Al San Jacopo una media di 100 pazienti trattati ogni anno. Un problema di salute e non estetico. Se ne parla sabato 1° aprile a Pistoia.
Il convegno dal titolo “L’approccio multidisciplinare al trattamento chirurgico dell’Obesità” si terrà sabato 1° aprile a Villa Cappugi a Pistoia dalle ore 8,30 alle 13,30. E’ organizzato con il patrocinio della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche (SICOB) e vedrà coinvolti in qualità di oratori numerose figure operanti a Pistoia e in Toscana nel trattamento dell’obesità.
Si tratta di un evento formativo di notevole interesse che permetterà un confronto di approfondimento tra gli specialisti che portano avanti il percorso della chirurgia dell’obesità a Pistoia, i Medici di Medicina Generale, che rappresentano spesso il primo contatto tra il paziente e il percorso di cura, medici del territorio e medici di altre specialistiche.
L’obesità grave non è solo una problematica legata all’eccesso alimentare. Lo spiega molto bene il film “The Whale”, in questi giorni nelle sale cinematografiche, e lo conferma anche il dottor Enrico Facchiano, direttore del Centro di Chirurgia Bariatrica dell’Ospedale di Pistoia nel quale annualmente vengono eseguiti circa 100 interventi. Un’attività operatoria in crescita caratterizzata anche da un alto numero di prestazioni ambulatoriali tra prime visite e follow up. Ma anche i dati epidemiologici sono preoccupanti: in Toscana una quota rilevante (36,9%) degli adulti presenta un eccesso ponderale: in particolare il 28,8% risulta essere in sovrappeso e l’8,1% è affetto da obesità conclamata.
"L’obesità -evidenzia Facchiano - è una condizione pericolosa per la salute; un paziente affetto da questa patologia ha un’aspettativa di vita inferiore di almeno 10 anni rispetto a quella di un coetaneo normopeso.
E quando si devono perdere 40/50 chili, a volte dieta, esercizio fisico, psicoterapia e farmaci non bastano e l’unica soluzione efficace a lungo termine diventa la chirurgia".
"L’importante - aggiunge il dottor Stefano Michelagnoli, direttore del Dipartimento delle specialistiche chirurgiche- è rivolgersi a strutture ad alta specializzazione che utilizzano tecniche operatorie innovative e hanno team multidisciplinari. Nella nostra Azienda la chirurgia bariatrica è organizzata in due Centri: quello di Firenze, nell'Ospedale Santa Maria Nuova, diretto dal dottor Marcello Lucchese e, sempre nell'ambito del Dipartimento chirurgico, quello pistoiese che afferisce al centro fiorentino. Con la stretta collaborazione tra i due Centri i pazienti vengono seguiti in maniera congiunta: le due strutture condividono i protocolli operativi e gli specialisti implicati nel percorso di cura (in particolare chirurghi e psicologa) sono organizzati in modo multidisciplinare, ovvero prendono in carico diversi aspetti dell’obesità allo scopo di garantire il miglior percorso di studio e di trattamento per il singolo paziente. I continui miglioramenti tecnologici hanno certamente aiutato a spingere l'aumento degli interventi, sempre più sicuri ed efficaci".
Il Centro pistoiese è ad alto profilo essendo anche Accreditato da parte della Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle Malattie Metaboliche (S.I.C.O.B), a garanzia dei pazienti che vi si rivolgono. In particolare la struttura di chirurgia generale diretta dal dottor Sandro Giannessi, è il punto di centralizzazione per le zone di Empoli, Prato e Pistoia per il paziente con obesità grave.
Un percorso personalizzato
Spiega il dottor Facchiano: "gli interventi di chirurgia bariatrica vengono eseguiti quasi sempre in laparoscopia, una tecnica miniinvasiva: il chirurgo osserva le immagini trasmesse su uno schermo e manovra dall’esterno gli strumenti. Ne risulta un ridotto trauma chirurgico, un minore dolore postoperatorio e la possibilità per il paziente di riprendere le proprie attività quotidiane e lavorative in tempi rapidi.
Oltre ai tradizionali interventi chirurgici vengono regolarmente eseguiti anche interventi che prevedono l’utilizzo di innovative tecniche endoscopiche, con la collaborazione della struttura di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva diretta dal dottor Mario Lombardi.
Oltre al chirurgo, alla dietista e alla psicologa, sono coinvolti diabetologi, radiologi, endocrinologi, anestesisti. Questo fa capire la complessità del percorso e quanto sia importante una valutazione di tipo “multidisciplinare” che permetta di costruire un progetto di cura personalizzato. Il paziente affetto da obesità solitamente è complesso, presenta spesso delle patologie associate (diabete, ipertensione, apnee notturne, problemi osteoarticolari, infertilità...) e frequenti deflessioni del tono dell'umore legate ad una difficile accettazione della propria immagine corporea e ad una oggettiva difficoltà nella gestione delle più banali azioni quotidiane".
Il team del Centro pistoiese
Il percorso al San Jacopo è realizzato con il supporto organizzativo del direttore sanitario del presidio la dottoressa Lucilla di Renzo, e viene portato avanti dall'equipe costituita oltre che dal dottor Facchiano, dai chirurghi Marco Veltri e Tatiana Bargelli, dalla dietista Jessica Lavorini e dalla psicologa Cristiana Barni. Accanto all’equipe chirurgica opera un’equipe anestesiologica dedicata che, sotto la guida della dottoressa Alessandra Salvestrini, referente per la chirurgia bariatrica, mette in atto i più efficaci protocolli per la preparazione, l’intervento e la gestione postoperatoria del paziente sottoposto a intervento.
Il percorso psicologico. Costituisce un altro elemento determinante per il paziente : funge da supporto per la preparazione e il successo del trattamento chirurgico.
“Per questo motivo - spiega la dottoressa Barni- abbiamo attivato dei percorsi di gruppo preparatori all’intervento. Offriamo, inoltre, un costante supporto psicologico per i nostri pazienti sia in fase preoperatoria che dopo l’intervento.”
Come si accede
Con prenotazione CUP tramite richiesta del medico di Medicina Generale per prima visita chirurgia bariatrica. Il paziente prenota una visita e nella stessa mattinata vedrà chirurgo, dietista e psicologa. L’equipe valuterà o meno l'idoneità a proseguire il percorso. In caso di idoneità, al paziente vengono consegnati una serie di esami diagnostici di approfondimento alla fine dei quali riavrà un nuovo confronto con il chirurgo di riferimento per stabilire il tipo di intervento. Negli altri casi, il paziente verrà comunque indirizzato a percorsi alternativi alla chirurgia (ad esempio il centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare aziendale di riferimento, oppure a percorsi dietetico/comportamentali o servizi psichiatrici etc).
Redazione