8 ottobre: giornata Nazionale Ospedali Storici Italiani

A Pistoia sarà possibile visitare l'Ospedale del Ceppo, mentre a Pescia l'Oratorio di Sant'Antonio Abate, solitamente chiuso al pubblico.

A Pistoia partecipa l'Ospedale del Ceppo (piazza Papa Giovanni XXIII, 14): grazie alla collaborazione con il Comune di Pistoia, sarà possibile entrare con ingresso gratuito del Museo dello Spedale dalle ore 10 alle ore 18 e fare visite guidata al Museo e Teatro Anatomico (ore 11 e 15, durata 1h30, max 25 persone per turno, prenotazione obbligatoria Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..)

A Pescia sarà invece possibile vistare l'Oratorio di Sant' Antonio Abate, parte dell'Ospedale Santi Cosma e Damiano, solitamente chiuso al pubblico (via Cesare Battisti, 43, visite guidate ore 10, 10.30, 11, 11.30, 15, 15.30, 16, 16.30, durata 20 minuti, max 15 persone per turno, prenotazione obbligatoria Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). L’apertura dell’Oratorio è stata resa possibile grazie all’associazione “Quelli con Pescia nel cuore”.

Ospedale del Ceppo
Fondato secondo la tradizione nel 1277, ha svolto funzioni sanitarie per ben oltre sette secoli di storia, fino al completamento del nuovo ospedale San Jacopo, a sud della città, nel 2013.
Entrando nell’antico ospedale, il percorso museale ne illustra le vicende storiche, architettoniche e artistiche, riservando una specifica sezione di approfondimento al fregio robbiano in terracotta invetriata policroma, che si snoda al di sopra del loggiato esterno, capolavoro della scultura rinascimentale, fra le opere più note ed emblematiche di Pistoia.

Oratorio sant'Antonio Abate - Ospedale Santi Cosma e Damiano
L'Oratorio fu fondato nel XIV secolo dai frati dell’ordine antoniano del Tau e dedicato a Sant’Antonio Abate, il loro fondatore, e a San Paolo. Quest’ordine religioso di vocazione ospedaliera era rinomato per la sua specializzazione nella cura dei malati affetti dal cosiddetto “fuoco sacro”, oggi meglio conosciuto come Fuoco di Sant’Antonio. Nel 1775 la fondazione dell’Ospedale dei Santi Cosma e Damiano comportò l’annessione dell’oratorio, che da allora ne divenne il luogo di culto.
Questo scrigno trecentesco presenta un ciclo di affreschi risalente al 1421-1436 attribuito a Bicci di Lorenzo e bottega. Nella parte absidale sono raffigurate scene della vita di Sant’Antonio e di San Paolo, l’Annunciazione con Santi e, nelle vele della volta a crociera, i quattro Evangelisti. Anche l’arco trionfale è riccamente affrescato con decorazioni raffiguranti l’Agnus Dei, gli Apostoli e i Profeti.

Redazione

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