In attuazione del regolamento europeo sull'apicoltura e dell'apposito programma nazionale, Regione Toscana, attraverso una specifica delibera di Giunta, ha approvato le azioni, relative alla campagna 2017-18, tese a migliorare la produzione e la commercializzazione del miele toscano. Le misure assumono particolare importanza vista la crisi del comparto dovuta al caldo torrido.
Secondo l'ultimo censimento, relativo all'anno 2016, in Toscana vi sono oltre 92 mila alveari, che producono diversi tipi di miele secondo l'origine floreale. La produzione regionale è riconosciuta come estremamente variegata e di qualità.
In armonia con quanto enunciato dal regolamento europeo, concernente le azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione dei prodotti dell'apicultura, le misure messe in campo dalla Regione intendono contribuire al miglioramento del prodotto, favorendo l'affermazione del miele locale sui mercati nazionali ed internazionali.
La realtà del comparto è caratterizzata da una moltitudine di piccoli operatori. Le misure di sostegno previste dalla Regione, che contemplano anche attività di informazione e di formazione per il personale addetto, hanno ulteriormente valore alla luce dei danni che la siccità di questa torrida estate sta provocando, e in parte ha già provocato, agli apicoltori, visto che le api, impazzite per il caldo, non solo non producono più il miele ma addirittura non riescono a fornire il consueto servizio di impollinazione all'agricoltura.
Tra le misure attivate dalla Giunta toscana, l'assistenza tecnica agli apicoltori e alle loro organizzazioni, la lotta contro le malattie degli alveari, la razionalizzazione della transumanza.
Complessivamente la Regione Toscana, per questo programma, impegna circa 445 mila euro. Oltre a voler facilitare la trasmissione delle informazioni in merito alla lotta alla varroasi e alle altre malattie che affliggono il comparto apistico, la Regione si pone l'obiettivo di favorire la produzione di miele di sempre maggior qualità ed anche per questo vuole incentivare l'acquisto di arnie ed attrezzature che consentano la razionalizzazione della transumanza.
In armonia con quanto enunciato dal regolamento europeo, concernente le azioni dirette a migliorare la produzione e la commercializzazione dei prodotti dell'apicultura, le misure messe in campo dalla Regione intendono contribuire al miglioramento del prodotto, favorendo l'affermazione del miele locale sui mercati nazionali ed internazionali.
La realtà del comparto è caratterizzata da una moltitudine di piccoli operatori. Le misure di sostegno previste dalla Regione, che contemplano anche attività di informazione e di formazione per il personale addetto, hanno ulteriormente valore alla luce dei danni che la siccità di questa torrida estate sta provocando, e in parte ha già provocato, agli apicoltori, visto che le api, impazzite per il caldo, non solo non producono più il miele ma addirittura non riescono a fornire il consueto servizio di impollinazione all'agricoltura.
Tra le misure attivate dalla Giunta toscana, l'assistenza tecnica agli apicoltori e alle loro organizzazioni, la lotta contro le malattie degli alveari, la razionalizzazione della transumanza.
Complessivamente la Regione Toscana, per questo programma, impegna circa 445 mila euro. Oltre a voler facilitare la trasmissione delle informazioni in merito alla lotta alla varroasi e alle altre malattie che affliggono il comparto apistico, la Regione si pone l'obiettivo di favorire la produzione di miele di sempre maggior qualità ed anche per questo vuole incentivare l'acquisto di arnie ed attrezzature che consentano la razionalizzazione della transumanza.
Redazione