SLG-CUB: "Poste Italiane torni alla gestione pubblica"

SLG-CUB Poste denuncia i disservizi nati dalla privatizzazione e chiede il ritorno alla gestione pubblica per salvaguardare qualità, posti di lavoro e cultura sociale.

Il sindacato SLG-CUB Poste ha lanciato un appello per un ritorno alla gestione pubblica di Poste Italiane, criticando le conseguenze delle privatizzazioni che, secondo loro, hanno portato alla riduzione dei servizi e alla perdita di posti di lavoro in modo drastico. Secondo quanto dichiarato dal sindacato, finché le Poste Italiane svolgevano appieno il loro ruolo pubblico, i cittadini italiani inviavano milioni di cartoline e auguri, specialmente in occasioni come Natale, Pasqua o le vacanze estive, creando un valore anche simbolico e tangibile che si conservava come un ricordo. Tuttavia, dal 2015, anno in cui il governo Renzi ha proceduto con la privatizzazione di un 35% di Poste Italiane, il sindacato denuncia che la spinta verso il profitto ha portato a conseguenze molto negative per il servizio postale. "Dai 222mila lavoratori degli anni ’90, oggi si è scesi a circa 110mila unità", evidenziano i rappresentanti di SLG-CUB Poste, spiegando che la necessità di tagliare sui costi per aumentare gli utili ha generato disagi enormi per utenti e lavoratori, specie con l'introduzione del servizio di consegna a giorni alterni. Per SLG-CUB, i danni causati dalle privatizzazioni delle Poste hanno colpito anche le abitudini culturali e sociali degli italiani. "La privatizzazione ha obbligato gli utenti a rinunciare a uno stile di comunicazione tradizionale che rappresentava un valore, costringendoli a passare al digitale", afferma il sindacato, che suggerisce come una gestione pubblica potrebbe invece integrare i nuovi strumenti digitali con quelli classici, senza gli attuali disservizi. In conclusione, SLG-CUB Poste ribadisce la necessità di riconsiderare la privatizzazione di Poste Italiane, sostenendo un ritorno al 100% di gestione pubblica. "Se si vogliono recuperare qualità e posti di lavoro, è indispensabile valutare questa scelta in modo negativo e procedere con un ritorno alla gestione pubblica".

Redazione

 

 

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