Tomasi: “Toscana, svegliati”. Il candidato del centrodestra tra giovani, lavoro e una Regione che va “a 20 all’ora”
Firenze, 22 agosto 2025 – Non urla, ma punge. Alessandro Tomasi, sindaco di Pistoia e candidato presidente della Toscana per il centrodestra, non cerca effetti speciali. Dice che vuole una Regione dove contino “merito e capacità, non l’appartenenza politica”. Lo dice da amministratore con due mandati alle spalle, ricordando di aver scelto anche persone di sinistra, purché competenti.
“L’attuale macchina regionale va a 20 all’ora. Potrebbe andare a 200, se smettessimo di guardare nello specchietto retrovisore”, osserva.
Il patto del “no”
Tomasi ha parole dure per l’intesa PD–5 Stelle, che definisce “il patto del rinnegare”. Secondo lui, è un’alleanza per restare a galla a Roma, non per governare la Toscana. “Hanno sacrificato identità, lavoro fatto e perfino dignità”, afferma.
Sul reddito regionale: “Una follia”
La proposta di un sussidio regionale viene liquidata con poche battute: “Follia politica e contabile. La Regione ha un miliardo di deficit. Le Regioni non danno sussidi in quel modo”. Tomasi rilancia con un piano alternativo: mense e affitti meno cari per gli studenti, sostegno alle università, incentivi alle imprese. “Costruire futuro, non distribuire illusioni”.
I tre pilastri: casa, lavoro, studio
Per il candidato del centrodestra, la priorità è trattenere i giovani in Toscana. L’obiettivo passa da tre direttrici:
-
Affitti più bassi per aiutare l’autonomia dei ragazzi.
-
Investimenti su manifattura, tecnologia, industria, urbanistica più agile e meno burocrazia.
-
Diritto allo studio come leva per attirare studenti da fuori, e farli restare.
Sanità: “Basta rinvii”
Infine, il capitolo più spinoso: la sanità. “Oggi ha un buco di oltre un miliardo. Serve una riorganizzazione completa: tagliare gli sprechi, potenziare il territorio, costruire case della salute, ridurre gli accessi impropri al pronto soccorso”. Tomasi chiede realismo e interventi non più procrastinabili.
Redazione