Nella giornata di domenica 9 marzo a San Quirico di Valleriana, frazione del comune di Pescia (PT), si terrà la Sagra del Neccio, giunta quest'anno alla 46ª edizione. La sagra è un'ottima occasione per visitare lo splendido borgo medievale di San Quirico, immerso nel verde della cosiddetta Svizzera Pesciatina, facente parte della Montagna Pistoiese. Negli stand gastronomici, allestiti nella centrale Piazza Garibaldi, si potranno gustare i tipici necci, cioè crêpe di farina di castagne, farciti con ricotta, Nutella o formaggio. Gli stand rimarranno aperti nel pomeriggio, dalle 14:00 alle 19:00.
Leggerezza, semplicità e legame con ilterritorio. Sonoqueste le trelevesucuipunterannogli chef stellatiquesto San Valentino: verdure, pesce e fruttatrionfanosulletavoledegliinnamorati. Per il 14 febbraiogli chef italianiconsiglianodiutilizzareprodottistagionali e diqualità, legatiallatradizione e rigorosamente made in Italy. Indicazioni per la “mise en table” dellafoodblogger Paola Sucato
Altrochecibimoltospeziati e con aromi pesanti.Quest’anno sulletavoledegliinnamoratitrionfanopiattisemplici e genuini, preparati con ingredientinaturali e menosofisticati, adatti a tutti i tipi diinnamorati, daipiùgiovani a quellipiùmaturi. Secondo 8 chef stellatisu 10 (79%) quest’anno a San Valentino vinconotradizione e ricetteregionali, realizzate con prodottilegati al territorio - come carciofi, cavolfiore, ma anchemelograno e gamberi - preferiti alcaviale e ostriche e riconosciuti come alimenti ad alto contenutoafrodisiaco. A San Valentino quest’annotrionfa, quindi, la tradizioneculinariaitaliana, con i suoisaporiantichi ma rassicuranti e con ingredientisemplici e senza tempo. Gliingredientipiùindicatidagli chef? Carciofi (62%), gamberi (57%), verza (55%), fragole (51%), legumi (47%), cavolfiore (44%), perchésonoprodotti con un saporefacilmentericonoscibile (51%), legati al territori o diprovenienza (48%), capacidistimolare la fantasia (35%).
E’ quanto emerge dauno studio promossoda“Polli Cooking Lab”, l’Osservatoriosulletendenzealimentaridell’omonimaaziendatoscana, condottoattraversointerviste a 110 illustri chef nazionali per approfondirequalesarà la tendenza a tavola per questo San Valentino.
L’approcciodegli chef al San Valentino èdiversodiregione in regione: quasi 6 su 10 (58%) proporranno un menùspecifico, con percentualipiùaltechesiregistrano in particolare al Nord (64%). Uno chef su 3 (31%) non punteràsull’effetto “San Valentino”, immaginandochequest’annomoltecoppiedeciderannodiorganizzarsi a casa o preferirannoandare al cinema. Qualisono le caratteristicheprincipali per ilperfetto“menùdegliinnamorati”?Leggerezza (45%), semplicità (37%) e legame con ilterritorio (34%), in linea con le richieste in cucina e le aspettativedapartedellecoppieinnamorate.
ArcangeloDandini, responsabile chef del ristorante“Arcangelo”di Roma, ciillustra i suoiconsigli per questo San Valentino. “Il melograno, fin dall'antichità, èstatoconsideratoilsimbolodell’eros, del proibito. Qualemomentomigliore per esaltarloche la festadegliinnamorati? Ioinizierei con unainsalatadimelograno e orzoperlato, continuerei con unavellutatadicavolfiore, caramello al cumino e polveredicaffè. Proseguirei con un risotto, riccidi mare, pomodoroconfit e ricotta, poi deicrostacei, deigambericotti in un brodoallavaniglia e pepebiancoabbinati a dellepuntarelle in insalata con carcioficrudi. Concluderei come dessert con un belcioccolatobiancoliquido, capperi, zenzero e olio evo, a cuisipuòabbinareilsuccodimelograno per richiamare l'apertura.”
Qualisono i prodottipiùutilizzatiper la realizzazione del menùdi San Valentino? Ai primipostitroviamocarciofi (62%), gamberi (57%), verza (55%), fragole (51%), legumi (47%), cavolfiore (44%) e spezie (44%). Prodottiitaliani, classici, ma checombinati in manieracreativastimolano la fantasia e possonodareuncontenutoaltamenteafrodisiaco.
Per quasi 8 chef su 10 (79%) la tavoladegliinnamorati per questo 2014 saràall’insegnadellatradizioneregionaleculinariaitaliana. Unatendenza in linea con quellacheè la filosofiadimolti chef italiani, legati al proprioterritorio. E’ questoilcasodiAurora Mazzucchelli, chef stellato del ristorante“Marconi”di Bologna. “San Valentino èunafestamoltosentita a livellodiristorazione. I piatti in tendenzadevonoessereabbastanzaleggeri, buoni e belliesteticamente. Punteròprincipalmentesupesce e verdura, sempre in un contestodistagionalità e forte legame con ilterritorio. Partirei con un antipasto dipesce, dove non mancano le olive e i capperi come contorno, per poi passare ad una pasta frescaall’uovo, con ripieni al formaggio, al pesce, oppure gnocchi, evitando paste pesanti. In alternativa, consigliereiunavellutatadizucca, adatta al periodo, gnocchettinidiparmigiano o dipatate con delle verdure dentro, o anchedellezuppedicavolonero e patate”.
Come preparare la tavolail 14 febbraio?“Il San Valentino dovrebbetrovaremoltopiùspazioall’internodella casa o comunque in un ambientefamiliare per almeno un membrodellacoppia. Per riscoprireunacertaintimità – afferma la foodblogger Paola Sucato - ancheglioggetti a tavoladevonoavere un valoreintimo e sentimentale: fiori, candele, profumispeziati e dellabuonamusicadifondo non possono non mancare. La tavola, siaessacircolare o rettangolare, ha bisognodivedervalorizzati i due posti, giocando con le lucied i colori, soprattuttoilrosso”. Alcuneideeparticolari?“Sorpresa, intimità e romanticismovannoriscoperti – prosegue la Sucato - consiglioquindidiprepararsigiàdaora con unaseriedioggetti: daidolci al cioccolato o a forma dicuore, dalletovaglieparticolaricherichiamanoilconcettodicoppia, tuttodeveessereimprontatosullasorpresa e sullariscopertadell’intimità”.
A trionfaresulletavoledegliinnamoratisaranno, quindi, iprodotticlassici del Made in Italy, diversi a secondadelletradizioniculinariechevarianodiregione in regione, accostati e rivisitati per l’occasione, ancheda un puntodi vista esteticoperché, secondogli chef, i prodottiitalianihanno un saporefacilmentericonoscibile (54%), sonorassicuranti (49%) e, per l’occasione, capacidistimolare la fantasia dicoppia (36%).
Menodi un meseall’inaugurazionediAnteprimediToscana, l’eventocheuniscetutte le anteprime in un unicocartellone. Si iniziail 16 febbraioallaFortezzadaBassodiFirenze con la quartaedizionedi Buy Wine (Firenze, 16-17 febbraio 2014), workshop internazionaleorganizzatodall’AgenziaregionaleToscanaPromozione per favorirel’incontrotra la Toscana del vino e il trade internazionale. 258 i produttoripartecipanticheincontreranno 296 buyer stranieri per due intense giornatedicontrattazione. Sempreil 16 febbraioallaFortezza, per la prima voltanellastoriadell’enologiaregionale, siterranno le anteprimedelledenominazioniemergenti: ValdarnodiSopra Doc, Carmignano, Bolgheri, TerraticodiBibbona, Elba, Val diCornia, Montecucco, MorellinodiScansano, Cortona, Chianti e sue sottozone (Chianti Collisenesi, Chianti ColliFiorentini, Chianti Rufina).
Nato nel 2009, Buy Wine si sta consolidando sempre di più, a livello internazionale, come punto di riferimento per il trade internazionale interessato al vino toscano, come dimostra l’incremento del 40% delle presenze di buyer esteri rispetto all’edizione 2013. Una compagine di 296 operatori provenienti da 33 paesi cheallaFortezzadaBasso potranno degustare e ordinare i vini delledenominazioniemergenti toscane. Un patrimonio enologico rappresentato a Buy Wine da 258 produttori provenienti da quasi tutte le province della regione. Guidano la classifica per territorio Firenze e Siena, rispettivamente con 81 e 80 aziende, seguite da: Grosseto (36), Livorno (21), Arezzo(17), Pisa (8), Lucca (7), Prato (5) e Pistoia (3).
Nell’edizione 2013, si sono tenuti a Buy Wine 5760 incontri B2B per un giro d’affari, stimato, di 860 mila euro.
Concluse le contrattazioni della Fortezza, Anteprime di Toscana si estenderà all’intero territorio toscano e alle anteprime dei consorzi toscani storici: Vino Nobile di Montepulciano, Vernaccia di San Gimignano, Chianti Classico e Brunello di Montalcino.
L'Hermitage**** Biohoteldi Madonna diCampiglio, mantieneilprestigiosoriconoscimentodellaGuida Michelin con Nicola Larea, chef rivelazione. Al Patron GiacominoMAffei i complimenti per ilfiutonelloscegliere i suo chef. Con i suoi 30 annièunodeipiùgiovani chef stellati del panorama nazionale. L’altoatesino Nicola Laeraconquista la sua prima stella Michelin e conferma la tradizionedellaStube Hermitage del Biohotel Hermitage**** di Madonna diCampiglio (TN) chesifregia del prestigiosoriconoscimentodal 2008.
Il binomiovincente
Daunaparte la tradizionedellaStube Hermitage, ristorantestellatodal 2008, quandoancora a Campiglionessunaltroristorantevantava un riconoscimentotantoprestigioso. Dall’altral’entusiasmodi Nicola Laera, classe 1983, creativo ma amantedeiprodottilocali, da fine 2012 executive chef del Biohotel Hermitage e dellaStube Hermitage.
Un binomiovincentechesiècostruitogiornodopogiorno, con slancio e passione, fiducia e stimareciproca.
Ancoraunavolta la famigliaMaffei ha seguito la suaintuizione e ha fattocentro! Ha creduto in uno chef moltogiovane, dandoimportanzaallasuaesperienza, ha creduto in un ritornoallagastronomialegata al territorioaltoatesino, tradizionale e insiemecreativa. Primo ristorantestellatodiCampiglio, dal 2008 ad oggi, la Stube Hermitage ha datolustroallasua terra e ha segnatounavera e propriasvolta per la gastronomia locale. Sonoinfatti 3 i ristorantistellatidi Madonna diCampigliooggi: oltreallaStube, Il Gallo Cedrone e ilDolomieu.
Lo chef rivelazione
Purgiovanissimo, Nicola Laeravantaunacarrieralunga ben 6 anni come Sous Chef di Norbert Niederkhofler, venutadopounaseriediesperienzetutteitaliane e tutte in alta quota, nellasua terra d’origine, l’AltoAdige. E propriodallasua terra nataleilgiovane chef amaricavare i prodottifreschi e gliingredientidistagionecheentranonelle sue ricette. Dalsuo maestro, Laera ha preso la passione per gliingredienti del territorio, minuziosamenteselezionati in prima persona, allaricercadiqueidettaglicherendonounicoilpiatto. Appassionatodellamateria prima, la suacucinaèun’incessantesperimentazionedinuoviabbinamenti e accostamenticulinari. Il risultatoèunagastronomiadalsaporeschietto e deciso, chesacontinuamentestupireilpalato. Unacucinacheparla del territorio, senza per questorimanereimprigionatanellaretoricadellatradizione.
Charmeautentico
FortementevolutadalcapofamigliaGiacominoMaffei, la Stube Hermitage offre un ambientecaldo e accogliente, raffinato e allostesso tempo autentico. Ricavatadaunastubeoriginaledeiprimianni del ’900, rispecchia lo stile elegante e familiaredell’hotel, la filosofianaturalechestaalla base dellabioarchitettura e l’estremacura del dettaglio, affidata al buon gusto dellamoglieEdda.
OltrechenellaStube Hermitage, la cucinadello chef Nicola Laerasipuòdegustareanchenelristorantedell’hotel, a disposizionedegliospiti, naturalmente in piatti e creazionidifferenti. Sempreaperto, sia a pranzoche a cena, con unaproposta“chilometro zero”, un percorsoscanditodallestagioni, dal sole chepuntualeillumina la salaattraverso le ampievetratesullemontagne, panorama chedàl’ideadiesseresospesitra la terra e ilcielo. A disposizionedegliospitiil menu gluten free e quellovegetariano, con ampiasceltadipiattiricercati; non mancaunariccapropostatuttarivoltaai bambini, per accontentareanche i gustipiùdelicati!
C’èuna data che ha messod’accordo i protagonisti: domenica 8 dicembre a cena. La disfidadellefrattaglietraFirenze e Luccasifarà con -cinquecuochicontrocinque-.
Il precedenteincontro del Serendepico in provinciadiLucca due anni fa, avevalasciato un conto in sospesofra le cucinedei due capoluoghicheoraaspettadiessereonorato.
Questaè la versioneFiorentina la versioneUniversale e cheLucca ha vinto.
La disfidasiterrà in territorioneutrale, a metàstrada, a Serravalle Alto, in provinciadiPistoia. A ospitarlasarà lo Sciatò, ilRistoranteguidatodaMassimoNeriche, grazie allacucina a vista renderò lo spettacolopeilpubblicoancorapiùemozionante.
Al resident chef spetterannol’onore e l’onerediservireilpiattodibenvenuto e introdurrecosì i dieci chef, per un totaledi 11 portate.
Per FirenzecucinerannoGiovannaIoriodelleMurate, Beatrice Segonidel Bsj, MatteoLorenzinieTommasoVermidelleTreLune, Vito Mollica del Palagio del Four Seasons e ilcaposquadraLuca Caidel Magazzino.
Per LuccainveceCristiano Tomeidell’Imbuto, ilcaposquadraDamianoDonatidiVignaIlaria, ChiaraGambacorti e Betty Gemignanifattoria la Torre, GaioGiannelli del PozzodiBugia e Andrea Mattei La Magnolia Hotel Byron.
Suipiattic’èancorailpiùstrettoriserbo, in base al temasisasoltantochesarannofrattaglie, senzaaltreindicazione.
I vinisarannocompresi e anchequellisceltitraFirenze e Lucca, in attesadelleultimeconfermepotrebberoessere due distrettibiologici e biodinamici.
Il prezzodellaserataèdi 50 euro a persona comprensiveappuntodi 11 portate e i vini. A decretareilvincitoresarà la giuriamistapresiedutada un grande gourmet super partes. Cinquanta circa i postidisponibili.
Dal 22 al 24 novembre a CarraraFiere "MondoPesca" con molteiniziative per il weekend dellapesca: showcooking, selezionideimigliorivinidapesce, sfidetra chef, unagrandemostramercato e momentidiapprofondimentotecnico. Ristorazione e “rete”chepassadaColdiretti con ilprogettodirilanciodeipescherecci del Mar Tirreno.
Sfidetra le ricettedegli chef “stellati”diCampagnaAmica, showcookingd’autore, un grandemercato a km zero di mare e di terra, la secondaedizionedellaselezionedeimigliorivinidapesce e momentidiapprofondimentotecnico per addettiailavori: ImpresaPescaColdirettimette al centro del SalonedelleAttrezzatureedEquipaggiamenti per la pescaprofessionale, sportiva e amatoriale e delleproduzioniittichenazionali in programmadal 22 al 24 novembre a CarraraFiere, la marineria del Mar Tirrenoedilprogettodirilancio e valorizzazione del pesceazzurroattraverso la ristorazione e la retedivenditadiCampagnaAmica.
Per ilsecondoannoconsecutivoImpresaPescaColdiretti (info su www.toscana.coldiretti.it), l’associazionedipescatoricheraduna i pescherecci del nostropaese, attraccaneipadiglionidiCarraraFiere, a Marina diCarrara (Ms) con un carnet diiniziativeedappuntamentirivolti al grandepubblicochehannol’obiettivodi far scoprire (o riscoprire) le ricette a base dipescedellatradizionetoscana, l’impiego del pescepovero in cucinainsiemeallestraordinarieesperienzedi mare deicapitanidellanostraflotta.
Scrittori per raccontareperchéilcibo, le tradizionienogastronomichesonotra i protagonistideilororomanzi e Chef datutta Italia per narrareispirazioni e contaminazioniculturalialla base dellelorocreazionigastronomiche.
Nelle splendide Terme de il Tettuccio, si terrà il festival “Food&Book, la cultura del cibo, ilcibo nella cultura”, con protagonisti noti scrittori che nei lororomanzi raccontano ilcibo e chef stellati che lo esaltano nelle loro ricette e spesso in libri di successo. Presentazionidilibri, degustazioni, show cooking, laboratori, banchidiassaggio
Saranno oltre 100 glieventi in programma al festival Food&Book, per granpartegratuiti, destinatiancheallefamiglie con bambini.
L'evento si svolge in collaborazione con il Comune di Montecatini Terme, Terme di Montecatini Spa e con il contributo di Pasta De Cecco, Conad del Tirreno, Parmigiano Reggiano, Banca Mediolanum e la partecipazione di Vetrina Toscana , Altromercato , Caffè Moak, Methos e la partnership di Italo per trasporto passeggeri e promozione del Festival in treni e stazioni. Consulenza tecnica ed assistenza per gli eventi gastronomici è invece assicurata dai docenti e studenti dell’Istituto alberghiero di Montecatinie dalla Scuola di Cucina dell’Accademia enogastronomica toscana.
L’UnioneEuropeariconosce 24 prodottidiqualità Made in Tuscany: olio, farine e castagnedenominazionipiùnumerose. In crescita le superfici a denominazione, calano i produttori.
La Toscanareginad’autunno. Sono ben 6 su 24, i prodottilegatiall’autunno, traDop e Igp, riconosciutidall’UnioneEuropea. La Castagna del Monte Amiata, ilMarrone del Mugello, ilMarronediCaprese Michelangelo nell’aretino, la Farina diCastagnedellaLunigiana, la Farina dellaGarfagnana e ilNecciodellaGarfagnanasonoquesti i magnificifrutti del boscochel’Ue ha inseritonellaspecialeclassificachesancisce, ancoraunavolta, ilruolodiprimo piano all’agroalimentare Made in Tuscany a livellomondiale dove sistima le esportazionipossanoraggiungere, nel 2013, la soglia record di2miliardidi euro. La Toscanacontribuisce al primatoeuropeo con 24 prodottidiqualitàsu 248 riconosciuti. A renderlonotoèColdirettiToscanasulla base del rapportoannualedell’Istat. Sono 13.139 glioperatoricertificatinel 2012, in leggerocalorispettoall’annoprecedente (-4,5%) a frontedi un aumentodellesuperficie del 10% pari a 6milaettari. La Toscanasiconfermaanche la regione con le concentrazionipiùsignificativediproduttori (17,3%) e trasformatori (16,9%) dove prevalgonoglioperatorioleari (molitori e imbottigliatori). Tra i prodottispiccanoinoltregliextraverginedioliva. 5 su 41 a livellonazionalesonotoscani: l’IgpToscanocherappresentaanche la principaleproduzioneolivicola, i Dop Terre di Siena, Lucca, Seggiano e Chianti Classico. Dopanche la filieradellarazzasuinadicintasenese, ilMieledellaLunigianacheèancheilprimo a livelloeuropeo ad aver ottenutoilriconoscimento e ilPecorino (Romano e Toscano), il Prosciutto Toscanotra le denominazionidinicchia. “Questoincredibilepatrimonio – spiegaTulioMarcelli, PresidenteColdirettiToscana – a cuidobbiamoaggiungereil vino cherappresentaunaparteimportante del fatturatoregionaledell’agroalimentarecontribuiscealla leadership qualitativanazionale in molteproduzioni e spingel’exportchenelprimosemestredell’anno ha continuato a crescereancora. Sono tutti segnalipositividi un settore in controtendenza dove l’occupazione e l’exportaumentanononostante le difficoltàdi tutti i giorni”. Ad andare forte fuoridalconfininazionalisonol’olio con + 18,3%, pasta + 12% e vino + 7%. “Sono i prodotticheidentificanomeglio la nostraregione – spiegaMarcelli – e chenell’immaginariocollettivogodonodiunagrandissimafiducia”.
Made in Tuscany tanto bello, buono ed apprezzato da essere facile bersaglio dell’agro-pirateria, falsi a tavola e tarocchi alimentari. Dal Chianti prodotto nella Nappa Valley o addirittura proposto in Kit Fai da te per ricordare gli esempi più clamorosi ai salumi, formaggi e olio. Uno scippo che, stima Coldiretti, costa un ammanco di 6miliardi di euro all’anno al Pil agricolo regionale impedendo la nascita di 30mila nuovi posti di lavoro nella filiera agroalimentare. “E’ la battaglia più importante che la nostra regione deve sostenere e vincere per garantirsi unfuturo ed una centralità nazionale ed europea – conclude ancora Marcelli – ecco perché dobbiamo pretendere indicazioni di origine, tracciabilità ed etichettatura chiara e trasparente”.
A Firenze, durante un incontro promosso da Anci e Georgofili, Grilli (Confcooperative Toscana) chiede garanzie per i Gruppi di Azione Locale, pilastri dello sviluppo rurale.
...
Dal 2015 al 2025 la produzione nazionale di kiwi è crollata da 570mila a 277mila tonnellate. In Agro Pontino, una sperimentazione agronomica con sonde nella linfa punta a rilanciare il settore, migliorando resa e sostenibilità.
...