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Lo scorso sabato 26 novembre si è tenuto, presso la Banca di Pescia, l'incontro “Alimentazione e prevenzione oncologica” con la partecipazione di esperti e professionisti di oncologia e alimentazione che hanno ribadito quanto siano importanti le nostre scelte per la prevenzione oncologica: è qui si gioca il primo passo per la nostra salute.

 

La dottoressa Ilaria Pazzagli, U.O.Oncologia Medica PP.O Pistoia e Pescia, Azienda Usl Toscana centro, ha trattato il tema della prevenzione quale determinante fattore di rimozione del rischio primario, ad esempio se sappiamo che il fumo induce il tumore, non dovremmo fumare: dove abbiamo libera scelta dobbiamo assolutamente agire. La protezione di livello secondario è invece quella che permette alle persone una diagnosi tempestiva, quando la malattia è appena insorta e si può agire per curarla. Ecco allora determinante il ruolo di mammografie, pap test o analisi del sangue nelle feci: dobbiamo sempre aderire agli screening.
Negli ultimi dieci anni, infatti, grazie a tac, ormonoterapia, radioterapia, e anche radio stereotassica corporea si curano malattie come il cancro, che oggi non significa più morte.
Si apre anche il capitolo della prevenzione per la malattia cronica: ad esempio mangiare troppo, prendere troppo peso ed essere obesi sono fattori fortemente associati alla resistenza all’insulina, ed anche il fumo porta una resistenza dei tessuti che non sono più capaci di rispondere all'insulina che il nostro corpo produce e interferiscono così nelle trasformazioni o crescite tumorali. Altro grande fattore di rischio è l'alcol: preoccupante il dato delle statistiche che segnalano il 35% degli adolescenti ogni fine settimana opera un abuso di alcol. Questo è un grande nemico del nostro organismo perché produce un aumento frl tessuto grasso e degli ormoni sessuali. Il consumo consigliato al giorno è di una birra da 330ml, un bicchiere di vino in due pasti e un aperitivo al giorno. «Non voglio fare terrorismo ma la popolazione deve essere informata. D'altronde siamo liberi per fattori socio-economici e culturali, quindi informiamoci consapevolmente» sottolinea la dott.ssa Pazzagli. «In Valdinievole fortunatamente la prevenzione è al centro delle attività della Società della Salute, anche se non è mai abbastanza per fare un buon lavoro. Con le famiglie bisognose stiamo cercando di investire circa 1,5 milioni d'euro per un miglioramento sul tema. A Pescia, ad esempio, abbiamo il dentista della Asl che, anche se al momento è sospeso, ripartirà a breve. Abbiamo già sollecitato le amministrazioni a fare prevenzione».
La dottoressa Silviana Vezzani, medico di base ha poi proseguito su questo tema: «Noi cerchiamo di fornire ai soggetti delle sane abitudini, ma è molto difficile, malgrado l'accettazione dei pazienti, convincerli al cambio di rotta. Gli studi fatti sulla correlazione tra alimentazione e cancro, ormai 50 anni fa, dimostrano chiaramente la correlazione tra alimentazione e cancro. I medici di base devono allora essere supportati maggiormente al fine di poter stimolare i propri pazienti ad avere stili di vita più sani, soprattutto a partire da un'alimentazione corretta».
Maurizio Del Ministro ha poi invitato i presenti a verificare che negli alimenti, anche quelli provenienti da catene bio, non risultino prodotti extra-Ue. «La dieta - ricorda poi Del Ministro - deve essere fatta partendo da verdure e frutta e poi si aggiungono i carboidrati complessi e le fibre. Si devono evitare i dolci con i loro zuccheri e limitare l'uso dei grassi. Ridurre anche la quantità di carne, soprattutto quella rossa, e mangiare più spesso il pesce». Del Ministro ricorda anche uno studio di Regione Toscana, pubblicato nel 2012, sulle abitudini alimentari dei cittadini da cui risultava che solo il 4% mangiava le quattro porzioni consigliate di verdura e frutta. Mentre l'8% dei bambini era in sovrappeso a causa del ridotto movimento-sport e di un'alimentazione con troppe "merendine confezionate".
Per i tumori gastroenterici è poi importante aumentare il consumo di frutta e verdura e ridurre il consumo di insaccati e salumi perché contengono radicali liberi e non anti-ossidanti che facilitano l'insorgere di un tumore. L'attività fisica consigliata sarebbe di almeno 30 minuti al giorno di camminata, anche se nessuno di noi riesce a farla.
Manuela Pellegrini, S.C. Oncologia Ospedale S. Luca di Lucca, ha ricordato la sezione complessa di oncologia in cui lavora con un approccio multidisciplinare: più professionisti operano qui per pensare al paziente in maniera completa, sia dal punto di vista nutrizionista, che psicologico.
«L'evento malattia cambia la vita. A volte la malattia può farci capire meglio gli altri, senza retorica. Capire gli altri sia a livello psicologico, che nei riflessi a livello micro e macro-sociale» sottolinea la dott.ssa Pellegrini.
«Il paziente chiede dunque un supporto di prevenzione che va anche al di là di quello medico-curativo, da parte nostra dobbiamo attrezzarci per dare maggiore consapevolezza, ad esempio indirizzando verso una dietoterapia (vedi le linee guida di prevenzione oncologia di Regione Toscana con le loro 10 regole). Durante la terapia si deve poi trovare la modalità giusta per dare anche un sollievo, sopratutto in casi come quello della chemioterapia dove si ha il calo ponderale di massa magra, infiammazione e tagli in bocca, diarrea, vomito. Il paziente oncologico ha dunque un profondo bisogno del momento conviviale. Si devono scegliere cibi graditi a cui aggiungere erbe aromatiche, insaporire la carne ad esempio marinandola nel vino o nella salsa vinaigrette.»
Da tutte le parti giunge dunque una forte necessita di informare i pazienti e supportarli anche nei momenti più difficili della malattia, là dove questa insorga nonostante la prevenzione.

Redazione

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