Resoconto della “Serata del vivaismo” del 27 settembre a Pistoia organizzata dall’Associazione vivaisti italiani. Il presidente Vannino Vannucci: dalla relazione del presidente della... 

Resoconto della “Serata del vivaismo” del 27 settembre a Pistoia organizzata dall’Associazione vivaisti italiani. Il presidente Vannino Vannucci: dalla relazione del presidente della Cassa di risparmio di Pistoia e della Lucchesia Ciampi emergono buoni segnali sull’export del distretto vivaistico di Pistoia, anche se non eccezionali. Fra i temi discussi dai partecipanti, l’aggregazione o meno delle piccole aziende, il problema fitosanitario del tarlo asiatico risolto in breve tempo e la corretta valutazione dell’impatto ambientale del vivaismo. 

Il settore vivaistico deve comunicare meglio le cose che fa, «con analisi sempre più puntuali e attente dei dati raccolti», perché «oggi c’è bisogno di verità e non demagogia», come ad esempio gli allarmismi sull’impatto ambientale del distretto ornamentale di Pistoia dei giorni scorsi, quando invece «da 2 anni stiamo lavorando con le autorità e i colleghi per migliorare la situazione, consapevoli che è l’ambiente che portiamo nel mondo».
E’ quanto sostenuto da Vannino Vannucci, presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani, il 27 settembre introducendo la “Serata del vivaismo”, organizzata nel Palazzo Comunale di Pistoia dalla sua associazione in collaborazione con la Cassa di risparmio di Pistoia e della Lucchesia. E a proposito di collaborazione con le pubbliche autorità e amministrazioni, a cominciare da quella col Servizio fitosanitario regionale, Vannucci ha citato la positiva e rapida soluzione, nei mesi scorsi, di un’invasione di tarlo asiatico che aveva raggiunto 100 ettari di vivai del distretto.
Dopo di lui, l’assessore comunale di Pistoia all’ambiente e al vivaismo Gianna Risaliti, nel suo breve saluto, ha ribadito il concetto che il vivaismo è uno dei settori principali, se non il principale, dell’economia pistoiese, per cui «tutto ciò che può aiutare lo sviluppo di questo settore deve essere perseguito» e troverà nell’amministrazione comunale il suo primo interlocutore istituzionale, insieme a Provincia e Regione.
Ma a catturare l’attenzione dei presenti con gli ultimi dati economici riguardanti il vivaismo ornamentale pistoiese è stato il presidente della Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia Francesco Ciampi, economista dell’Università di Firenze, che ha tenuto una relazione sul tema “Lo sviluppo del distretto vivaistico di Pistoia: il contributo della Cassa di Risparmio, le sfide emergenti e le prospettive evolutive del rapporto banca-impresa” in cui ha mostrato molti dati, fra cui in particolare quelli relativi all’export del distretto e al ruolo svolto dal suo istituto di credito nel sostenere le aziende vivaistiche. Il distretto vivaistico pistoiese, ha informato Ciampi, nel 2017 è stato la principale voce dell’export provinciale, con il 17,8% del totale, cioè più dei comparti dei mobili e delle calzature messi insieme. Il valore delle esportazioni nel 2017 è stato di 235 milioni, ma nel 2018 è stimato intorno ai 240 milioni, alla luce dell’andamento del 1° semestre: +2,1% sul 1° semestre del 2017. Riguardo al peso della Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, ha spiegato che le aziende clienti sono salite a 659 nel 2018 da 619 che erano nel 2011, cioè «all’incirca una su due ormai lavora con noi», come ha chiosato Ciampi. Mentre il valore dei prestiti alle imprese vivaistiche è salito da 105 milioni di euro nel 2011 a 120 milioni nel 2018, attestandosi attorno al 40 per cento degli impieghi totali a favore del vivaismo in provincia. Il fatturato delle aziende clienti è salito da 380 milioni di euro del 2011 a 404 milioni del 2018, pari a circa l’80% del fatturato distrettuale. Infine le dimensioni delle aziende vivaistiche clienti si attestano per il 68% al di sotto di mezzo milione di euro di fatturato, con solo il 2% delle imprese clienti contraddistinte da fatturati superiori ai 5 milioni di euro. Molto importante anche il contributo del vivaismo alla Cassa di Risparmio presieduta da Ciampi, visto che l’8% dei suoi impieghi vivi in provincia è destinato a tale settore. Ciampi ha poi così riassunto le sfide del distretto: è necessario un salto di qualità nel rapporto banca-impresa, perché saranno indispensabili alle aziende investimenti rilevanti per attuare l’innovazione e restare competitive; molto importante anche l’evoluzione della cultura finanziaria, dalla capacità di elaborare piani credibili al controllo di gestione, così come l’apertura all’ingresso di nuovi soci e la trasparenza. Parola d’ordine importante, a suo avviso, l’aggregazione e la crescita dimensionale per raggiungere una massa critica tale da consentire alti livelli di investimento.
Dopo Ciampi ha fatto un breve intervento il senatore Patrizio Giacomo La Pietra, membro della Commissione Agricoltura, che oltre a dare le notizie che la sua commissione ha preso in mano il piano di settore florovivaistico e sta per avviare le consultazioni allo scopo di elaborare un disegno di legge per il florovivaismo e che nella nuova Pac molto probabilmente all’Italia arriveranno finanziamenti ridotti del 22%, ha replicato criticamente alla ricetta dell’aggregazione. «Le nostre aziende – ha detto – non hanno certe dimensioni e le regole devono essere tarate per la nostra realtà». L’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni ha invece dichiarato: «poiché oggi la tutela ambientale è vista come una chiave di sviluppo, ricordo che la presenza del distretto vivaistico ha consentito di mitigare molti degli effetti negativi sull’aria, ad esempio le polveri sottili, che nella piana avrebbero potuto essere ben peggiori senza i vivai». Bisogna comunicare meglio, ha aggiunto, ma anche affrontare i temi della sostenibilità attraverso progetti come “Vivai e salute”. Poi è stata la volta del presidente della provincia di Pistoia Rinaldo Vanni, che ha commentato i dati forniti da Francesco Ciampi dicendo che «la relazione fra export del vivaismo e quello di altri comparti importanti del settore manifatturiero dimostra che il distretto vivaistico si è saputo sviluppare camminando con le proprie gambe». Vanni ha poi dichiarato che la procedura di approvazione del Ptc (Piano territoriale di coordinamento) con le indicazioni sulle aree vocate al vivaismo sta per essere portata a termine: saranno fatti ulteriori miglioramenti, ma adesso è importante chiudere la partita, perché prima di tutto c’è bisogno di certezze.
Dopo un rapido saluto del presidente del distretto rurale vivaistico ornamentale di Pistoia, Francesco Mati, che ha ricordato che si avvicina il 170° compleanno del distretto, si è presentato anche il nuovo Comandante del Gruppo Carabinieri forestale di Pistoia, Stefano Cipriani, che ha spiegato di essere laureato in Scienze forestali alla facoltà di Agraria e di conoscere bene il settore vivaistico, essendo nato a Montecatini ma residente a Pescia, e ha ricordato, fra le altre cose, un’indagine effettuata su casi di uso di fitosanitari fuori commercio. Cipriani si è detto aperto alla massima collaborazione con le imprese del settore. Poi sono intervenuti due consiglieri della Regione Toscana: Massimo Baldi e Marco Niccolai. Massimo Baldi ha sostenuto la necessità rilanciare il vivaismo, sapendo che abbiamo una creatura antica che non va deturpata, ma senza paura dei cambiamenti. «La relazione di oggi del presidente – ha detto - ha mostrato quale sarà il vivaismo di domani, quello in grado di sopravvivere grazie a strumenti adeguati a garantire una crescita sostenibile e longeva». Invece Marco Niccolai ha ricordato la preoccupazione di tanti per il tarlo asiatico e che è stato emozionante votare «una norma del Consiglio regionale della Toscana che stanziava 1 milione di euro per far fronte a tale patogeno e sostenere le aziende danneggiate. Il Servizio fitosanitario e la Regione insieme ai vivaisti hanno fatto un lavoro efficace e silenzioso che ha risolto il problema». «Io sono sicuro – ha poi concluso Niccolai - che continueremo a collaborare insieme con ottimi risultati». Anche Roberto Scalacci, a capo della Direzione “Agricoltura e sviluppo rurale” della Regione Toscana, dopo aver portato i saluti dell’assessore all’agricoltura Remaschi, ha ricordato le azioni svolte, in particolare ma non solo da parte del Servizio fitosanitario regionale e il fatto che la Regione Toscana ha sempre incoraggiato nel settore del vivaismo il ricorso a procedure di autocontrollo da parte delle aziende.
Impossibile riportare per esteso qui la relazione di Silvia Scaramuzzi (Università di Firenze) sul tema “Le tendenze evolutive del mercato florovivaistico: quali strategie?” (su cui riferiremo su Floraviva), così come l’intervento del prof. Luca Toschi sul “Modello Pistoia: la cultura del vivaismo per uno sviluppo sostenibile”, che ha perorato la causa di una comunicazione che non divide ma aiuta piuttosto a costruire.
Dopo le relazioni, la “Serata del vivaismo” si è conclusa con la premiazione di 6 florovivaisti. (vedi)
Sentito al termine dell’appuntamento per un bilancio finale, il presidente Vannino Vannucci ha commentato: «mi è sembrato un incontro positivo, perché le relazioni dei professori sono state molto interessanti dal punto di vista economico e anche dal punto di vista della comunicazione, che sta diventando sempre più necessaria nel nostro settore, mentre per molti anni non l’abbiamo sufficientemente curata. Dal punto di vista economico ci sono poi dei buoni segnali, anche la banca ce li ha confermati, anche se non sono eccezionali. Però sono segnali positivi che bisogna salutare con piacere». Infine, riguardo alle strategie consigliate dalla banca ai vivaisti, Vannucci ha osservato «la Cassa di risparmio continua a invitarci a crescere e a proporre bilanci migliori, e ciò è senz’altro anche nell’interesse della banca, perché l’aiuta a individuare la salute delle aziende. Però è giusto che le aziende piccole non siano lasciate sole. A Pistoia c’è un distretto e una filiera che ancora funziona e che ci invidiano in tutto il mondo. Anche se non bisogna dormire sugli allori».

L.S.

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