Lettera aperta di Mons. Filippini, Vescovo della Diocesi di Pescia.
Il Presepe sotto un ponte
Suggestivo, emozionante, commovente,...gli aggettivi fioccano per commentare il presepe vivente di Pescia 2016. Per me coinvolto in una esperienza mai fatta prima, è stata una riprova di quanto l’intuizione di S.Francesco sia stata davvero geniale: un presepe vivente è tutt’altra cosa che leggere il racconto della nascita di Cristo, o fermarsi beati a contemplare le raffigurazioni pittoriche o ricostruire la scena con le statuine di gesso dipinto, la borraccina e la farina spruzzata sulle montagne di carta...
Qui ti ritrovi dentro alla storia della nascita di Gesù, non ne sei spettatore esterno , ne prendi parte e ti viene da riviverla in prima persona. Certamente dipende molto dalle disposizioni interiori che hai, ma non c’è niente da fare, la drammatizzazione con Giuseppe e Maria in carne e ossa e con un piccolo Gesù paffutello che si stropiccia gli occhini, adagiato su una reale mangiatoia, ti spinge a considerare come reale l’antica vicenda del bambino di Betlemme che non trova posto in un albergo e si deve rassegnare a nascere in un luogo di fortuna ....non una favola, ma una cosa che accade lì, davanti ai tuoi occhi.
Una storia del resto che continua ad essere terribilmente reale per molti bambini del mondo, tormentati dalla miseria, senza cibo né acqua pulita, senza tetto e protezione.... Quanti tristi presepi viventi ancora nei nostri tempi e ormai...vicinissimi, tanto che non possiamo ignorarli o ritenersi estranei, tanto da ritrovarci inesorabilmente coinvolti!
Il bambinello di Pescia quest’anno è nato sotto un ponte, nemmeno in una grotta dove avrebbe potuto ripararsi dal vento ghiaccio dei monti...sotto un ponte, come i barboni , gli scarti, gli esclusi della società...Essere lì, accanto a Lui, seppure da figurante o da visitatore, ti fa interrogare sul ruolo che hai e il posto che occupi nella tua vita normale...sul caldo appartamento di cui godi le comodità, sul necessario e sul superfluo di cui disponi e... ti senti a disagio....sotto quel ponte. Eppure è proprio lì che il Figlio di Dio nasce quest’anno e lì ti raggiunge il suo pianto di bimbo. È così che Egli viene a salvare la nostra “umanità”....
Auguri carissimi: non lasciamoci vincere dal cinismo, dalla paura, dall’indifferenza... rimaniamo “umani”. Ascoltiamo il pianto del bambino.
Buon Natale dal Vescovo Roberto