Dopo l’annuncio da parte del sindaco Giurlani, in occasione della riunione in cui si è deciso di creare il Distretto olivicolo di Pescia, andrà in approvazione oggi la nuova legge regionale sui distretti rurali, accettata già dalla commissione Sviluppo economico e Agricoltura. Il prossimo 11 aprile il tecnico regionale Barbieri sarà a Pescia per spiegare i termini della nuova norma.
Tra le novità del testo da evidenziare la costituzione di un’assemblea di distretto a cui sono attribuite le funzioni di approvazione del progetto economico territoriale. Rivisto inoltre il ruolo del soggetto referente del distretto, che potrà assumere qualsiasi forma giuridica, sia pubblica che privata, e al quale si attribuisce la funzione di predisporre e attuare il progetto economico territoriale, così come quella di provvedere all’organizzazione delle attività del distretto.
La Regione dovrà poi destinare, nell’ambito della propria programmazione dedicata all’agricoltura, risorse dedicate a portare avanti obiettivi definiti dai distretti. Si confermano poi le modalità di costituzione mediante accordo e di riconoscimento da parte della Regione sulla base di un progetto economico territoriale.
Come annunciato già dal sindaco di Pescia, Oreste Giurlani, in occasione della riunione degli olivicoltori pesciatini, oggi si procede all’approvazione della nuova legge sui distretti rurali. Il nuovo Distretto olivicolo di Pescia potrà così fare direttamente riferimento alla nuova norma.
Per Marco Niccolai, consigliere regionale nelle schiere del PD, si tratta di un atto molto importante per la provincia di Pistoia in particolare, dato che qui si trovano già tre dei sei distretti rurali operanti in Toscana: vivaistico, floricolo interprovinciale e forestale. Dopo 13 anni si fa finalmente il tagliando ai distretti, ricorda infatti Niccolai, partendo dal presupposto che ormai la Provincia non svolge più il suo ruolo di coordinamento del distretto.
La nuova legge sarà, nelle parole di Niccolai, più funzionale e adeguata al contesto istituzionale, nonché all’attuale fase socio-economica che vede nel settore primario un’opportunità sempre più rilevante per lo sviluppo del territorio.
Redazione