Lotito (FLC CGIL) - I recenti dati forniti dall'USR Toscana sull'organico di fatto per l'anno scolastico 2025/26 confermano una situazione critica, posti coperti tramite supplenze.
Il Ministero dell'Istruzione e del Merito continua a essere sotto i riflettori per la gestione del personale docente di sostegno, con un'evidente tendenza alla precarizzazione di questa categoria fondamentale per l'inclusione scolastica.
Organico di Fatto 2025/26: Un Aumento che Preoccupa
Per la Provincia di Pistoia, ai 662 docenti in organico di diritto sul sostegno per l'a.s. 2025/26, si aggiungeranno circa 1000 posti sull'organico di fatto, ovvero coperti da supplenze con scadenza al 30 giugno. Questo incremento è direttamente correlato all'aumento degli alunni con disabilità, che nella Provincia di Pistoia saranno circa 2000 per il prossimo anno scolastico, numero destinato potenzialmente a crescere con nuove certificazioni.
Di seguito il dettaglio della ripartizione dei posti per ordine di grado:
Continuità Didattica a Rischio e la Posizione della FLC CGIL
Il confronto con l'anno scolastico precedente, quando furono nominati circa 950 docenti supplenti su posti di sostegno al primo turno, rafforza il quadro di una precarietà dilagante, con il 60% dei docenti di sostegno a tempo determinato. Questa situazione, attribuita dalla FLC CGIL alla scarsità di investimenti governativi nell'Istruzione Pubblica, ha un impatto diretto e negativo sulla continuità didattica degli alunni con disabilità.
I decreti ministeriali sulla conferma del docente di sostegno, pur nati con l'intento di garantire stabilità, risultano insufficienti e problematici. Essi permettono la riconferma di docenti precari nello stesso istituto, senza considerare i punteggi delle graduatorie o i diritti derivanti da leggi come la L.104/1992, rischiando di generare contenziosi tra docenti.
Per queste ragioni, la FLC CGIL si è opposta con fermezza a tali provvedimenti, anche tramite impugnazioni al TAR, ribadendo la necessità che il Ministero si impegni a stabilizzare il maggior numero possibile di personale per assicurare una vera continuità didattica, anziché ricorrere a "decreti palliativi a costo zero".
Redazione