Il consiglio comunale lunedì ha approvato la seconda variazione di bilancio di previsione armonizzato 2023-2025 con 21 voti favorevoli.
Il consiglio comunale lunedì ha approvato la seconda variazione di bilancio di previsione armonizzato 2023-2025 con 21 voti favorevoli (Fratelli d'Italia, Ale Tomasi Sindaco, Centristi Forza Italia, Amo Pistoia e Lega), 11 contrari (Partito Democratico, Pistoia Ecologista Progressista e Civici Riformisti) e nessun astenuto. Il secondo punto all’odg, l’estinzione anticipata dei mutui con Cassa depositi e prestiti, è stato votato all’unanimità.
Entrambi i provvedimenti sono stati presentati dall’assessore al bilancio Margherita Semplici.
«La delibera di variazione di bilancio è essenzialmente volta all’applicazione di quote dell’avanzo vincolato, al ribaltamento di alcune voci previste all’interno del bilancio 2022 - 2023 e, in particolare, a registrare l’estinzione anticipata di alcuni mutui».
Estinzione anticipata dei mutui. «L’estinzione anticipata di alcuni mutui – ha spiegato Semplici - , che sono tra l’altro stati rinegoziati nel 2020 e che hanno una scadenza differita al 2044, è dovuta alla previsione di legge di essere obbligati come ente a destinare il 75% delle entrate derivanti dalla vendita dei beni trasferiti con il federalismo demaniale e il 10% del ricavato delle vendite dei beni di proprietà comunale alla diminuzione dell’indebitamento. Nel tempo avevamo accantonato come avanzo di amministrazione vincolato questi importi che ammontano a 422.956 euro e, con l’applicazione di una modesta quota di 7.626 euro di avanzo di amministrazione libero, si riesce a determinare questa estinzione anticipata dei mutui. Si tratta di mutui che hanno un tasso di interesse allineato con quelli attuali e che non prevedono penali per l’estinzione anticipata del debito residuo. L’abbattimento seppur modesto rispetto al debito residuo dell’indebitamento è sempre una finalità da perseguire nell’interesse dell’Ente».
Variazione di bilancio. «La variazione è abbastanza modesta ed è essenzialmente di natura tecnica. Mi soffermo in particolare sulla questione dei musei. Si prevede, infatti, di inserire un incarico, nel programma annuale degli incarichi esterni, per monitorare la presenza dei visitatori all’interno dei musei comunali. L’importo stimato per l’incarico è di 5.000 euro finanziato con risorse regionali e quindi non genera esborsi da parte del Comune».
In merito alle due delibere, in aula ha preso la parola Mattia Nesti, capogruppo di Pistoia
Ecologista progressista. «Abbiamo approvato l’estinzione anticipata di due mutui – ha detto Nesti -, grazie a risorse vincolate per legge a questo scopo. Auspichiamo che questo intervento limiti l’effetto sui conti del Comune dell’aumento dei tassi interesse che tutti, purtroppo, registriamo.
Non potevamo che esprimerci contro, invece, sulla variazione di bilancio, perché manca trasparenza sulle compartecipazioni concesse dalla giunta. Nel 2023 si prevede di rinunciare alla cifra record di 150.000 euro per concedere gratuitamente spazi del Comune a chi organizza iniziative di vario genere. Ma quando si parla di cifre così importanti servono criteri e un regolamento chiaro».
Il consiglio comunale ha poi approvato il riconoscimento di un debito fuori bilancio con 19 voti favorevoli (Fratelli d'Italia, Ale Tomasi Sindaco, Centristi Forza Italia, Amo Pistoia e Lega), 10 contrari (Partito Democratico, Pistoia Ecologista Progressista e Civici Riformisti) e nessun astenuto.
Il provvedimento è stato presentato dall’assessore al bilancio Margherita Semplici.
«Si tratta del riconoscimento di un debito fuori bilancio per il risarcimento dei danni e i relativi interessi legali (riguardo la complessa vicenda dei ponteggi di via Buonfanti, ndr) dal mese di giugno 2022 al mese di maggio 2023 e al conseguente pagamento della somma di 35.747 euro oltre a 573 euro per interessi legali fino al 21 maggio 2023 per complessivi 36.320 euro».
«Preciso che il pagamento di questo debito non è una scelta politica, ma deriva dall’esecuzione di una pronuncia del Consiglio di Stato – ha spiegato Semplici - in merito all’ottemperanza di una sentenza del Tar. Non c’è nessuna adesione, dal punto di vista politico, al contenuto della sentenza: infatti la stessa è stata impugnata e in merito si dovrà pronunciare il Consiglio di Stato. Il provvedimento portato all’attenzione del consiglio comunale è stato firmato dal dirigente del servizio finanziario Franco Ancillotti, nominato dal Tar commissario ad acta ai fini del pagamento: la delibera in commissione e consiglio comunale è stata presentata da me solo per mera comodità».
Al termine della spiegazione del provvedimento sono intervenuti alcuni consiglieri comunali.
«I cittadini pistoiesi non sono il bancomat di nessuno – ha evidenziato il gruppo Partito Democratico -. L’immobile di via Buonfanti è stato venduto dal Comune nel 2021 per 71.500 euro ma nonostante questo continua a pagare 2.978 euro al mese per il contenzioso sui ponteggi, ad oggi è stato pagato 151.000 euro, più del doppio di quanto ha realizzato con la vendita. Uno spreco di risorse pubbliche spese in contenziosi con i privati sperando in una sentenza favorevole che auspichiamo arrivi ma non è dato sapere se e quando arriverà. Intanto la zona del cantiere è completamente abbandonata, con pericoli per l'incolumità pubblica e ovvi problemi di igiene pubblica. Una questione annosa in pieno centro storico che da anni l'Amministrazione non riesce proprio a risolvere. Abbiamo chiesto al sindaco un intervento celere e risolutivo. Oltre a denunciare la beffa economica per le casse del Comune riteniamo che la sicurezza e l'incolumità dei cittadini pistoiesi non possa essere barattata con una pratica burocratica che pesa da anni sul centro della nostra città».
«Sui ponteggi di via Buonfanti una storia infinita – ha sottolineato Mattia Nesti, capogruppo di Pistoia Ecologista Progressista -, con la giunta che ha pensato di risolvere la situazione vendendo l’immobile, ma che oggi si trova a dover pagare ogni mese i proprietari dei ponteggi e a non avere certezze sulla messa in sicurezza e il recupero dell’area da parte della nuova proprietà.
Il consiglio comunale si è chiuso con l’approvazione all’unanimità della mozione sull’intitolazione di uno spazio a verde pubblico o luogo culturale a Egle Marini, sorella gemella dello scultore pistoiese Marino Marini, presentata da Antonella Cotti del Partito Democratico.
«Per dare il giusto riconoscimento e memoria a questa poetessa e pittrice – è scritto nella mozione - quale lodevole modello di riferimento, anche attraverso la toponomastica cittadina, chiediamo all’Amministrazione di procedere alla titolazione di un luogo culturale o artistico, compresi i giardini o spazi pertinenti ad essi, come ad esempio il giardino di Palazzo Fabroni, a Egle Marini, artista pistoiese troppo dimenticata e quasi invisibile nella sua città natale. Un’artista meritevole di entrare nel novero delle persone illustri a cui, proprio per il contributo dato nell’arte e nella poesia del Novecento pistoiese e nazionale, la città di Pistoia può aiutare a preservarne il ricordo e la “presenza”».
Redazione