Ospedali e sicurezza, a Pescia si chiede il ritorno della polizia

Il Consiglio Comunale di Pescia approva una proposta per sollecitare la riattivazione dei presidi di polizia negli ospedali, a tutela del personale sanitario.

Durante la seduta del Consiglio Comunale di ieri, lunedì 14 ottobre, è stata approvata una risoluzione presentata dai capigruppo di maggioranza – Simone Bertini del Partito Democratico, Alessio Spelletti di “Una Storia Nuova” e Matteo Leggio di “Pescia è di Tutti” – per sollecitare il Sindaco e la Giunta Comunale a richiedere alla Prefettura di Pistoia un tavolo di confronto con il Governo per la riattivazione dei presidi di polizia negli ospedali. La proposta nasce da una crescente preoccupazione legata all’aumento delle aggressioni negli ospedali, in particolare nei confronti degli operatori sanitari. Secondo i dati dell'Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni Sanitarie e Socio Sanitarie, gli episodi di violenza sono passati dalle 752 aggressioni del 2020 – di cui 561 verbali e 191 fisiche – alle 2356 del 2023, con un incremento significativo anche nelle aggressioni fisiche, che hanno raggiunto quota 478, e in quelle contro le proprietà, che ammontano a 109. “La risoluzione vuole essere un segnale forte e chiaro,” ha affermato Simone Bertini, capogruppo del Partito Democratico. “Di fronte a numeri così allarmanti, riteniamo indispensabile che il Governo convochi un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati, dagli ordini professionali alle varie regioni, per ripristinare i presidi di polizia in tutte le strutture ospedaliere italiane. Questo è essenziale per garantire la sicurezza dei numerosi operatori sanitari che quotidianamente svolgono il loro lavoro.” L’Ospedale della Valdinievole, con sede a Pescia, è direttamente interessato dalla proposta, poiché rappresenta una delle strutture in cui si è verificato un incremento degli episodi di violenza. La richiesta avanzata dal Consiglio Comunale mira quindi a reintegrare il presidio di polizia, oggi sostituito dalla presenza di una guardia giurata, considerata insufficiente a fronte dell’attuale contesto di rischio. La risoluzione evidenzia l’urgenza di un’azione uniforme e coordinata a livello nazionale per tutelare la salute e la sicurezza degli operatori e dei pazienti all’interno degli ospedali.

Redazione

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