Accardo, Martha Argerich, Rudolf Barshai, Yuri Bashmet, Frans Brüggen, Myung-Whun Chung, Gianluigi Gelmetti, Daniel Harding, Eliahu Inbal, Yo-Yo Ma e Uto Ughi. L’ORT è interprete duttile di un ampio repertorio e si distingue per l’eccellenza dei musicisti di cui è composta. Proprio questa qualità artistica permette di poter interpretare musiche dal barocco al classico romantico, al Novecento storico, con una particolare attenzione alla musica contemporanea, partecipando a importanti manifestazioni tra cui Biennale Musica di Venezia e al Festival Musica di Strasburgo. L’ORT ha ideato e realizzato il Festival “Play It!” dedicato alla musica italiana del nostro tempo, e nel 2014 ha ricevuto il Premio della Critica Musicale “Franco Abbiati” quale migliore iniziativa. I suoi concerti sono trasmessi su RadioRai Tre e su Rete Toscana Classica; incide per Emi, Ricordi, Agorà, VDM Records, Sony Classical, Warner Music Italia e NovAntiqua Records.

GEMMA NEW direttore
Ricercata per le sue interpretazioni penetranti e la sua presenza dinamica, la neozelandese Gemma New è stata recentemente nominata Consulente Artistica e Direttrice Principale della New Zealand Symphony Orchestra. È anche Direttrice Musicale della Hamilton Philharmonic Orchestra e Direttrice Ospite Principale della Dallas Symphony Orchestra. Salutata dal St. Louis Post-Dispatch come «una stella nascente nel firmamento musicale», nel 2021 è stata la vincitrice del prestigioso Sir George Solti Conducting Award e oggi appare regolarmente con le migliori orchestre d’Europa e del Nord America. Cresciuta circondata dalla musica (tra il violino di sua madre Kim, musicista della Wellington Chamber Orchestra, e la collezione di dischi jazz dei nonni), fin da piccola ha dimostrato il suo talento, la sua predisposizione al podio e l'amore per l'orchestra. Aveva 12 anni e suonava il violino nell’orchestra giovanile di Wellington quando, sentendo una musica che le parve perfetta e travolgente, capì cosa voleva fare nella vita: era il suono de “La grande porta di Kiev”, dai “Quadri di un’esposizione” di Mussorgskij. A 22 anni partì per andare a studiare negli Stati Uniti, a Baltimora: «Ricordo di aver pensato... me ne andrò e tornerò un giorno, e dirigerò la New Zealand Symphony Orchestra». E così è stato. Dedita alla diffusione di nuova musica, New ha debuttato alla Carnegie Hall nel 2013 con opere di John Adams e Andrew Norman. Nel 2010 ha fondato il Lunar Ensemble, formazione di nove membri specializzata nella musica contemporanea, che ha debuttato 30 opere in sei stagioni. Ha diretto opere di Thomas Adès, Anna Clyne, Steve Mackey, Aaron Jay Kernis e molti altri. Molto attenta all'interazione con il pubblico in quanto «parte integrante del processo di creazione di musica», dopo un concerto, non è insolito trovarla nell'atrio, a chiacchierare con gli spettatori.

ALESSIO BAX pianoforte
Un eccezionale lirismo unito ad una tecnica perfetta pongono senza dubbio Alessio Bax “tra i più notevoli giovani pianisti di oggi” (Gramophone). Nato a Bari in una famiglia di appassionati di musica, impara ad amare prima l'organo e poi il pianoforte. A 8 anni al conservatorio i primi Studi di Chopin, fino al diploma a 14 anni. A 16 parte per l'America, che poi sceglie come casa. Il suo nome inizia a fare il giro del mondo dopo la vittoria ai concorsi di Hamamatsu e Leeds. Oggi è un volto familiare in quattro continenti, esibendosi in recital (da solo e in duo con la pianista Lucille Chung, che è anche la sua compagna di vita), in concerti da camera (collaborando tra gli altri con Joshua Bell, Ian Bostridge, Steven Isserlis, Emmanuel Pahud, Jean-Guihen Queyras, Paul Watkins e Tabea Zimmermann) e come solista con più di 150 orchestre tra Londra, New York, Boston, Dallas, Cincinnati, Sydney, Birmingham, Giappone, sotto la bacchetta di direttori come Fabio Luisi, Sir Simon Rattle, Yuri Temirkanov. Bax ha all'attivo ben 17 album, di cui l'ultimo, Italian Inspirations, uscito nel 2020 per Signum Classics. Nel 2009 ha ricevuto un Avery Fisher Career Grant e quattro anni dopo l'Andrew Wolf Chamber Music Award e il Lincoln Center Award for Emerging Artists. Dal 2017 è Direttore Artistico del festival musicale estivo Incontri in Terra di Siena che si tiene nella Val d'Orcia. Appare regolarmente in festival come Seattle, Bravo Vail, Salon-de-Provence, Le Pont in Giappone, Great Lakes, Verbier, Ravinia e Music@Menlo. Dal 2019 insegna al New England Conservatory di Boston. Artista Steinway, vive a New York City con Lucille Chung e la loro figlia, Mila.

LA STAGIONE SINFONICA 2022/23
“Nel corso della Stagione Sinfonica – commenta Daniele Giorgi – dopo l'ucraino Valeriy Sokolov (11 novembre), ascolteremo un’altra eccezionale violinista, la stella del firmamento internazionale Janine Jansen (20 aprile). Per il pianoforte solista abbiamo tre generazioni a confronto: con la Leonore, la celeberrima Lilya Zilberstein (reduce dal successo dello scorso 26 febbraio) e il ventitreenne Mao Fujita (11 maggio), il cui straordinario talento, dopo essersi distinto al Concorso Čajkovskij di Mosca 2019, continua a mietere successi internazionali; con l'Orchestra della Toscana (guidata dalla giovane direttrice neozelandese Gemma New), Alessio Bax, primo pianista italiano nella storia a vincere il Concorso internazionale di Leeds (18 marzo). Per la prima volta sul podio del Manzoni è salito il britannico Finnegan Downie Dear, vincitore nel 2020 del concorso internazionale di direzione "Gustav Mahler" di Bamberg (26 febbraio). Fra gli ensemble ospiti anche la prestigiosa Camerata Salzburg in un programma mozartiano (20 aprile), l'Accademia Bizantina, storico gruppo di specializzato nella musica antica guidato da Ottavio Dantone che abbiamo ascoltato il 16 dicembre, e il ritorno, lo scorso 4 febbraio, del Coro Filarmonico di Torino "Ruggero Maghini" per il Requiem di Mozart che è stato proposto insieme alla Piccola Messa Italiana di Nicola Campogrande (in prima esecuzione italiana).“

Prezzi: da 8 a 25 euro (riduzioni per Over65, possessori Carta fedeltà Far.com, soci UNICOOP Firenze, abbonati Stagioni Teatri di Pistoia Prosa, Danza, Cameristica, Stagione Lamporecchio, allievi Scuola di Musica e Danza Mabellini, iscritti corsi Funaro, soci CRAL e Associazioni Convenzionate; prezzo 8,00 per i possessori Giovani Card Unicoop Firenze / Teatri di Pistoia e Carta dello Studente della Toscana).
Biglietteria Teatro Manzoni 0573 991609 - 27112 (dal martedì al giovedì ore 16/19; venerdì e sabato ore 11/13 e 16/19); Biglietteria il Funaro (martedì e mercoledì ore 16/21). Prevendita online su www.bigliettoveloce.it

Redazione

 

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