Mancano pochi giorni al termine di “Pretiosa vitrea. L’arte vetraria antica nei musei e nelle collezioni private della Toscana” in corso al Museo archeologico nazionale di Firenze, dove si protrà ammirare, tra le altre opere, il prezioso frammento vitreo del piatto “larcianese” del III secolo d.C.

La mostra è aperta al pubblico fino al 29 gennaio e offre una panoramica assoluta e irrepetibile sul patrimonio vitreo antico conservato nei principali musei archeologici e in alcune importanti collezioni private della Toscana.
Il frammento vitreo, richiesto in prestito dai curatori della mostra al museo civico di Larciano Castello, raffigura due pesci guizzanti nell’acqua il cui movimento viene reso tramite trattini obliqui; un esempio significativo della tecnica incisoria per decorare manufatti di vetro sviluppata in Alessandria di Egitto dalla fine del I sec. d. C.
Questo raro reperto proviene da una delle due ville romane rinvenute nella Valdinievole orientale, le quali hanno restituito oggetti di pregio. Oltre a questo sono stati ritrovati: un importante anello-sigillo, una bilancina in bronzo, pezzi di mosaico termale, pavimentale e parietale e molti frammenti di vasellame ceramico.
Il pregio dei materiali rinvenuti indica il livello di agiatezza dei proprietari di queste ville, abitate per un lungo periodo, almeno dal I secolo a.C. fino al V d.C. e, nel caso della “Pievaccia”, anche per tutto il medioevo.
Il Museo civico archeologico di Larciano, attraverso la sua collezione, permette di ricostruire vicende e piccole storie che raccontano le radici di questo territorio. Aperto dal 1975, situato all’interno della rocca medievale di Larciano Castello, il museo è visitabile gratuitamente il sabato, la domenica e nei giorni festivi.

Redazione

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