Alle porte della nuova stagione venatoria e in attesa delle decisioni della Giunta Regionale sull'apertura anticipata della caccia ai primi di settembre, il delegato dell WWF per la Toscana, Roberto Marini, interviene contro la preapertura: «pratica del tutto illogica, dannosa, criticata da anni dal mondo scientifico.»
In deroga al normale inizio della stagione venatoria alla terza domenica di settembre, la preapertura consente ai cacciatori di iniziare la caccia su alcune specie già dai primi di settembre. Negli ultimi anni Regione Toscana ha sempre concesso tale preapertura, in genere con un provvedimento normativo varato gli ultimi giorni di agosto, «con un ritardo che con ogni verosimiglianza non è un caso ma una precisa strategia, volta a non dare il tempo alle Associazioni ambientaliste di presentare un ricorso al TAR per fermare un tipo di caccia estremamente dannoso» commenta il delegato WWF toscano Roberto Marini.
Oggi è in agenda la riunione della Giunta di fine agosto, dove sarà discussa anche la preapertura della caccia. Di fronte a questo il WWF chiede pubblicamente alla Giunta Regionale di operare una svolta rispetto alle politiche degli anni scorsi e di non concedere l'apertura anticipata della caccia. «L'apertura anticipata è una pratica del tutto illogica, dannosa, criticata da anni dal mondo scientifico.»
WWF fa inoltre notare come l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), massima autorità scientifica in tema di fauna e caccia, nel suo parere espresso, come da normativa, sul calendario venatorio regionale di quest'anno, ha indicato come data corretta di apertura della caccia addirittura il 1° ottobre, rispetto alla consueta terza domenica di settembre, evidenziando come l'apertura della caccia, dal punto di vista tecnico-scientifico e della protezione della fauna, vada posticipata e non anticipata. «La Giunta Regionale deve oggi decidere fra un inizio di stagione all'insegna della malacaccia o finalmente un passo avanti verso la tutela della fauna selvatica, patrimonio di tutti i cittadini» conclude Roberto Marini.
Redazione