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Tutti il giorno le notizie per Pistoia e la Valdinievole
Un importante tratto di rete idrica da ammodernare, per oltre 350 metri di nuove condotte e un investimento da 250mila euro. Sono i numeri dell’intervento sull’acquedotto programmato da Acque al confine tra i comuni di Pieve a Nievole e Monsummano Terme, in sinergia con le due amministrazioni comunali coinvolte. I lavori riguardano la sostituzione e il potenziamento della tubazione passante per via Francesca Nord, con l’obiettivo di migliorare il servizio per numerose utenze, eliminando il rischio di perdite su una condotta datata e soggetta quindi in passato a frequenti rotture.
Nei giorni scorsi sono terminate le pratiche necessarie all’inizio delle attività (assegnazione dei lavori all’impresa esecutrice, richiesta dei permessi per la posa in opera delle nuove condotte, etc.) e ora le operazioni sono pronte a entrare nel vivo. Nello specifico l’intervento, progettato da Ingegnerie Toscane, riguarderà il tratto di via Francesca Nord compreso tra via Lucchese (Pieve a Nievole) e via Pirandello (Monsummano Terme) per un totale di 360 metri di nuove condotte. Un lavoro che assume grande importanza alla luce della recente emergenza idrica legata alla siccità. Oltre a garantire un miglioramento del servizio in termini di qualità e continuità, il progetto in corso consentirà infatti di interconnettere due sistemi idrici (quelli di Pieve e Monsummano Terme) ad oggi non collegati tra loro. Questo significa che in futuro sarà possibile integrare la disponibilità della risorsa secondo le necessità, scongiurando rischi di limitazione nell’erogazione idrica in caso di prolungati periodi di siccità, poiché ciascun sistema potrà contare su una ulteriore fonte di approvvigionamento.
Per consentire lo svolgimento delle attività in sicurezza, nei tratti interessati dai lavori sarà istituito il senso unico alternato. Per limitare i disagi ai cittadini, verrà utilizzato un “cantiere mobile”, che si sposterà per tratti di 50-80 metri alla volta. Gli interventi, che comprendono inoltre il rifacimento degli allacci d’utenza, dovrebbero terminare entro la fine dell’anno. In seguito, trascorso il tempo necessario per l’assestamento del terreno, sarà garantita anche la riasfaltatura dei tratti di strada interessati dai cantieri.
Redazione
La strada era tracciata dalla prima sentenza del Tar della Toscana dello scorso marzo, ma adesso, con il dispositivo del Consiglio di Stato, cade ogni possibile ostacolo alla realizzazione di un’opera pubblica decisamente strategica per Pieve a Nievole, per Montecatini e , di fatto per tutta la Valdinievole.
Infatti, Il Consiglio di Stato, con sentenza pubblicata il 4 novembre scorso, si è definitivamente pronunciato in modo pienamente favorevole agli enti sul contenzioso promosso da Sogefim Società Gestioni Finanziarie Immobiliari Montecatini S.p.A. riguardo al progetto delle rotatorie in uscita dell’autostrada a Pieve a Nievole.
La notizia è stata ovviamente accolta con grande sollievo dall’amministrazione comunale, che aveva sempre dimostrato di avere massima fiducia nell’operato dei tecnici e la consapevolezza di avere agito nell’assoluto rispetto della legge e con l’obiettivo di perseguire il bene della collettività
“Questa sentenza non ci sorprende, perché sappiamo che il progetto è stato realizzato nella massima correttezza e assoluto rispetto delle leggi vigenti- dice il sindaco di Pieve a Nievole Gilda Diolaiuti-. In ogni caso è una liberazione, perché ulteriori ritardi avrebbero creato ulteriori problematiche per un’opera molto attesa e determinante per il futuro della mobilità del nostro comune ma, soprattutto della circolazione della Valdinievole. Attendiamo ora la convocazione della Conferenza di Servizi presso il Ministero delle Infrastrutture, auspicando tempi rapidi, in modo da concludere il percorso istruttorio approvando il progetto e consentendo a Autostrade per l’Italia di appaltare l’esecuzione delle “famigerate” rotonde, opera attesa dai cittadini di Pieve a Nievole e non solo da decenni, e resa concreta dalla nostra amministrazione comunale. Il nostro lavoro e le frequenti visite a Roma hanno infatti permesso di anticipare l’opera rispetto alla terza corsia e farle avere una dimensione e un iter propri, svincolati dal resto”.
La vicenda è annosa e parte dal fatto che Sogefim utilizza infatti, sulla base di un contratto di leasing, il complesso immobiliare con accesso da via Roma, noto come “Incom”, il cui parcheggio sarà in piccola parte interessato dall’espropriazione, oltre alla occupazione temporanea necessaria per il cantiere di realizzazione dell’opera.
Come dicevamo sopra, già il TAR Toscana con sentenza del 9 marzo 2022 aveva dichiarato il ricorso in parte inammissibile ed in parte respinto; Sogefim in particolare aveva ritenuto non correttamente attuata la partecipazione del privato nella procedura, dubitando altresì della competenza di Autostrade nel procedimento espropriativo, fatto quest’ultimo che era stato valutato dal Tribunale del tutto infondato, anche alla luce della lettura dei due verbali delle conferenze di servizi del 20 settembre e dell’8 novembre 2017 che dimostrano come si tratti di un’opera compensativa, espressamente richiesta dal Comune di Pieve a Nievole (quindi rientrante a pieno titolo nell’ambito del procedimento di realizzazione dell’opera pubblica), che mantiene connessioni importanti con la viabilità stradale e che la conferenza di servizi aveva deciso di “anticipare” rispetto alla realizzazione della terza corsia.
Sogefim si era quindi appellata al Consiglio di Stato, secondo e ultimo grado di giudizio della giustizia amministrativa, e l’amministrazione comunale aveva conseguentemente deliberato di resistere confermando l’incarico di tutela legale all’Avv. Domenico Iaria dello studio legale Lessona di Firenze, già difensore nel giudizio di primo grado.
La favorevole sentenza, nel confermare che le censure mosse da Sogefim sono infondate, conclude condannando l’appellante alla corresponsione, in favore di ciascuna parte costituita, della somma di 5.000 Euro oltre accessori e spese a titolo di spese del giudizio.
Il procedimento amministrativo per la realizzazione dell’opera è quindi stato correttamente istruito e lo stesso può proseguire, nell’obiettivo di giungere al più presto alla realizzazione di questa opera così importante per la viabilità di tutta la Valdinievole.
Redazione
E’ possibile trovare un equilibrio tra vita privata e lavorativa e viceversa? Con il progetto “Facciamoci un selfie” (al momento unico nel suo genere) sarà condotta un’indagine tra gli operatori del San Jacopo sui loro stili di vita.
Nel presidio ospedaliero di Pistoia ci si occuperà, per la prima volta, in modo concreto, della salute dei dipendenti; in tutto 1.363 operatori.
L’innovativo progetto prevede tre step: l’autovalutazione (attraverso la semplicissima compilazione di un test), i focus group sulle eventuali criticità con incontri organizzati all’interno del presidio ospedaliero e, a seguire, veri e propri corsi di educazione (dall’attività motoria, alla nutrizione, fino alle relazioni psicologiche).
Mentre fino a questo momento il personale sanitario è stato prevalentemente indagato per gli aspetti biomedici con “Facciamoci un Selfie” cambia l’approccio dell’indagine: sarà ogni singolo operatore ad autovalutarsi nelle sue abitudini riconosciute scientificamente come determinanti per la salute (nutrizionali, comportamentali, relazionali, fisiologiche, …).
Il progetto prende spunto da una indagine già condotta nella struttura operativa complessa di Nefrologia e Dialisi diretta dal dottor Alessandro Capitanini, il quale ha arruolato 37 infermieri (una popolazione omogenea) valutati nei loro stili di vita e nelle loro abitudini.
“Abbiamo iniziato prendendo in esame le abitudini alimentari –spiega Capitanini- e chiedendo a tutti i partecipanti di raccogliere i loro scontrini della spesa di una settimana. Il 55% del campione si alimentava con cibi raffinati e/o processati; l’11% usava regolarmente junk food; il 60% non mangiava abitualmente legumi e cereali integrali; il 20% non consumava a tutti i pasti frutta e verdura; il 33% usava molto cibo animale e il 48% non faceva una prima colazione sufficiente. Nell’indagine sono state autovalutate ulteriori abitudini che hanno rilevato estremi livelli di sedentarietà (70%), sovrappeso (67%), con scarsa quantità e qualità del sonno (44%) e scorretti stili di vita con abitudine al fumo (25%) e assenza di momenti introspettivi (32%)”.
Tale progetto, che è stato pubblicato su una rivista scientifica internazionale (“Un selfie in dialisi: valutazione delle abitudini personali degli infermieri di un centro dialisi”), ora sarà esteso a tutto il personale dell’Ospedale di Pistoia con l’obiettivo di offrire strumenti pratici per il cambiamento.
Gli incontri con il personale sono già iniziati in questi giorni.
Il Gruppo di lavoro che ha elaborato il Progetto è multidisciplinare è comprende le dottoressa Donatella Reami (medicina preventiva), Donatella Salvi e Sara Menzoni (servizio prevenzione e protezione, ambito Pistoia e Prato) e Alessio Bonari (psicologo).
“In sanità in genere – prosegue Capitanini- vengono proposte indagini che esplorano solo l’ambiente lavorativo e, soprattutto, non offrono poi una restituzione sui risultati e sulle strategie adottabili per migliorare il proprio stato di salute. Con il progetto che sarà condotto al San Jacopo gli operatori che aderiranno saranno indagati nella loro interezza: come persone in tutti i loro ambiti di vita e riceveranno i risultati individuali ai quali seguiranno azioni e iniziative concrete”.
“Penso che una volta sperimentato all’ospedale di Pistoia il progetto potrà essere esteso a tutta la nostra Azienda Sanitaria, con l’intento della tutela della salute degli operatori. Il progetto, al quale aderirò anche personalmente, è veramente una novità assoluta. Il modello, già adottato in altri paesi da grandi gruppi privati, potrebbe rappresentare una strategia per migliorare soddisfazione e risultati del personale passando dal cosa migliorare al come farlo con offerta di strumenti concreti per il cambiamento” – ha dichiarato il Direttore del Dipartimento delle Specalistiche Mediche, dottor Giancarlo Landini.
Facciamoci un selfie” ha ottenuto il pieno sostegno anche dalla Direzione Sanitaria del presidio ospedaliero e la dottoressa Lucilla Di Renzo, anche come Direttore della rete ospedaliera aziendale ha commentato: “è un vero e proprio progetto di prevenzione primaria che punta a stimolare la consapevolezza sui nostri stili di vita; ormai è ampiamente dimostrato che le abitudini non corrette possono avere effetti negativi sulla nostra salute e quindi averne la consapevolezza ci aiuterà a modificare in meglio i nostri comportamenti sia nella vita privata che professionale”.
Redazione
Con la fine dell’estate, e dopo il ritorno delle (provvidenziali) piogge tra agosto e settembre, nel Basso Valdarno può di fatto ritenersi conclusa la fase di emergenza per il servizio idrico integrato, legata alla grave siccità che negli ultimi mesi ha colpito il Paese e la Toscana. Sebbene Acque mantenga ancora alta l’attenzione, viste le elevate temperature del periodo, il gestore idrico ritiene che sia stato superato il momento più critico di una stagione tra le più calde e siccitose degli ultimi decenni. “In tutti questi mesi - spiega il presidente di Acque, Giuseppe Sardu - abbiamo monitorato costantemente la disponibilità della risorsa idrica, rimanendo in stretto contatto con l’Autorità Idrica Toscana e con le amministrazioni comunali, i cui sindaci avevano emanato le ordinanze anti-spreco, anche a seguito dello stato di emergenza idropotabile proclamato dalla Regione. Guardando indietro, oggi si può affermare che nel nostro territorio è stato possibile uscire indenni da quella che è stata la siccità più estrema dell’ultimo secolo. Acque è riuscita a adempiere al suo compito principale: garantire con continuità l’erogazione idrica alle utenze, anche nelle condizioni più critiche”.
Le azioni intraprese
Ciò non significa che non ci siano state difficoltà e momenti di preoccupazione, che hanno chiamato i tecnici a un impegno straordinario. Dietro a quel gesto che è sempre sembrato semplice - aprire un rubinetto e veder scorrere acqua potabile - c’è stato un lavoro enorme, e spesso “invisibile”, da parte della macchina operativa di Acque. In gran parte del Basso Valdarno, ad esempio, si è fatto ricorso alle autobotti, che per mesi hanno rifornito centrali e depositi, per integrare la risorsa idrica disponibile. Dal telecontrollo i livelli delle falde sono stati monitorati giorno e notte, mentre l’interconnessione delle reti ha consentito di destinare di volta in volta parte della risorsa nelle zone più vicine ai livelli di emergenza. Nei momenti più critici sono state adottate soluzioni ad hoc, alcune persino “estreme”, come ad esempio la parzializzazione dell’erogazione idrica nelle ore notturne: non un razionamento, bensì una riduzione della portata, che ha avuto un impatto pressoché nullo presso le utenze, ma che si è rivelata fondamentale per rialzare i livelli dei depositi quando l’acqua scarseggiava.
La programmazione
Le misure straordinarie, però, non sarebbero state sufficienti senza l’attenta programmazione condotta negli ultimi anni, nei quali Acque ha introdotto soluzioni strategiche in tre principali direzioni: il potenziamento delle opere di presa per garantire la massima continuità del servizio, l’interconnessione delle reti per integrare in modo ottimale la risorsa a seconda delle caratteristiche delle fonti di approvvigionamento, e infine la riduzione delle perdite. Ciò è stato possibile grazie all’ingente mole di investimenti: oltre 1 miliardo di euro in 20 anni di gestione, di cui 95 milioni solo nel 2021 e altrettanti nel 2022. Esempi significativi di progetti per tutelare la risorsa idrica sono i lavori di potenziamento dell’acquedotto che serve la città di Pisa (il cosiddetto “Mille”), l’interconnessione dei sistemi idrici dell’Empolese e di Cerbaie, l’attivazione di nuove centrali idriche a Montecalvoli e Terrafino. Oggi questi e altri sistemi consentono di “modellare” il servizio secondo le necessità, e hanno scongiurato il rischio di limitazione nell’erogazione idrica anche nel corso dell’ultima, grave siccità.
Le perdite
Sono probabilmente la testimonianza più diretta, per i cittadini, dello “stato di salute” della rete idrica. Ma anche se nel corso dell’estate si osserva un numero di perdite maggiore rispetto al resto dell’anno - elemento purtroppo inevitabile, a causa delle alte temperature - questo non significa che vi sia stato un aumento “assoluto” dei guasti. Anzi: i dati raccontano un’altra storia. Negli ultimi 5 anni, il volume delle perdite nel territorio gestito da Acque si è ridotto di oltre il 20%: dal 43,2% del 2017 al 36,7% del 2021. Numeri ancora elevati, ma che già oggi pongono il Basso Valdarno al di sotto della media nazionale (42%), in una tendenza di costante riduzione. Segno che gli investimenti stanno dando buoni risultati, attraverso la sostituzione delle reti più vetuste e la spinta alla digitalizzazione: estensione del telecontrollo, potenziamento degli strumenti di ricerca delle perdite occulte, distrettualizzazione delle condotte e regolazione automatizzata delle pressioni. Sebbene ci sia ancora molto lavoro da fare in questo campo, la strada intrapresa è sicuramente incoraggiante.
Gli scenari futuri
La riduzione delle precipitazioni non sembra più un fatto eccezionale, quanto un fenomeno cronico (e per di più in peggioramento) a seguito dei cambiamenti climatici. Ne è un ulteriore esempio l’ultimo mese di ottobre, anomalo per temperature e per assenza di piogge. Questo significa che, superata l’attuale emergenza, le attenzioni si spostano già al 2023, anno in cui il Paese dovrà probabilmente fare i conti con ulteriori periodi di siccità. “Acque - conclude Sardu - continuerà a investire e lavorare con l’obiettivo di garantire la continuità del servizio in ogni circostanza. Al contempo i cittadini, che sinora hanno avuto un ruolo fondamentale nel contrasto agli sprechi, possono e devono proseguire a fare la loro parte, sia segnalando le perdite, sia limitando i consumi di acqua potabile a ciò che è veramente indispensabile”.
Redazione
E’ già possibile prenotarsi per aderire all’iniziativa che si svolgerà all'Ospedale SS. Cosma e Damiano di Pescia in occasione della Giornata Mondiale Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra il prossimo 25 novembre. L’incontro è promosso da Onda (Osservatorio Nazionale sulla salute della donna e di genere).
Con l'iniziativa dal titolo "Insieme contro la violenza sulle Donne" si darà l'opportunità ai cittadini di partecipare ad un incontro volto ad informare sui vari percorsi di supporto e protezione delle donne vittime di violenza.
L’incontro si terrà il giorno 21 novembre dalle ore 16 alle 18 nell’Oratorio S. Antonio Abate (via Cesare Battisti- Pescia).
I cittadini interessati ad aderire all'iniziativa possono già prenotarsi chiamando il numero 0572/460445 attivo dal lunedì al venerdì dalle 14:00 alle 18:00; una volta effettuata la prenotazionepotranno partecipare all'incontro.
Sono previsti gli interventi di Daniela Peccianti, Responsabile unità funzionale Servizio Sociale zona Valdinievole, Società della Salute Valdinievole, Sabrina Melosi, Psicologa del Team Territoriale Codice Rosa, Azzurra Gagliardi, Assistente Sociale team Codice Rosa, Società della Salute Valdinievole, Giovanna Sottosanti, Referente Centro Antiviolenza, Stella Cutini, Referente Centro Ascolto Uomini Maltrattanti e Davide De Servi, Dirigente del Commissariato di P.S. di Pescia
Oltre agli interventi dei relatori verranno proiettati dei video informativi con successivo dibattito all'interno del quale è prevista la partecipazione attiva dei cittadini tramite domande aperte.
L'incontro avrà inizio con i saluti delle autorità, interverranno: Oreste Giurlani, sindaco di Pescia, Lucilla Di Renzo, direttore sanitario del presidio ospedaliero, Stefano Lomi direttore SdS Valdinievole e Giuditta Niccolai referente direzione sanitaria di Pescia.
Redazione
La progettualità del Progetto S.E.R.R.A., approvato sul Programma di Sviluppo Rurale2014-2020 della Regione Toscana – Bando della sottomisura 16.9 “Diversificazione attività agricole in attività riguardanti l’assistenza sanitaria, l’integrazione sociale, l’agricoltura sostenuta dalla comunità” - Annualità 2018, ha previsto attività finalizzate a promuovere, realizzare e saldare la cooperazione tra aziende agricole del territorio della Valdinievole e soggetti a finalità sociale al fine di favorire la realizzazione di opportunità sociali volti all’inclusione lavorativa, terapeutico-riabilitativa di cittadini fragili.
Attraverso i percorsi di formazione, inserimento lavorativo, socializzazione, terapia realizzati in contesti agricoli delle aziende coinvolte, si è provato a far riacquisire quel senso di appartenenza e quelle competenze di base che potessero aiutare i cittadini coinvolti a trovare il proprio posto nella comunità. In questo senso l’agricoltura sociale ha rappresentato certamente un’opportunità per favorire la cittadinanza attiva di persone che spesso si trovano - per difficoltà di vario genere - a vivere in condizioni di esclusione o disagio personale e sociale.
L’attività, che è stata coordinata dalla Società della Salute della Valdinievole come Ente responsabile del progetto, ha visto coinvolto la C.I.A. Toscana Centro (Confederazione Italiana Agricoltori) e varie imprese agricole e sociali: la Coop. Agricola Valleriana, la Fenice Coop. Sociale, la Società Cooperativa Arnera e le Aziende Agricole Fattoria La Stella, Società Agricola Vipiana, Podere Gori, Azienda Le Palme.
Il progetto è stato condizionato dal periodo pandemico e ciò ha comportato uno slittamento nella realizzazione di tutte le attività previste. Tuttavia i progetti d'inserimento personalizzato in azienda agricola, con lo svolgimento di azioni idonee al profilo dei cittadini coinvolti, sono risultati essere 28.“Il progetto S.E.R.R.A., sostiene il Presidente della Società della Salute della Valdinievole Alessio Torrigiani, rappresenta per il nostro territorio un’occasione importante per lo sviluppo dell’agricoltura, per diversificare l’attività agricola e per soddisfare nuovi bisogni sociali dei cittadini più vulnerabili. Queste attività volte in aree rurali – prosegueTorrigiani -, divengono una concreta possibilità per favorire lo sviluppo di sistemi rurali accoglienti, solidali e attenti alla coesione della comunità locale. Vorrei infine ringraziare– conclude il Presidente – tutti i soggetti coinvolti e i cittadini beneficiari perché il progetto ha sicuramente portato cambiamenti nelle modalità utilizzate per attivare percorsi di inclusione sociale e lavorativa nel nostro territorio”.
Redazione
Corso Indipendenza ed il centro storico ospiteranno, dalle ore 9 alle ore 17, un particolare mercatino dedicato al riuso, al riciclo, al vintage ed al collezionismo chiamato “CURIOSANDO & RICICLANDO per dare nuova vita alle cose”.
Le coloratissime bancarelle occuperanno la zona indicata per questo progetto che che si ripeterà anche l'otto, il diciotto dicembre e il 15 gennaio, per poi andarsi a collocare, in maniera stabile, alla terza domenica dei mesi successivi ed arricchire così l'offerta promozionale di Borgo a Buggiano
L'iniziativa di dare vita ad un mercatino con queste caratteristiche, promossa dal comitato VIVI IL BORGO, ha trovato subito il consenso dell'Amministrazione Comunale, sempre sensibile ai problemi ambientali e di salvaguardia del territorio. L’attuale situazione economica e la necessità di contenere le spese familiari, impone nei fatti, ad un consistente numero di popolazione, il riciclo di tanti oggetti che tornano così a nuova vita, rendendosi ancora utili ed efficienti.
Uno specifico intervento di prevenzione della produzione di rifiuti riguarda le attività finalizzate all'allungamento della durata di vita dei beni e che quindi ne ritardano la prematura dismissione.
Per rendere ancora più interessante la manifestazione, è stato prevista in piazza Coluccio Salutati, fin dal primo appuntamento, una zona dedicata ai bambini con giochi, intrattenimenti, attrazioni riservati ai più piccoli: saranno presenti i castelli gonfiabili, una fantastica pista per i quad elettrici e animazione con operatori bravi e preparati.
Per tutto il corso verrà diffusa la musica di radio Garage, presente con uno stand dal quale, in diretta, trasmetterà interviste e interventi curati dai propri speaker.
Qualificante anche la partecipazione del canile Hermada di Montecatini Terme che permetterà ai bambini di portare i cani a fare una passeggiata se pur sotto l'attenta vigilanza degli istruttori.
Tutto intorno alle bancarelle ci sarà la rete commerciale e artigianale aperta al pubblico con le migliori offerte del momento e le novità in vista delle prossime festività natalizie
Info 0572 1913547 -
Redazione
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