Il secondo trimestre dell’anno vede le difficoltà del manifatturiero, in particolare del tessile, per l’export: sono i dati di Confindustria Toscana Nord ad evidenziarlo. Ma ci sono anche dei settori che...

Il secondo trimestre dell’anno vede le difficoltà del manifatturiero, in particolare del tessile, per l’export: sono i dati di Confindustria Toscana Nord ad evidenziarlo. Ma ci sono anche dei settori che invece vanno bene, è il caso del ferrotranviario e del florovivaismo, in leggera crescita rispetto allo scorso anno.

Nell’intera area di Lucca, Pistoia e Prato si conferma positivo l’andamento delle esportazioni manifatturiere con un aumento del 5,4% in valori rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso. L’importo dei beni esportati è stato di 2,1 miliardi di euro, con una dinamica leggermente inferiore rispetto al manifatturiero regionale (+7,8%) e nazionale (+6,3%). In particolare, a Pistoia, l’export di prodotti manifatturieri ha segnato un - 3,7% in valori rispetto allo stesso periodo del 2016.
La moda ha segnato infatti diminuzioni delle vendite in tutte le categorie merceologiche: tessile -6,8%, abbigliamento -19,4%, pelletteria e pellicceria -10,7%.
Le esportazioni dell’elettromeccanica sono diminuite del 3,4%, anche se mantengono una tendenza complessiva in aumento del 7,2% rispetto al 2016 nella prima metà del 2017.
Le esportazioni di prodotti alimentari sono in rallentamento con un -1,6% e l’export del mobile si è stabilizzato con un +1,3%. Continua il progresso del settore chimico-farmaceutico con un +12,9%, così come per il florovivaismo che, nel secondo trimestre, ha esportato piante per un valore in aumento dell’1,3%.
 
Redazione

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