Sette opere di Mino Rosi entrano a far parte della collezione del Mo.C.A.

Pittore, incisore e mosaicista, dedito anche alla lavorazione del vetro, l’artista, camaleontico e poliedrico, vanta una lunga carriera scandita da numerose partecipazioni a rassegne di alto livello. La nomina ad Accademico d’Onore all’Accademia delle Arti del Disegno di Firenze (1980) riassume un percorso professionale di valore ed introduce il nome dell’artista tra i principali protagonisti del panorama culturale del Novecento. Su di lui hanno scritto importanti e noti critici contemporanei tra cui Ragghianti, Ubaldini e Micieli.
Nato a Volterra nel 1913, Rosi raggiunge il successo artistico con straordinaria rapidità collezionando, in fulminea successione, numerose partecipazioni a mostre e rassegne di ambito nazionale. A seguito, infatti, della sua prima esposizione personale (1932) prende parte alla Biennale di Venezia (1934) con un gruppo di opere che riceve ampi e lusinghieri consensi da parte della critica; viene quindi invitato alla I° Mostra dell’Incisione Italiana tenutasi a Firenze (1934) e alla Quadriennale di Roma (1935) dove torna per ben quattro edizioni (1939 - 1943 - 1948) al fianco di artisti surrealisti, futuristi, neocubisti e neorealisti del calibro di De Chirico, Morandi, Radice e Guttuso. Il nome di Rosi raggiunge anche Brera dove viene presentato nell’ambito della Mostra del Disegno Italiano Contemporaneo (1942); pochi anni più tardi torna alla Biennale di Venezia (1948).
Numerosi viaggi all’estero arricchiscono la sua carriera ed impreziosiscono la sua produzione; al ritorno, infatti, da un soggiorno parigino (1950) e da una sosta madrilena (1952) si dedica all’arte vetraria e musiva realizzando il San Ranieri del Duomo di Pisa, la Madonna con il Bambino nella Loggia del Palazzo Comunale di Pisa, il Pio XII nella Chiesa di Vitinia a Roma (1954) e il San Michele Arcangelo della Chiesa di San Michele in Borgo nei pressi di Pisa (1959). Ha fondato all'inizio degli anni Sessanta e diretto l'Istituto Statale d'Arte di Siena.
Rosi ha pure ricoperto ruoli dirigenziali nell’ambito della stampa facendosi sostenitore de Il Campano (1926 - 1944), nonché ideatore e promotore di Paesaggio (1946) rivista a carattere bimestrale dedicata alla letteratura e all’arte. Fervido assertore e sostenitore del legame tra arte e territorio, Rosi è stato celebrato dalla sua natia Volterra in un’ampia antologica (1985) a cui ha fatto seguito una cospicua donazione, nel 1997 in favore della Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, di opere dell'artista o facenti parte della sua ampia collezione.  

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