Pistoia conferma purtroppo un andamento mediamente peggiore rispetto a quello della regione: il florovivaismo segna un anno positivo, ma peggiora il settore della produzione di mobili e salotti di Quarrata, così come il calzaturiero di Lamprecchio.
I dati sull’export del 2016 del Monitor dei Distretti della Toscana, curato dalla direzioni studi e ricerche di Intesa San Paolo per la Cassa di Risparmio di Pistoia e della Lucchesia, mettono in evidenza lo stato non positivo dei distretti produttivi pistoiesi.
La Toscana si afferma come terza regione, a livello nazionale, in termini di export distrettuale e per il 2016 registra una sostanziale stabilità. Il territorio pistoiese si caratterizza invece per un andamento diversificato in base ai settori: bene per il florovivaismo, che ha raggiunto un +6,8%, passando da 203 a 217 milioni di esportazioni, grazie soprattutto agli scambi con i Paesi europei.
Male invece per il calzaturiero di Lamporecchio, con un calo del 3,7% e una variazione in termini assoluti da 126 a 122 milioni, e per il settore del mobile di Quarrata dove le esportazioni si riducono di circa il 7%, attestandosi a 93,5 milioni, a fronte di un dato precedente alla crisi di oltre 200.
La Toscana si afferma come terza regione, a livello nazionale, in termini di export distrettuale e per il 2016 registra una sostanziale stabilità. Il territorio pistoiese si caratterizza invece per un andamento diversificato in base ai settori: bene per il florovivaismo, che ha raggiunto un +6,8%, passando da 203 a 217 milioni di esportazioni, grazie soprattutto agli scambi con i Paesi europei.
Male invece per il calzaturiero di Lamporecchio, con un calo del 3,7% e una variazione in termini assoluti da 126 a 122 milioni, e per il settore del mobile di Quarrata dove le esportazioni si riducono di circa il 7%, attestandosi a 93,5 milioni, a fronte di un dato precedente alla crisi di oltre 200.
Redazione