Il consiglio comunale di martedì 18 aprile ha approvato la prima variazione di bilancio presentata dall’assessore Margherita Semplici.
«Si tratta di una variazione tecnica che serve per riallineare gli stanziamenti all’interno del Piano degli investimenti 2023-2025 – ha detto l’assessore al bilancio –, con risorse messe a disposizione per il Pnrr per i vari interventi che sono stati previsti e per l’applicazione in parte di una modesta porzione dell’avanzo vincolato».
Il provvedimento è stato approvato con 20 voti favorevoli (Fratelli d'Italia, Ale Tomasi Sindaco, Centristi Forza Italia, Amo Pistoia e Lega), 11 astenuti (Partito Democratico, Pistoia Ecologista Progressista e Civici Riformisti) e nessun contrario.
Nel dibattito sono intervenuti alcuni consiglieri comunali tra i quali Mattia Nesti di Pistoia Ecologista Progressista e il gruppo PD.
«Questa variazione di bilancio – ha evidenziato il capogruppo di Pistoia Ecologista Progressista Mattia Nesti - era necessaria per recepire i fondi statali stanziati per l’avvio dei progetti PNRR e per compensare l’aumento dei costi delle materie prime. L’amministrazione però è stata costretta a inserire in questo provvedimento anche 22.000 euro per la rimozione dei detriti e la messa in sicurezza del tratto di mura storiche di via Zamenhof crollato poche settimane fa. È inutile che la giunta parli di cintura verde intorno alla città per valorizzare le mura, se poi si lasciano cadere un pezzo alla volta. Se il risanamento di tutte le mura non fosse oggi sostenibile con risorse comunali, dato che non arrivano i 15 milioni del Pinqua che erano stati sbandierati prima delle elezioni, è necessario almeno intervenire per tempo per la messa in sicurezza dei punti più critici. Ci aspettiamo che già dalla prossima variazione di bilancio si decida di utilizzare l’avanzo per finanziare questo intervento».
«Se pur tra gli ultimi capoluoghi per bandi PNRR vinti – ha sottolineato il gruppo Partito Democratico - , lavorare sulle variazioni di bilancio che spostano risorse per la città è un segnale positivo. I progetti però sono ancora lacunosi, mancanti di partecipazione e di scopi e obiettivi concreti. All'interno della delibera è stato anche inserito un provvedimento di somma urgenza per il tratto di mura crollato. Nessuna prospettiva per la valorizzazione di questo patrimonio cittadino, nessuna programmazione sulla manutenzione e la sicurezza, ma solo accuse rivolte alla gestione del passato. La retorica dei 70 anni precedenti si perde in quella “visione” che ci sentiamo raccontare in aula ma che non vede concretezza nella quotidianità».
Mozione presentata dal gruppo Partito Democratico. E’ stata votata all’unanimità la mozione presentata martedì 18 aprile in consiglio comunale dalla consigliera Antonella Cotti a nome di tutto il gruppo PD. Il provvedimento chiede al sindaco che «venga piantato un melograno per non dimenticare l’orrore di chi ha perso la vita per migrare. Di fronte allo strazio non possiamo rimanere indifferenti. Il male non è solo di chi lo commette, ma anche di chi rimane inerte, non fa nulla per impedirlo – è scritto nel documento -». Cotti ha ricordato che la richiesta è partita dalle Associazioni Donne insieme per la pace, Cgil, Anpi, Arci, Legambiente Toscana ed è rivolta al presidente dell’Anci Toscana e a tutti i sindaci delle città capoluogo della Regione. La consigliera del PD ha poi dato qualche numero: «Secondo i dati pubblicati dal Sole 24 ore lo scorso febbraio – ha detto Cotti - in dieci anni nel mar Mediterraneo sono morte 26.000 persone, un dato agghiacciante. La rotta che collega Libia-Tunisia all’Italia è una delle più letali, nel 2022 sono morti 2.406 migranti». Infine Cotti ha proposto all’Amministrazione di mettere a dimora il melograno in piazza dei Servi, nei pressi del Centro Caritas, dove è già presente un monumento dedicato alla gente del mare.
Poi è stata la volta delle comunicazioni, tra le quali quella del consigliere di Centristi Forza Italia Giampaolo Pagliai che ha ricordato Luigi “Gigi” Gallacci, morto nei giorni scorsi, politico, dal 1980 al 1994 consigliere comunale, fondatore e animatore del circolo Mcl prima in San Bartolomeo e poi in San Biagio. Lo hanno ricordato anche Iacopo Bojola, capogruppo di Centristi Forza Italia, Salvatore Patanè di Ale Tomasi Sindaco e Irene Bottacci del PD. Commosso il ricordo dell’assessore Alessio Bartolomei. Gli intervenuti hanno rivolto sentite condoglianze alla famiglia di Gallacci. L’assemblea ha poi osservato un minuto di silenzio per rendergli omaggio.
Il consiglio comunale si è chiuso con l’approvazione della convenzione per la realizzazione di un edificio residenziale e opere di urbanizzazione secondaria nell’area dell’ex Molino Bini.
Il provvedimento è stato presentato in aula dall’assessore all’urbanistica Leonardo Cialdi.
«La delibera riguarda una convenzione urbanistica – ha precisato l’assessore Cialdi -, cioè il rapporto tra Pubblica amministrazione e privato, che è alla base del rilascio di un permesso a costruire e che regola il rapporto nella realizzazione dell’opera pubblica, in cambio degli oneri concessori e del costo di costruzione. In questo caso si parla dell’ex Molino Bini, quel fabbricato colonico che fu fatto demolire sull’incrocio tra via Guicciardini e via Fiorentina. La convenzione è l’attuazione di una scheda del Regolamento urbanistico che ancora è in vigore e che, appunto, prevede la demolizione del fabbricato - già avvenuta - e la realizzazione di un nuovo fabbricato in posizione diversa e cioè su via Vico. La convenzione urbanistica prevede la realizzazione di 752 metri quadrati di parco a verde, di 245 metri quadrati di allargamento della viabilità tra la vie Guicciardini e Fiorentina e circa 160 mq di marciapiedi, che saranno realizzati tra via Fiorentina e via Vico, e tre posti auto pubblici. La palazzina è composta da 8 appartamenti e dislocata su due piani fuori terra, come era il fabbricato precedentemente esistente, e un piano interrato. Come tutte le convenzioni urbanistiche, la convenzione ha alla base una fideiussione ed al contempo obbliga il privato a realizzare l’intervento pubblico».
Il provvedimento è stato approvato con 19 voti favorevoli (Fratelli d'Italia, Ale Tomasi Sindaco, Centristi Forza Italia, Amo Pistoia e Lega), 11 astenuti (Partito Democratico, Pistoia Ecologista Progressista e Civici Riformisti) e nessun contrario.
«La convenzione dell'ex Mulino Bini è un’altra occasione persa – ha dichiarato il gruppo Partito Democratico - . A pochi mesi dall'entrata in vigore dei nuovi strumenti urbanistici, di cui tra l'altro non si è ancora avuto contezza, potevamo andare a intervenire in modo diverso rivedendo la viabilità di quella zona, pensando a spazi adeguati che permettessero di snellire quel pericoloso tratto di strada e che permettessero comunque di riqualificare l'area. L’ennesima dimostrazione della mancanza di un’idea complessiva di città».
«Per noi pistoiesi, è un momento davvero importante – ha sottolineato la capogruppo della Lega Cinzia Cerdini -. Dopo anni dal suo abbattimento vedremo finalmente quel grande edificio fatiscente, tornare ai vecchi splendori ma, la cosa importante di questa operazione non è solo il recupero di un immobile bensì l'arretramento del fabbricato per far sì che si possa ricavare l'allargamento della strada, per facilitare l'imbocco della via Fiorentina in direzione Quarrata in sicurezza e con maggiore facilità nello scorrimento del traffico, uno spazio verde bello da vedere per chi passa dalla strada utile e fruibile per chi abita nella zona, posti auto e marciapiedi. Quindi un'opera importante non solo dal punto di vista architettonico ma soprattutto per le urbanizzazioni che avremo in quella parte della città».
Redazione