Il Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia e l’Associazione vivaisti italiani (Avi) si uniscono nel cordoglio per la prematura scomparsa del vivaista Roberto Chiti e nelle condoglianze alla sua famiglia. 

«Il suo spirito di sincera collaborazione con tutti i colleghi e l’impegno costante e mai banale per migliorare il vivaismo a tutti i livelli – dichiara il presidente di Avi Luca Magazzini - ci mancherà molto. Il vivaismo pistoiese lo ricorderà con orgoglio». 

«E’ venuto a mancare un amico, un collega, compagno nell’impegno di rappresentare il vivaismo – aggiunge il presidente del Distretto vivaistico di Pistoia Francesco Mati -. Mancheranno il suo sorriso, la sua preparazione e non ultima la sua umanità».

Letteralmente distrutto è il vice presidente di Avi Gilberto Stanghini, che ha riferito queste toccanti parole di Roberto Chiti: «visto che sono un vivaista e che in questo momento il settore floricolo non naviga bene, desidero un funerale fiorito». «Roberto era un ragazzo esperto di politica – ha poi ricordato Stanghini – ed è stato anche consigliere comunale e vice presidente di Cia Pistoia, una persona molto pacata, umile e buona di carattere, molto attaccata al settore vivaistico».

PESCIA -Quando invece di fare informazione, anche critica, si preferisce fare un po' di populismo a buon mercato: ecco il Pd pesciatino sulla questione delle antenne. 

 La popolazione su questa questione e' giustamente molto sensibile e  chiede risposte precise e soprattutto veritiere.  

Come hanno ampiamente spiegato il sindaco e gli assessori nell'assemblea di giovedi scorso a Veneri, l'installazione delle antenne per la telefonia mobile e' regolata da legge nazionale, il famoso decreto Gasparri, che ha classificato di interesse nazionale questi impianti, ora ulteriormente rafforzato dal decreto semplificazione del governo Conte.  

Questi impianti sono vincolati quindi dal parere Arpat, sempre, e da quello della Sovrintendenza, nei siti sottoposti a vincolo, come nel  caso di Pontito nel nostro comune. La possibilita' dei comuni di dotarsi di un piano della telefonia, a cui fa rifermento in modo strumentale il Pd pesciatino, serve nella sostanza ad individuare e a circoscrivere i siti protetti che sono esclusivamente le scuole, gli ospedali e le RSA che diventano automaticamente zone di divieto, cosa che le aziende sanno già benissimo.  

Per il resto del territorio i comuni possono indicare siti preferenziali per l'installazione di questi impianti, di solito aree di proprieta' pubblica, ma che non hanno nessun valore obbligatorio per gli operatori telefonici, men che meno l'obbligo di concentrare in un sito piu' impianti di diverse aziende.  

 Quindi l'unica vera opportunita' che ha ogni  comune , e' quella di aprire un confronto con la singola azienda per proporre propri siti, chiedendo azioni di ristoro e compensazioni sui singoli interventi basandosi sulla competenza residua dei permessi urbanistici ed edilizi, situazione che, ad esempio, ha permesso di bloccare i lavori ad Aramo.  

Del resto, questo confronto si e' svolto con esito positivo anche per l'impianto di Veneri, gia' collocato da Wind il localita' Colle del lupo con tutte le relative autorizzazioni.  

Rivolgiamo quindi una preghiera al Pd pesciatino :  invece di lanciarsi in inutili e fuorvianti crociate contro Giurlani, si relazioni con i propri rappresentanti romani e visto che e' parte del governo, spinga perché venga dato di nuovo  un ruolo pregnante ai comuni su questa materia. Di questo si deve assumere le proprie responsabilità, invece di attribuirla, strumentalmente, a Giurlani.

 

MARLIANA-I carabinieri della stazione di Marliana  e i vigli del fuoco di Pistoia hanno ricevuto questa mattina alle 7,30 una richiesta d’aiuto per una persona in shock anafilattico, una donna di 51 anni di Pistoia, che insieme ad un’altra persona si era persi nei boschi tra Margine di Momigno e Macchia Antonini nella zona del parco avventura. Sul posto anche l’elisoccorso Pegaso. 

I mezzi di soccorso sono riusciti con grande difficoltà a contattare le due persone: la donna si trovava in shock anafilattico in seguito alla puntura di vespe, mentre l’uomo era audiolettico e quindi poteva comunicare solo tramite un dispositivo elettronico. 
Verso le 10 sono riusciti a raggiungerre con Pegaso a recuperare le due persone che avevano nel frattempo inviato tramite WhatsApp la loro posizione al comandante della stazione di Marliana.
La donna è stata trasportata in urgenza per le cure del caso anche grazie al soccorso alpino della Guardia di Finanza e consegnata al medico del 118.

Distanziamento di almeno un metro all'entrata dello scuolabus, obbligo delle mascherine durante il viaggio e maker segnaposto. Sono alcune delle regole stabilite nelle Linee guida per il trasporto scolastico, diffuse dal Mit, in cui sono definite ''misure omogenee di sicurezza per il trasporto degli alunni che frequentano fino alla scuola secondaria di primo grado, in vista della ripresa dell’attività didattica su tutto il territorio nazionale''.  

 Gli scuolabus potranno avere delle fasce orarie, che potranno iniziare fino a 2 ore prima dell'ingresso a scuola. La misura è contenuta nelle Linee guida per il trasporto scolastico, diffuse dal Mit, in cui sono definite ''misure omogenee di sicurezza per il trasporto degli alunni che frequentano fino alla scuola secondaria di primo grado, in vista della ripresa dell’attività didattica su tutto il territorio nazionale''. ''Il Comune -si legge nel documento- può determinare sulla base delle necessità. Le fasce orarie una differenziazione delle fasce orarie del trasporto, non oltre le due ore antecedenti l’ingresso usuale a scuola e un’ora successiva all’orario di uscita previsto''.

Le misure di prevenzione generale sono ''di competenza dei genitori'' e comprendono ''la misurazione della febbre a casa degli studenti, prima della salita sul mezzo di trasporto''. E' vietato far salire sul mezzo di trasporto, per raggiungere la scuola, gli studenti ''in caso di febbre o nel caso in cui gli stessi siano stati a contatto con persone affette covid-19 nei quattordici giorni precedenti''.

Le 'misure specifiche per il trasporto scolastico' prevedono igienizzazione, sanificazione e disinfezione dei mezzi di trasporto almeno una volta al giorno. L'areazione dovrà essere ''possibilmente naturale e continua'' e dovranno essere presenti ''detergenti per la sanificazione delle mani degli alunni''. Gli alunni alle fermate dovranno rispettare il distanziamento di un metro, ''facendo salire il secondo passeggero dopo che il primo si sia seduto''.

Dovranno essere evitati i contatti ravvicinati ''anche alla discesa dal mezzo: i ragazzi avranno cura di non alzarsi dal proprio posto se non quando il passeggero precedente sia sceso''. Non è consentito avvicinarsi al conducente e, se presente, non va occupato il posto vicino. L'obbligo di indossare la mascherina non si applica per ''gli alunni di età inferiore ai sei anni, nonché agli studenti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo dei dispositivi di protezione delle vie aeree''.

Agli operatori del trasporto scolastico, addetti all’assistenza degli alunni disabili, ''è raccomandato l’utilizzo di ulteriori dispositivi (oltre alla mascherina chirurgica, guanti in nitrile e dispositivi di protezione per occhi, viso e mucose) qualora non sia sempre possibile garantire il distanziamento fisico dallo studente''. La distribuzione degli alunni a bordo ''viene definita mediante marker segnaposto, per garantire il distanziamento di un metro all’interno dei mezzi, limitando così la capienza massima''.

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