Teatro Pacini, tra lavori, prosa e musica, spunta l’idea di un teatro con vocazione propria, un nuovo circuito per la montagna e un'associazione per il teatro.
Conferenza stampa interessante, quella di ieri al Teatro Pacini, che va oltre la presentazione della stagione 2025/26, promossa dal Comune di Pescia insieme alla Fondazione Teatri di Pistoia.
Un cartellone compatto – sette spettacoli di prosa, due musicali e quattro matinées per le scuole – accompagnerà la città fino a marzo, prima dell’avvio dei lavori di efficientamento energetico finanziati da Regione Toscana e Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
Ma soprattutto l’idea, lanciata dal direttore della Fondazione Teatri di Pistoia, Gianfranco Gagliardi, di dare una specificità al teatro pesciatino, e quella del vicesindaco Luca Tridente, che ha annunciato una nuova associazione “pro teatro” e un circuito teatrale montano itinerante, “sulla scorta – ha detto – del Pinocchio Street Festival”.

Ad aprire, il sindaco Riccardo Franchi, che ha parlato di «lavoro di squadra e investimento sulla cultura come bene comune», ricordando che, durante la chiusura del Manzoni di Pistoia, il Pacini «sarà punto di riferimento per l’intera provincia». A fianco del sindaco di Pescia, il direttore della Fondazione Teatri di Pistoia, Gianfranco Gagliardi, che ha richiamato la necessità di «dare al Pacini una vocazione specifica, un’identità autonoma nel sistema provinciale». Non ha indicato un genere preciso, ma ci piacerebbe ipotizzare una maggiore apertura al teatro contemporaneo, alla nuova drammaturgia e alle forme ibride di spettacolo dal vivo, che stanno segnando il panorama nazionale.
«Il Teatro Pacini – ha detto – non è un teatro di periferia ma un presidio culturale. Dobbiamo farlo crescere, anche con un suo profilo riconoscibile.»

Più tecnico e appassionato l’intervento del direttore artistico Saverio Barsanti, che ha presentato il nuovo cartellone: da L’uomo, la bestia e la virtù di Pirandello con Vanessa Gravina, fino a Leo Gassmann, Lodo Guenzi, Daniele Pecci, Amanda Sandrelli e Chiara Francini.
«Il teatro di Pescia – ha ricordato – non è una succursale del Manzoni. È un luogo che cresce di anno in anno, con una sua comunità e un suo linguaggio.»

Il direttore della Scuola Comunale di Musica “Giovanni Pacini”, Piero Papini, ha illustrato il progetto musicale conclusivo con le favole di Azio Corghi, nate dalla collaborazione con il Conservatorio “Boccherini” di Lucca e il Liceo Artistico “Berlinghieri”.

Ma il vero coup de théâtre è arrivato poco dopo, quando il vicesindaco, Luca Tridente (con deleghe a politiche per la montagna, commercio, attività produttive e sviluppo economico, protezione civile) ha annunciato la nascita di una nuova associazione culturale pesciatina per il teatro. L’intento, ha spiegato, è quello di collegare le esperienze culturali del territorio, unendo in una stessa rete Pescia, Collodi e i comuni della montagna pesciatina — e magari, diciamo noi, non solo — dove il Pinocchio Street Festival, ormai arrivato alla decima edizione, rappresenta un punto di riferimento per il teatro di strada e di comunità e potrebbe fare da guida a questo nuovo percorso.

Infine, Guja Guidi per l’Associazione Amiche e amici dei Teatri, ha ricordato che «il teatro è vita e ha bisogno di essere sostenuto», invitando cittadini e spettatori a partecipare attivamente.
La stagione, nel complesso, segna un equilibrio tra tradizione e cauta sperimentazione.
L’obiettivo dichiarato è quello di fare del Pacini un teatro che non si limita a ospitare, ma che genera cultura cercando una sua nuova identità… ma quale?