Sofisticato apparecchio «Pcr» per l’istituto agrario Anzilotti: consente di replicare frammenti di Rna e Dna, dando così la possibilità di notevoli applicazione per la ricerca

225x120 agrigardennatale21Il laboratorio di Microbiologia e Igiene dell’istituto tecnico agrario Anzilotti ha in dotazione un vero gioiello: l’apparecchio per la Pcr, acronimo di Polymerase Chain Reaction, strumento molto costoso che consente di studiare le reazioni a catena dell’enzima della polimerasi, coinvolto nella polimerizzazione degli acidi nucleici, come Dna e Rna.
«Si tratta – spiega Sabrina Balzini, docente di biotecnologie – di un apparecchio molto sofisticato che amplifica e ottiene copie di frammenti selezionati di Rna e il dna in vitro: da frammenti infinitesimali se ne ottengono quantità maggiori su cui è possibile lavorare in una quantità impressionante di applicazioni che vanno dall’ingegneria genetica alla scienza forense, dalla microbiologia ambientale all’archeologia».
225x120-medicalsport2.gifAlcune di queste sono la diagnostica molecolare delle malattie, il controllo della contaminazione da microrganismi e la processazione dei tamponi, ad esempio quelli per il Covid, per i quali la Pcr è stata fondamentale durante la pandemia. L’ingegneria genetica in campo agrario invece se ne serve per analisi sulle piante e stabilire le caratteristiche delle varietà nuove e vecchie o per il riconoscimento dei patogeni e l’adozione di strategie di difesa mirate. «Quindi uno strumento – continua Balzini – utilissimo per i ragazzi di entrambi i nostri indirizzi di studio, quello di Agraria e delle Biotecnologie sanitarie e ambientali».

Redazione

 

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