Pescia, Lamporecchio, Larciano, Buggiano e Monsummano nel mirino del piano. “Si smantella la scuola pubblica, e la Regione tace fino alle elezioni”
Pistoia, 31 ottobre 2025 – La tregua è durata dieci mesi. Con la delibera n. 1553 del 27 ottobre, la Giunta Regionale Toscana ha deciso di riattivare il piano di dimensionamento scolastico imposto dal Governo e sospeso a gennaio.
Una decisione che rimette in moto il meccanismo degli accorpamenti tra istituti, e che, secondo la CGIL Scuola, segna “l’ennesimo passo verso lo smantellamento della scuola pubblica”.
Cosa accadrà:
 Nel 2026/27 scatteranno 16 fusioni di istituti in tutta la Toscana, tre delle quali nel cuore della Valdinievole e a Pescia:
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ITAS “Anzilotti” e Liceo “Lorenzini” (Pescia); 
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ICS “Berni” (Lamporecchio) e ICS “Ferrucci” (Larciano); 
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ICS “Salutati-Cavalcanti” (Buggiano) e ICS “Iozzelli” (Monsummano Terme). 
Le decisioni definitive dovranno arrivare entro metà novembre dalle Conferenze Zonali e dal Tavolo Provinciale, ma in caso di mancato accordo la Regione procederà “d’ufficio”, in base ai numeri di iscritti.
Chi accusa e perché:
 La CGIL Scuola Pistoia non usa giri di parole: “Il Governo, con il MIM, impone tagli mascherati da riforme, riducendo dirigenti, DSGA e personale ATA già allo stremo. E la Regione? Ha taciuto fino a dopo le elezioni, per poi piegarsi alla linea di Roma.”
Il sindacato parla di un doppio errore politico: “Un Governo che smantella la scuola pubblica e una Regione che, consapevolmente o meno, fa da spalla”.
 Le conseguenze, denunciano, saranno plessi chiusi, personale ridotto e territori più deboli.
La mobilitazione:
La CGIL Scuola di Pistoia ha già annunciato un calendario di assemblee in tutta la provincia di Pistoia per informare il personale e coinvolgere la cittadinanza. Non si escludono, nelle prossime settimane, iniziative di mobilitazione contro il piano di accorpamenti.
 Il sindacato auspica che la Regione Toscana possa rivedere la propria posizione e seguire l’esempio di Campania ed Emilia Romagna, che hanno individuato soluzioni alternative per sospendere le fusioni già previste. 
 
																 
										 
                         
     
                         
                        