La Regione potrebbe approvare la riapertura di un impianto per il trattamento di rifiuti organici a Tana Termini. Preoccupazioni di Legambiente e residenti.

Come assicurato dall'assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni, con l'eventuale riapertura dell'impianto di Tana Termini, non si ripeteranno i problemi generati dal vecchio compostore, come ad esempio il cattivo odore.
Spetta infatti alla Regione il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale (Aia) per questo tipo di impianti.
Federica Fratoni dichiara: «Al momento non ci è pervenuta nessuna istanza di progetto su quell’area, che però arriverà se il privato che ha presentato l’offerta per l’acquisto del sito firmerà il contratto col curatore fallimentare. Ho già fatto presente a Legambiente che come Regione, laddove ci venisse proposto un progetto di reindustrializzazione del sito per farci un impianto di trattamento rifiuti, saremo oltremodo rigorosi nel valutarne gli impatti e nel richiedere tutti gli accorgimenti per ovviare ai problemi del passato, proprio perché si trova in un punto delicato, con attività turistiche prossime. Non si può però dimenticare che quel sito ha una destinazione urbanistica industriale e che la Toscana ha bisogno di impianti che trattino l’organico. Mi auguro di poter fare con Legambiente e gli abitanti un percorso partecipato».
Secondo quanto illustrato da Federica Fratoni, il tipo di impianto pensato per Tana Termini prevede l'utilizzo di tecnologie moderne che consentono il recupero del rifiuto organico, proveniente dalla differenziata domestica ma anche sfalci verdi e potature, senza impatti di odori, poiché basate su processi anaerobici, cioè totalmente al chiuso. Questo tipo di tecnologia è stata sostenuta da Legambiente già in altre parti d'Italia.
La Fratoni vede con interesse l’ipotesi di un impianto per produrre biogas: «potrebbe essere utile in montagna, sia per essere immesso in rete sia per alimentare moderni veicoli - afferma - l’impatto di odori sarebbe pressoché nullo». Riguardo alle irregolarità emerse nella gestione del vecchio impianto di compostaggio la Fratoni rassicura dicendo: «prenderemo a vangelo quanto rilevato da Arpat: e dirò ai tecnici che dovranno valutarlo, di prestare attenzione al fatto che l’eventuale nuovo progetto sia innovativo e offra opportunità concrete per la montagna».
Infine per le oltre 4mila tonnellate di rifiuti da smaltire a Tana Termini la Fratoni afferma: «Avevamo inserito quel sito in una richiesta di finanziamento per le bonifiche al Ministero, purtroppo l’attuale governo ha tolto tali fondi. Intanto c’è da vedere cosa riuscirà a fare il Comune con la fideiussione che abbiamo sbloccato e se andrà a buon fine la vendita del sito». Il completamento della bonifica sarà a carico dell’eventuale acquirente.

Redazione

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