Nei giorni scorsi a "Domenica In” sono stati raggiunti tra i punti più bassi nella storia della RAI, a partire dal comunicato dell'AD Roberto Sergio fatto leggere alla conduttrice Mara Venier.
Comunicato in cui si solidarizza con Israele ignorando completamente la tragedia palestinese e si effettua un tentativo di censura verso artisti colpevoli solo di avere esternato messaggi di pace riferendosi alla strage continua che ogni giorno si compie nella striscia di Gaza.
Subito dopo il vile e criminale attentato terroristico da parte di Hamas, che tutti noi condanniamo fermamente, l'esercito israeliano ha dato il via ad una carneficina che conta ad oggi circa 30000 morti tra i civili palestinesi, di cui poco meno della metà bambini. L'occidente non può continuare a girarsi dall'altra parte, bisogna avviare quanto prima una trattativa per un Cessate il Fuoco.
Questo era il messaggio di buon senso che anche cantanti come Ghali e Dargen D'Amico stavano cercando di far passare con i loro appelli per la pace, contro le stragi o ad esempio per ristabilire la verità sul bilancio economico dell’immigrazione, un tema evidentemente decisamente scomodo, tanto che Dargen D’Amico è stato malamente zittito.
Bene hanno fatto questi artisti, rispondendo ad alcune critiche e attacchi, tra cui quello dell’ambasciatore israeliano, a ricordare che l’arte è libera anche di impegnarsi, di abbattere il muro del silenzio. L’arte non è solo scrivere canzoni o poesie ma anche interessarsi dei problemi del mondo, farli propri e denunciarli senza paura squarciando il velo di Maya dell'ipocrisia, rompendo il grigiore del presente e immaginando un futuro migliore.
Poi, il momento del comunicato dell'AD Sergio.
Un tentativo di strumentalizzare il servizio pubblico facendolo diventare megafono di regime. Purtroppo il Governo di destra a guida Meloni ci aveva già abituati a queste bassezze, con una TV pubblica ormai ridicolizzata dalle piccole prebende per gli amici.
Chi riveste ruoli istituzionali ha il dovere dell'equilibrio: l’AD Sergio dovrebbe dimettersi.
L'attacco a due artisti che hanno espresso un loro parere in modo civile è di una gravità inaudita e il PD lo condanna fermamente.
Tutto ciò dimostra come con il Governo Meloni la salvaguardia del pluralismo del servizio pubblico è gravemente compromessa essendo ormai la RAI il megafono del centrodestra.
Una situazione che , se non sanata , rischia di farci precipitare in un lungo medioevo mediatico degno di una democratura illiberale.
Unione Comunale e Circoli PD Pistoia
Redazione